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Premessa (visto che so che mi ucciderete). Questa storia (ahinoi vera) si è svolta non su un vero terreno alpinistico, ma sui Denti della Vecchia della Val Gerola. Avevamo scelto apposta una via facile (Anita 2000), super spittata e tranquilla, usando le relazioni e una foto con gli itinerari. La via si era rivelata ancora più facile del previsto, ma non scendibile in doppia perché piena di traversi, camini, vegetazione e con soste non attrezzate per la calata. Quindi ci siamo fidati (errore) di quella che chiaramente era una sosta da calata, ma che buttava nel diedro sbagliato. La relazione diceva di portare solo una corda da 50 metri e i rinvii. Noi avevamo una corda da 70 e anche protezioni veloci... e tuttavia.....
"Adesso mi odierai," dice Fil, dandomi un colpo sul casco.
"Ma no," dico io.
"Non verrai mai più in montagna con me."
"Ma no," nego, "non è colpa tua."
Che c'era qualcosa che non andava l'ho capito subito, appena ho guardato la faccia di Fil fermo in sosta (sì, in sosta... magari!), neanche il tempo di tirare un respiro di sollievo per essere uscita dall'inquietante, ombroso strapiombo che tutto a un tratto mi si è spalancato sotto i piedi mentre scendevo in doppia.
Il Fil se ne stava lì fuori dalla linea di calata, con le corde in mano tirate per farmi arrivare da lui, e un'espressione costernata, non sua.
"Non c'è la sosta," ha detto, funereo. "E io non vedo niente. Prova a guardare tu se vedi qualche spit."
Ho guardato, speranzosa. A destra, sinistra e sotto. Ma non c'era niente. Niente di solido cui attaccarsi per recuperare la corda, lanciarla di sotto e scendere ancora, fino a rimettere i piedi su terreno sicuro.
"Senti," dice Fil, adocchiando un macigno, "mettiamo una fettuccia attorno a quello e ci caliamo."
"Si muove," dico io. "Fa un brutto rumore."
"Ma no," dice lui speranzoso, "è enorme, non si può muovere". Ma lo vedo che non è convinto: tira un pugno al macigno e quello si spacca come un pezzo di grana stravecchio.
"Se ci attacchiamo a sta roba ci viene in testa e ci ammazziamo," insisto.
"Hai ragione".
Ci dobbiamo arrendere all'evidenza: siamo circondati da strapiombi improteggibili, in cui non è possibile piazzare nulla senza che si spacchi tutto.
E pensare che era stata la giornata perfetta. La via molto più facile del previsto, anche se con qualche ravanamento selvaggio in fenditure invase da erba e felci – avevamo danzato felici sull'ultima placca, nel sole caldo, nel vento fresco, con la valle sotto i nostri piedi e montagne a perdita d'occhio.
E adesso siamo qui, all'ombra, sotto una fenditura repellente, e la valle imprendibile sotto i nostri piedi. Sono le quattro del pomeriggio e l'arietta si è fatta fredda. Quando si dice la doppia sfiga: una calata che porta nel nulla e uno strapiombo e il vento che non ti permettono di sentire il compagno di cordata. Io alla decima volta che gridavo "Scendo?" mi sono convinta di aver sentito un "Vieni!", ho visto che le corde erano libere e sono andata. Se non lo avessi fatto, adesso sarei ancora su e Filippo potrebbe risalire faticosamente le corde con due Machard.
Dieci minuti e abbiamo preso la decisione: chiameremo qualcuno che sia davanti a un computer e ci dia il numero del rifugio Salmurano – il rifugio è davanti a noi (sì, ecco, giusto un paio di centinaia di metri più in basso) – e il rifugista magari ci darà qualche indicazione.
Ed eccoci al telefono con lui, il signor Ilio che diventerà il nostro angelo custode. Lo vediamo uscire sul terrazzo, si sbraccia. Ci sbracciamo anche noi, ci ha visti (sia lodato il mio caschetto arancione). Gli chiediamo cosa fare: ci sono vie a spit che possiamo raggiungere? Escludiamo le vie d'uscita impossibili: se anche Fil riuscisse a risalire la corda, io non ce la farei mai, non comunque prima di notte.
