Ai compagni di un'estate
130412
Ai compagni di un'estate
Posto anche qui, rimandando a facebook chi vuole vedere più foto. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che potranno darmi notizie
Ai compagni di un’estate
In quegli anni passavo le vacanze ad Entreves, a pochi passi da Courmayeur. Alloggiavamo in un grande rifugio costruito in un bel prato davanti e la funivia del Pavillon che passava proprio lì di fronte, col suo carico di turisti vacanzieri. Sullo sfondo potevi vedere la Noire, la Blanche ed il Monte Bianco. Avevo 17 anni ed i miei pensieri erano tutti alla montagna e alla roccia. Con qualche ragazzo, anche più giovane di me, si tentava di arrampicare alla palestra di Dolonne o alla Saxe, dove il 15 agosto si teneva la festa delle guide. Si scendeva a piedi, tutti i pomeriggi. Ma la montagna rimaneva là, di fronte, con il suo continuo ed irresistibile richiamo. Noi ragazzi non aspettavamo altro che qualcuno ci invitasse in montagna, sui ghiacciai, a fare qualche salita. Il libro di Rebuffat, nel grande salone, era ormai tutto consumato. Aspettando che qualcuno mi offrisse un posto in cordata, non facevo altro che sfogliarlo continuamente.
Così, prima di esser maggiorenne, salii la Kuffner al Mont Maudit con Renato ed il Pilier Gervasutti. Su quest’ultimo bivaccammo a più di 4000 metri, perché non riuscivamo a superare le cordate davanti. Non avevo attrezzatura adatta, solo un maglione in lana ed un piumino sintetico. Ma quella estate del 1980 arrivò al rifugio un gruppo di Padova. Erano gente forte, tra loro c’erano validi alpinisti come Sergio Billoro e Massimo Flamini. Sergio era con suo figlio Luigi, un ragazzino dai capelli rossi, oggi divenuto un fuoriclasse dell’arrampicata sportiva. Massimo era con la sua fidanzata Anna. E poi c’era anche Andrea, più riservato e taciturno… Senza pensarci un attimo mi invitarono a seguirli sui ghiacciai ed oggi posso finalmente comprendere con quanta generosità mi offrirono il loro capo della corda. Con Massimo ed Anna salii la Nord della Tour Ronde, il Dente del Gigante, la Rochefort, il Castore ed i Lyskamm. Sergio mi insegnò le manovre di corda, che ancora conoscevo approssimativamente. Le ricordo come persone splendide e gli volevo sinceramente bene.
Qualche anno fa mi han detto che Andrea e Massimo son scomparsi in montagna. Anche Sergio, è morto in parete ad Arco pochi anni fa, senza che abbia avuto la possibilità di rivederlo. Di Anna e Renato, non ho più notizie e mi piacerebbe molto sapere qualche cosa di loro, sperandoli ancora in vita. Magari anche poterli ringraziare per quell’indimenticabile estate. Chissà, forse proprio grazie a facebook…
Ai compagni di un’estate
In quegli anni passavo le vacanze ad Entreves, a pochi passi da Courmayeur. Alloggiavamo in un grande rifugio costruito in un bel prato davanti e la funivia del Pavillon che passava proprio lì di fronte, col suo carico di turisti vacanzieri. Sullo sfondo potevi vedere la Noire, la Blanche ed il Monte Bianco. Avevo 17 anni ed i miei pensieri erano tutti alla montagna e alla roccia. Con qualche ragazzo, anche più giovane di me, si tentava di arrampicare alla palestra di Dolonne o alla Saxe, dove il 15 agosto si teneva la festa delle guide. Si scendeva a piedi, tutti i pomeriggi. Ma la montagna rimaneva là, di fronte, con il suo continuo ed irresistibile richiamo. Noi ragazzi non aspettavamo altro che qualcuno ci invitasse in montagna, sui ghiacciai, a fare qualche salita. Il libro di Rebuffat, nel grande salone, era ormai tutto consumato. Aspettando che qualcuno mi offrisse un posto in cordata, non facevo altro che sfogliarlo continuamente.
