MauMau

Posto anche qui, rimandando a facebook chi vuole vedere più foto. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che potranno darmi notizie


Ai compagni di un’estate

In quegli anni passavo le vacanze ad Entreves, a pochi passi da Courmayeur. Alloggiavamo in un grande rifugio costruito in un bel prato davanti e la funivia del Pavillon che passava proprio lì di fronte, col suo carico di turisti vacanzieri. Sullo sfondo potevi vedere la Noire, la Blanche ed il Monte Bianco. Avevo 17 anni ed i miei pensieri erano tutti alla montagna e alla roccia. Con qualche ragazzo,...

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Attenzione! A seguito del ripetersi di rotture di fix e fittoni inox ancora in ottimo stato, al momento in ambiente marino, raccomandiamo le seguenti precauzioni. Non rimanere mai su un solo punto slegandosi dalla corda, specialmente nelle soste alla francese. Prima di effettuare la manovra non togliete i rinvii dal tiro. Durante una doppia, se trovate una sosta...

Appena tornato da Kemaliye. Sorpreso per la bellezza del villaggio e dal fatto che la più riuscita copia del Verdon sia rimasta pressochè vergine sino ad oggi. Immagino che ne sentiremo parlare presto! Comunque aperte due vie di più tiri facili, le prime...

American Graffiti, la Vedauvoo sarda

Bruno è stato uno dei primi arrampicatori della Sardegna. Aveva cominciato negli anni settanta, dopo che alcuni finanzieri scesi da Predazzo avevano salito le alte montagne calcaree di Oliena e ne avevano scritto un resoconto sulla rivista del Club Alpino Italiano. In quegli anni tutti erano convinti che in Sardegna non ci fossero montagne, nè tanto meno rocce su cui arrampicare. Vedere quelle foto di pareti quasi dolomitiche, seppure sfocate dal retino grossolano della tipografia, era stata una sorpresa per la comunità nazionale. Ma per la maggioranza...

Anche quest'anno gli "Amici della Montagna Sarda" organizzano il meeting di Roccadoria. Per saperne di più su arrampicata ed iniziative correlate visitate il sito www.roccadoria.org oppure la relativa pagina facebook https://www.facebook.com/events/404990002888860/

Ciao a tutti,

dopo 4 giorni di fatica vi presento "Imagine", una nuova via sulla (forse) più celebre parete del Piemonte. Dopo tante ripetizioni, prime invernali e solitarie, in 30 anni di scalata su queste pareti, desideravo fortemente firmare una nuova via su uno dei due "Becchi". L'intuizione l'ho avuta sulla strada di Damasc...scusate...durante una ripetizione del Diedro Giallo lo scorso settembre. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare (anticipo le critiche dalla poltrona ...

leggendo un intervista al grande Christophe Profit, in uscita sul prossimo Vertical, l'occhio mi è caduto su un passaggio...

"Durante il concatenamento dei quattro pilastri del Frêney con Dominique Radigue, nella discesa del Dérobé, abbiamo fatto una doppia su un solo chiodo, niente di terribile. Ci siamo semplicemente guardati… Oggi so che non lo rifarei. Altri incidenti mi hanno insegnato a cosa prestare attenzione. Sono consapevole di aver avuto fortuna, la fortuna di farcela, e questo mi ha permesso di imparare. Quello che non è giusto è che altri non sono stati altrettanto...

Un breve racconto tratto da Uc Muz, un testo che avevo scrittoi e mai pubblicato

Vagabondi solitari

La nostra tenda era piantata su un prato alla confluenza delle valli, vicino ad una profonda pozza d’acqua. Eravamo in mezzo ad un circo di montagne spettacolari. Il sole tramontava ogni sera sul Kocasarp rendendo rosso fuoco le rocce di questa tetra parete nord. E sorgeva sul Demirkazik, la nostra montagna, che appariva di qui come una slanciata piramide, tanto da farci sentire orgogliosi di averla scelta e scalata. Veri alpinisti, nell’animo e nel cuore, altro che climbers...

Condivido qui, sul mio profilo facebook trovate le foto. E' solo il racconto nudo e crudo di una nostra salita insieme di qualche anno fa.


Quella rinuncia sull’Eiger

In ricordo di Lorenzo “Enzolino” Castaldi

Le “Chant du cigne” era la via più abbordabile su quella parete che, a dirla tutta, mi aveva sempre terrorizzato. D’altra parte, dopo tutto quello che avevo letto e visto, era il minimo. Ma nello stesso tempo era una via che mi affascinava, aperta niente meno che da Michel...

Addio Vincenzo, grazie di tutte le foto che ci hai regalato, testimonianza di un'epoca ormai mito, in cui si pensava a vivere più che a fotografare e raccontare. Ma se non ci fossi stato tu oggi nulla ci rimarrebbe, neanche un ritratto di quegli uomini a cui da ragazzi ci siamo ispirati, traendo forza, idee e motivazione per tutte le avventure della nostra giovinezza, nonchè quelle di oggi.

La primavera è arrivata sull'isola, tempo di nuovi progetti, si lasciano i sassi e le grandi pareti cominciano ad esercitare il loro richiamo...