E il signor Ilio dice: non muovetevi.
No, non ci muoviamo. Ci sistemiamo alla meglio. E dopo un po' ci chiama il 118: vogliono sapere se stiamo bene e siamo tranquilli. Sì, stiamo bene. E tranquilli (per ora). Siamo in sicurezza? Sì, siamo agganciati alla corda. Non vi muovete, dicono, tra un po' arriva l'elicottero con i soccorritori. Filippo spiega la situazione: è convinto (a torto) che con una corda più lunga raggiungeremmo una sosta. Chiede che semplicemente ci portino giù un'altra corda. La via di calata è piena di sassi mobili, ma noi siamo al riparo, quindi potrebbero raggiungerci dall'alto.
Passa un'ora. Così fermi fa freddo. "Beh, almeno il posto è bello," dice Fil.
Sentiamo il rumore dell'elicottero.
"Come speri che ci soccorrano," chiede Fil con noscialans. "Io vorrei che portassero delle corde, e tu? Sì insomma, spero che non ci vengano a prendere con il verricello".
"Ma no," dico io, ottimista, "arriveranno con corde più lunghe e andremo giù."
In ogni caso l'elicottero se ne va.
Ci chiama il 118: hanno dovuto fare un intervento urgente, dobbiamo avere pazienza e stare tranquilli. Ci chiama il rifugista: vuol sapere se stiamo bene, ci dice di stare calmi, sta cucinando i pizzoccheri anche per noi.
Sono le sei passate, e noi per ingannare il tempo guardiamo l'ombra della costiera rocciosa che si allunga nella valle – corre veloce, a differenza dei minuti che non passano mai. Contorcendomi un po' riesco a sedermi.
E dopo due ore e mezza la chiamata: stanno arrivando, dobbiamo agganciarci bene.
E quando l'elicottero sbuca, giallo e rosso sotto di noi, librandosi accanto alla parete, a me salta addosso un terrore infinito. C'è un fracasso d'inferno e l'aria smossa dal rotore sembra destinata a sbatterti di sotto.
Dal portellone si affacciano i soccorritori. Li salutiamo; loro ci segnalano di stare fermi e addossati alle rocce. L'elicottero si alza poco sopra di noi, e dal cielo vediamo scendere il verricello con il nostro salvatore.
È una scena bellissima e spaventosa, piena di colori e di rumori. Dopo trenta secondi il soccorritore è da me: è biondo e bello, ma forse è un'allucinazione. I soccorritori sono sempre biondi e belli, e forse è vero, o forse in quei momenti ti sembrerebbe bello anche Marty Feldman, non so, e non vorrei indagare ulteriormente.
Si accorge che tremo come una foglia, in silenzio. "Niente paura, è tutto a posto, dice. Adesso andiamo via." Salta su su una cengia erbosa, noto i suoi scarponi che corrono sicuri su quelle zolle ripidissime e infide, tira fuori dallo zaino un trapano e pianta un spit nella roccia. Da lì fa salire Fil e poi aiuta me. E a quel punto dall'elicottero scende di nuovo il verricello con un sacchetto; nel sacchetto c'è un imbrago speciale, tutto colorato (forse per tenere allegri i recuperati). Me lo infila addosso e con due moschettoni enormi mi aggancia a sé. Guardo Fil, disperata.
L'elicottero ronza sopra di noi, è praticamente incollato alla parete.
"Abbracciami," dice il soccorritore. Lo abbraccio. Non ho mai abbracciato così malvolentieri un bell'uomo. E in un attimo siamo su, strappati alla parete attaccati a un cavetto d'acciaio, sospesi sulla valle. Riapro cautamente gli occhi, la valle gira tutta, il cielo è azzurro, l'azzurro scuro della sera, e noi siamo risucchiati verso il portellone. Mi ci butto dentro, strisciando senza ritegno. Il nostro salvatore si rituffa e prende Fil.
Dopo cinque minuti siamo seduti, mezzi morti, davanti al rifugio, dove ci nutrono, calzano e vestono – la nostra roba è negli zaini alla base della parete. Io sto già dormendo quando Fil da sotto il piumino bofonchia "Sto ancora cercando di capire dove ho sbagliato".