Così, prima di esser maggiorenne, salii la Kuffner al Mont Maudit con Renato ed il Pilier Gervasutti. Su quest’ultimo bivaccammo a più di 4000 metri, perché non riuscivamo a superare le cordate davanti. Non avevo attrezzatura adatta, solo un maglione in lana ed un piumino sintetico. Ma quella estate del 1980 arrivò al rifugio un gruppo di Padova. Erano gente forte, tra loro c’erano validi alpinisti come Sergio Billoro e Massimo Flamini. Sergio era con suo figlio Luigi, un ragazzino dai capelli rossi, oggi divenuto un fuoriclasse dell’arrampicata sportiva. Massimo era con la sua fidanzata Anna. E poi c’era anche Andrea, più riservato e taciturno… Senza pensarci un attimo mi invitarono a seguirli sui ghiacciai ed oggi posso finalmente comprendere con quanta generosità mi offrirono il loro capo della corda. Con Massimo ed Anna salii la Nord della Tour Ronde, il Dente del Gigante, la Rochefort, il Castore ed i Lyskamm. Sergio mi insegnò le manovre di corda, che ancora conoscevo approssimativamente. Le ricordo come persone splendide e gli volevo sinceramente bene.
Qualche anno fa mi han detto che Andrea e Massimo son scomparsi in montagna. Anche Sergio, è morto in parete ad Arco pochi anni fa, senza che abbia avuto la possibilità di rivederlo. Di Anna e Renato, non ho più notizie e mi piacerebbe molto sapere qualche cosa di loro, sperandoli ancora in vita. Magari anche poterli ringraziare per quell’indimenticabile estate. Chissà, forse proprio grazie a facebook…
Ai compagni di un'estate :: Commenti
Re: Ai compagni di un'estate
bel ricordo Mau...
quello in foto mi sembra Massimo.
Gli altri li ho conosciuti bene, un po' durante i corsi, erano tutti istruttori della scuola Piovan e anche perchè con Anna, Massimo, Sergio e anche il piccolo Billorino (c'era tutta la famiglia...) siamo stati in Pakistan nel 1983. Renato potrebbe essere Suin.
Beh Luigi lo conosci bene...
Anna dopo aver perso Massimo (suo compagno a quell'epoca) in Brenva nel 1986 si è rifatta una vita e non abita più a Padova.
In quell'incidente morì anche Alberto Lucietto... nella stessa comitiva che attraversava il bacino della Brenva e travolti da una frana di sassi e ghiaccio c'erano Francesco Cappellari e Andrea Ponchia che si salvarono per miracolo. Forse quell'Andrea riservato è proprio lui... ora è medico e specialista in medicina di montagna.
Sergio è morto in dolomiti, quasi banalmente, in seguito alla rottura di una sosta e del suo entusiasmo e vitalità porto un gran bel ricordo.
E a lui devo grande riconoscenza oltre che affetto.
Mi salvò da morte certa estraendomi letteralmente a forza di braccia e rischiando lui quanto me da un crepo enorme e infame a più di 5000 metri, senz'altra possibilità visto che la corda ce l'avevo io dentro lo zaino... grazie Sergio!!!!
Sergio, Massimo, Andrea e Marcos sono ritratti nel Buscaini, dolomiti orientali, durante la prima ripetizione della Bettella-Scalco in Antelao.
quello in foto mi sembra Massimo.
Gli altri li ho conosciuti bene, un po' durante i corsi, erano tutti istruttori della scuola Piovan e anche perchè con Anna, Massimo, Sergio e anche il piccolo Billorino (c'era tutta la famiglia...) siamo stati in Pakistan nel 1983. Renato potrebbe essere Suin.
Beh Luigi lo conosci bene...
Anna dopo aver perso Massimo (suo compagno a quell'epoca) in Brenva nel 1986 si è rifatta una vita e non abita più a Padova.
In quell'incidente morì anche Alberto Lucietto... nella stessa comitiva che attraversava il bacino della Brenva e travolti da una frana di sassi e ghiaccio c'erano Francesco Cappellari e Andrea Ponchia che si salvarono per miracolo. Forse quell'Andrea riservato è proprio lui... ora è medico e specialista in medicina di montagna.
Sergio è morto in dolomiti, quasi banalmente, in seguito alla rottura di una sosta e del suo entusiasmo e vitalità porto un gran bel ricordo.
E a lui devo grande riconoscenza oltre che affetto.
Mi salvò da morte certa estraendomi letteralmente a forza di braccia e rischiando lui quanto me da un crepo enorme e infame a più di 5000 metri, senz'altra possibilità visto che la corda ce l'avevo io dentro lo zaino... grazie Sergio!!!!
Sergio, Massimo, Andrea e Marcos sono ritratti nel Buscaini, dolomiti orientali, durante la prima ripetizione della Bettella-Scalco in Antelao.