Oggi, 24 ore dopo, siamo risaliti a recuperare la corda e a cercare di capire dove avessimo sbagliato. Come ha detto Fil "risalire in sella al cavallo che ti ha disarcionato" per non restare con la paura. Ho fatto il primo tiro con le gambe tremanti e una gran voglia di dire "calami, non me la sento". Poi siamo andati su, un tiro dopo l'altro, e stavolta abbiamo cercato con attenzione, fregandocene delle relazioni e degli schizzi. Le discese in doppia le abbiamo fatte – almeno io – con il cuore in gola. Ma quando ho rivisto il sentiero mi ha preso un'irrefrenabile allegria.
"Adesso mi odierai," dice Fil, dandomi un colpo sul casco.
"Ma no," dico io.
"Non verrai mai più in montagna con me."
"Ma no," nego, "non è colpa tua."
Che c'era qualcosa che non andava l'ho capito subito, appena ho guardato la faccia di Fil fermo in sosta (sì, in sosta... magari!), neanche il tempo di tirare un respiro di sollievo per essere uscita dall'inquietante, ombroso strapiombo che tutto a un tratto mi si è spalancato sotto i piedi mentre scendevo in doppia.
Il Fil se ne stava lì fuori dalla linea di calata, con le corde in mano tirate per farmi arrivare da lui, e un'espressione costernata, non sua.
"Non c'è la sosta," ha detto, funereo. "E io non vedo niente. Prova a guardare tu se vedi qualche spit."
Ho guardato, speranzosa. A destra, sinistra e sotto. Ma non c'era niente. Niente di solido cui attaccarsi per recuperare la corda, lanciarla di sotto e scendere ancora, fino a rimettere i piedi su terreno sicuro.
"Senti," dice Fil, adocchiando un macigno, "mettiamo una fettuccia attorno a quello e ci caliamo."
"Si muove," dico io. "Fa un brutto rumore."
"Ma no," dice lui speranzoso, "è enorme, non si può muovere". Ma lo vedo che non è convinto: tira un pugno al macigno e quello si spacca come un pezzo di grana stravecchio.
"Se ci attacchiamo a sta roba ci viene in testa e ci ammazziamo," insisto.
"Hai ragione".
Ci dobbiamo arrendere all'evidenza: siamo circondati da strapiombi improteggibili, in cui non è possibile piazzare nulla senza che si spacchi tutto.
E pensare che era stata la giornata perfetta. La via molto più facile del previsto, anche se con qualche ravanamento selvaggio in fenditure invase da erba e felci – avevamo danzato felici sull'ultima placca, nel sole caldo, nel vento fresco, con la valle sotto i nostri piedi e montagne a perdita d'occhio.
E adesso siamo qui, all'ombra, sotto una fenditura repellente, e la valle imprendibile sotto i nostri piedi. Sono le quattro del pomeriggio e l'arietta si è fatta fredda. Quando si dice la doppia sfiga: una calata che porta nel nulla e uno strapiombo e il vento che non ti permettono di sentire il compagno di cordata. Io alla decima volta che gridavo "Scendo?" mi sono convinta di aver sentito un "Vieni!", ho visto che le corde erano libere e sono andata. Se non lo avessi fatto, adesso sarei ancora su e Filippo potrebbe risalire faticosamente le corde con due Machard.
Dieci minuti e abbiamo preso la decisione: chiameremo qualcuno che sia davanti a un computer e ci dia il numero del rifugio Salmurano – il rifugio è davanti a noi (sì, ecco, giusto un paio di centinaia di metri più in basso) – e il rifugista magari ci darà qualche indicazione.
Ed eccoci al telefono con lui, il signor Ilio che diventerà il nostro angelo custode. Lo vediamo uscire sul terrazzo, si sbraccia. Ci sbracciamo anche noi, ci ha visti (sia lodato il mio caschetto arancione). Gli chiediamo cosa fare: ci sono vie a spit che possiamo raggiungere? Escludiamo le vie d'uscita impossibili: se anche Fil riuscisse a risalire la corda, io non ce la farei mai, non comunque prima di notte.
E il signor Ilio dice: non muovetevi.
No, non ci muoviamo. Ci sistemiamo alla meglio. E dopo un po' ci chiama il 118: vogliono sapere se stiamo bene e siamo tranquilli. Sì, stiamo bene. E tranquilli (per ora). Siamo in sicurezza? Sì, siamo agganciati alla corda. Non vi muovete, dicono, tra un po' arriva l'elicottero con i soccorritori. Filippo spiega la situazione: è convinto (a torto) che con una corda più lunga raggiungeremmo una sosta. Chiede che semplicemente ci portino giù un'altra corda. La via di calata è piena di sassi mobili, ma noi siamo al riparo, quindi potrebbero raggiungerci dall'alto.
Passa un'ora. Così fermi fa freddo. "Beh, almeno il posto è bello," dice Fil.
Sentiamo il rumore dell'elicottero.
"Come speri che ci soccorrano," chiede Fil con noscialans. "Io vorrei che portassero delle corde, e tu? Sì insomma, spero che non ci vengano a prendere con il verricello".
"Ma no," dico io, ottimista, "arriveranno con corde più lunghe e andremo giù."
In ogni caso l'elicottero se ne va.
Ci chiama il 118: hanno dovuto fare un intervento urgente, dobbiamo avere pazienza e stare tranquilli. Ci chiama il rifugista: vuol sapere se stiamo bene, ci dice di stare calmi, sta cucinando i pizzoccheri anche per noi.
Sono le sei passate, e noi per ingannare il tempo guardiamo l'ombra della costiera rocciosa che si allunga nella valle – corre veloce, a differenza dei minuti che non passano mai. Contorcendomi un po' riesco a sedermi.
E dopo due ore e mezza la chiamata: stanno arrivando, dobbiamo agganciarci bene.
E quando l'elicottero sbuca, giallo e rosso sotto di noi, librandosi accanto alla parete, a me salta addosso un terrore infinito. C'è un fracasso d'inferno e l'aria smossa dal rotore sembra destinata a sbatterti di sotto.
Dal portellone si affacciano i soccorritori. Li salutiamo; loro ci segnalano di stare fermi e addossati alle rocce. L'elicottero si alza poco sopra di noi, e dal cielo vediamo scendere il verricello con il nostro salvatore.
È una scena bellissima e spaventosa, piena di colori e di rumori. Dopo trenta secondi il soccorritore è da me: è biondo e bello, ma forse è un'allucinazione. I soccorritori sono sempre biondi e belli, e forse è vero, o forse in quei momenti ti sembrerebbe bello anche Marty Feldman, non so, e non vorrei indagare ulteriormente.
Si accorge che tremo come una foglia, in silenzio. "Niente paura, è tutto a posto, dice. Adesso andiamo via." Salta su su una cengia erbosa, noto i suoi scarponi che corrono sicuri su quelle zolle ripidissime e infide, tira fuori dallo zaino un trapano e pianta un spit nella roccia. Da lì fa salire Fil e poi aiuta me. E a quel punto dall'elicottero scende di nuovo il verricello con un sacchetto; nel sacchetto c'è un imbrago speciale, tutto colorato (forse per tenere allegri i recuperati). Me lo infila addosso e con due moschettoni enormi mi aggancia a sé. Guardo Fil, disperata.
L'elicottero ronza sopra di noi, è praticamente incollato alla parete.
"Abbracciami," dice il soccorritore. Lo abbraccio. Non ho mai abbracciato così malvolentieri un bell'uomo. E in un attimo siamo su, strappati alla parete attaccati a un cavetto d'acciaio, sospesi sulla valle. Riapro cautamente gli occhi, la valle gira tutta, il cielo è azzurro, l'azzurro scuro della sera, e noi siamo risucchiati verso il portellone. Mi ci butto dentro, strisciando senza ritegno. Il nostro salvatore si rituffa e prende Fil.
Dopo cinque minuti siamo seduti, mezzi morti, davanti al rifugio, dove ci nutrono, calzano e vestono – la nostra roba è negli zaini alla base della parete. Io sto già dormendo quando Fil da sotto il piumino bofonchia "Sto ancora cercando di capire dove ho sbagliato".