Grazie A. Quindi Andrea Ponchia non è morto, meno male, avevo capito così che era in cordata con Massimo. Sapevo della frana di sassi mi sembra sulla Poire. Anche Sergio non l'ho più rivisto, ma sento spesso suo figlio. Visto anche l'anno scorso fugacemente in Avostanis, ha anche lui un bambino "pel di carota" identico a come era lui. Mi piacerebbe molto mettermi in contatto con Anna, chissà...
Renato è genovese, quindi non credo che tu lo conosca... Grazie comunque
Ultima modifica di MauMau il Ven Apr 13, 2012 9:14 pm - modificato 1 volta.
Renato è genovese, quindi non credo che tu lo conosca... Grazie comunque
Ultima modifica di MauMau il Ven Apr 13, 2012 9:14 pm - modificato 1 volta.
Sì è luiMauMau ha scritto:Francesco Cappellari è uno che scrive guide di cascate?
Sergio è morto nel luglio 1999 sulla via dei 3 diedri alla Piramide Armani nel gruppo della Vallaccia (piccola e bellissima valletta laterale alla Val di Fassa, piena di pareti difficili e di roccia da capire).
Con Sergio ero stato la domenica prima ad un corso, una persona splendida, un carattere che più schietto non si può. Un esempio.
Lo trovavo spesso agli attacchi a Rocca Pendice che tirava come un matto e mi ricordo che era da pochissimo andato in pensione (forse un mese). Aveva lo stesso approccio con tutti, sia con un neofita che con uno espertissimo.
Quando ho sentito la notizia della sua morte, non ci volevo credere. Mi sembrava impossibile per uno come lui per il quale la sicurezza era tutto. Ma non era solo un "manovratore" di corde, era anche uno veloce in montagna, andava in libera. Mi sembrava impossibile. Solo un paio di gg dopo la sua morte (mi ricordo che inviai un telegramma da Rocca Pietore alla famiglia) andai con Stefano (detto il Prete) alla cima su alto in Civetta e facemmo la salita col cuore in gola con il pensiero a Sergio.
Con Sergio ero stato la domenica prima ad un corso, una persona splendida, un carattere che più schietto non si può. Un esempio.
Lo trovavo spesso agli attacchi a Rocca Pendice che tirava come un matto e mi ricordo che era da pochissimo andato in pensione (forse un mese). Aveva lo stesso approccio con tutti, sia con un neofita che con uno espertissimo.
Quando ho sentito la notizia della sua morte, non ci volevo credere. Mi sembrava impossibile per uno come lui per il quale la sicurezza era tutto. Ma non era solo un "manovratore" di corde, era anche uno veloce in montagna, andava in libera. Mi sembrava impossibile. Solo un paio di gg dopo la sua morte (mi ricordo che inviai un telegramma da Rocca Pietore alla famiglia) andai con Stefano (detto il Prete) alla cima su alto in Civetta e facemmo la salita col cuore in gola con il pensiero a Sergio.
di sergio, del suo sorriso e del suo grande carisma ricordo una profonda e commovente testimonianza di luisito sul forum
per me rimarrà sempre il piacere di averlo conosciuto, di averci scherzato insieme, in montagna, a lumignano, a far manovre a rocca pendice ... un eterno ragazzo ... e mi rimarrà sempre il ricordo di quella maledetta telefonata di un amico del soccorso, con quel "hai saputo?" che uno mai vorrebbe sentire perchè ha già detto tutto...
per me rimarrà sempre il piacere di averlo conosciuto, di averci scherzato insieme, in montagna, a lumignano, a far manovre a rocca pendice ... un eterno ragazzo ... e mi rimarrà sempre il ricordo di quella maledetta telefonata di un amico del soccorso, con quel "hai saputo?" che uno mai vorrebbe sentire perchè ha già detto tutto...
Ciao.. So che il messaggio è di anni e anni fa.. Stavo cercando informazioni e foto di Massimo... Sono la nipote di Anna, di cui si parla su..
Ciao, ti rispondo io, anche se il forum è ormai "estinto" da tempo.
Prova a chiedere a Maurizio Oviglia (MauMau), lo trovi su Facebook.
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Io ho fatto l'esame di maturità studiando con Massimo e mi piacerebbe scambiare informazioni.LucaVi ha scritto:Ciao, ti rispondo io, anche se il forum è ormai "estinto" da tempo.
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Io ho fatto l'esame di maturità studiando con Massimo e mi piacerebbe scambiare informazioni.LucaVi ha scritto:Ciao, ti rispondo io, anche se il forum è ormai "estinto" da tempo.
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