Oggi, 24 ore dopo, siamo risaliti a recuperare la corda e a cercare di capire dove avessimo sbagliato. Come ha detto Fil "risalire in sella al cavallo che ti ha disarcionato" per non restare con la paura. Ho fatto il primo tiro con le gambe tremanti e una gran voglia di dire "calami, non me la sento". Poi siamo andati su, un tiro dopo l'altro, e stavolta abbiamo cercato con attenzione, fregandocene delle relazioni e degli schizzi. Le discese in doppia le abbiamo fatte – almeno io – con il cuore in gola. Ma quando ho rivisto il sentiero mi ha preso un'irrefrenabile allegria.
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sosta vietata
Tutto è bene quel che finisce bene!
Come ti ho già detto, sbagliare è umano. Gli alpinisti eroici/invincibili/super uomini non esistono, anche se loro credono di esserlo.
Ora, hai "solo" un'avventura in più da raccontare e un'esperienza che di sicuro ti ha insegnato qualcosa!
Come ti ho già detto, sbagliare è umano. Gli alpinisti eroici/invincibili/super uomini non esistono, anche se loro credono di esserlo.
Ora, hai "solo" un'avventura in più da raccontare e un'esperienza che di sicuro ti ha insegnato qualcosa!
aletonella- Messaggi : 523
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Età : 39
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Re: Sosta vietata
Ansia Kammerlander ha scritto: Dopo trenta secondi il soccorritore è da me: è biondo e bello, ma forse è un'allucinazione. I soccorritori sono sempre biondi e belli, e forse è vero, o forse in quei momenti ti sembrerebbe bello anche Marty Feldman, non so, e non vorrei indagare ulteriormente.
Fantastico!!!!
ma poi perchè cazzo per dodici anni a me sono toccati da soccorrere solo pastori del Supramonte (hai presente 1.5 metri x 70 kg di pecorino stagionato...), tedeschi ciccioni con aliti fetenti, cacciatori alcolisti che si sparavano sui piedi, boy scout brufolosi in piena tempesta ormonale.
E a loro Ansia....
Non è giusto, ecco, non è giusto...
Beldar- Messaggi : 531
Data d'iscrizione : 13.03.12
Età : 53
Località : Sardegna, circa...
Re: Sosta vietata
non va bene
lui doveva tornare su coi prusik e poi recuperare lei a forza di braccia (consentito un mezzo poldo)
....
ma vi perdoniamo per il bel racconto
lui doveva tornare su coi prusik e poi recuperare lei a forza di braccia (consentito un mezzo poldo)
....
ma vi perdoniamo per il bel racconto
Re: Sosta vietata
tummu ha scritto: non va bene
lui doveva tornare su coi prusik e poi recuperare lei a forza di braccia (consentito un mezzo poldo)
....
ma vi perdoniamo per il bel racconto
ma infatti...
se fossi nella sua situazione non mi farei più vedere da lei
mork- Messaggi : 1446
Data d'iscrizione : 12.03.12
Età : 50
Località : Bolzano
Re: Sosta vietata
mork ha scritto:tummu ha scritto: non va bene
lui doveva tornare su coi prusik e poi recuperare lei a forza di braccia (consentito un mezzo poldo)
....
ma vi perdoniamo per il bel racconto
ma infatti...
se fossi nella sua situazione non mi farei più vedere da lei
Per carità è già abbastanza in fase "scusa se esisto". In realtà la colpa è più mia che non so risalire con i prusik.
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sosta vietata
Ansia Kammerlander ha scritto:In realtà la colpa è più mia che non so risalire con i prusik.
Questo non è che vada molto bene....
Re: Sosta vietata
mork ha scritto:tummu ha scritto: non va bene
lui doveva tornare su coi prusik e poi recuperare lei a forza di braccia (consentito un mezzo poldo)
....
ma vi perdoniamo per il bel racconto
ma infatti...
se fossi nella sua situazione non mi farei più vedere da lei
O almeno "offrirei" il conto del soccorso tramite elicottero...spero siate assicurati.
Ma quindi a cosa serviva la sosta da cui vi siete calati?
Michelasso- Messaggi : 395
Data d'iscrizione : 27.03.12
Re: Sosta vietata
Azzardo risposta: calata da 60 metri?
Bella Ansia, e poi scrivi che è un piacere. COme sempre
Bella Ansia, e poi scrivi che è un piacere. COme sempre
AndreaVe- Messaggi : 3250
Data d'iscrizione : 11.03.12
Re: Sosta vietata
Michelasso ha scritto:mork ha scritto:tummu ha scritto: non va bene
lui doveva tornare su coi prusik e poi recuperare lei a forza di braccia (consentito un mezzo poldo)
....
ma vi perdoniamo per il bel racconto
ma infatti...
se fossi nella sua situazione non mi farei più vedere da lei
O almeno "offrirei" il conto del soccorso tramite elicottero...spero siate assicurati.
Ma quindi a cosa serviva la sosta da cui vi siete calati?
Filippo è socio CAI, ma di soccorso a pagamento non si è parlato.
La sosta, siamo andati a vedere il giorno dopo, era una stranissima sosta di arrivo di una delle vie più dure, eccentrica rispetto alla via.
PS= Antiche Sere, adesso mi sa che imparerò a risalire sui prusik (sperando vivamente di non doverlo mai fare). Però è una cosa che ti aspetti di dover fare in ambiente alpinistico...
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sosta vietata
Ansia Kammerlander ha scritto: Però è una cosa che ti aspetti di dover fare in ambiente alpinistico...
uno dei miei istruttori diceva: "bocia , quando anche il secondo stacca piedi da terra SEI in ambiente, sei IN parete, non importa se ci sono gli spit o meno, se è facile o dura, non sei più in una falesiademmerda"
Beldar- Messaggi : 531
Data d'iscrizione : 13.03.12
Età : 53
Località : Sardegna, circa...
Re: Sosta vietata
AndreaVe ha scritto:Azzardo risposta: calata da 60 metri?
Bella Ansia, e poi scrivi che è un piacere. COme sempre
Quando ti ho telefonato ero ancora convinta che con le due mezze da 60 saremmo arrivati: invece no, non saremmo arrivati a nessuna sosta...
@Beldar. Hai ragione. Infatti ho deciso, alla verde età di anni 54, di imparare a risalire. Visto che a fine agosto farò un corso, mi metterò lì al pomeriggio, a fare esercizio.
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sosta vietata
un corso di risalita.
con due pursilch sui cosciali puoi risalire praticamente facendo finta di camminare e con una base musicale zum zumzum zum zumzum sembra il valzer, .....veramente ....loggiuro miocuggino
con due pursilch sui cosciali puoi risalire praticamente facendo finta di camminare e con una base musicale zum zumzum zum zumzum sembra il valzer, .....veramente ....loggiuro miocuggino
.- Messaggi : 3987
Data d'iscrizione : 15.03.12
Età : 73
Re: Sosta vietata
Ansia Kammerlander ha scritto:È una scena bellissima e spaventosa, piena di colori e di rumori. Dopo trenta secondi il soccorritore è da me: è biondo e bello, ma forse è un'allucinazione. I soccorritori sono sempre biondi e belli, e forse è vero, o forse in quei momenti ti sembrerebbe bello anche Marty Feldman, non so, e non vorrei indagare ulteriormente.
dispiace ma i racconti sono sempre piacevoli
zietta- Messaggi : 927
Data d'iscrizione : 13.03.12
Località : BZ-forse torno a RE
Re: Sosta vietata
Jaguaro ha scritto:un corso di risalita.
con due pursilch sui cosciali puoi risalire praticamente facendo finta di camminare e con una base musicale zum zumzum zum zumzum sembra il valzer, .....veramente ....loggiuro miocuggino
Non so mai se mi posso fidare di questo forum...
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sosta vietata
Ansia Kammerlander ha scritto:AndreaVe ha scritto:Azzardo risposta: calata da 60 metri?
Bella Ansia, e poi scrivi che è un piacere. COme sempre
Quando ti ho telefonato ero ancora convinta che con le due mezze da 60 saremmo arrivati: invece no, non saremmo arrivati a nessuna sosta...
@Beldar. Hai ragione. Infatti ho deciso, alla verde età di anni 54, di imparare a risalire. Visto che a fine agosto farò un corso, mi metterò lì al pomeriggio, a fare esercizio.
hai tempo per fare anche qualcosa sul nanga parbat, già che ci sei
Re: Sosta vietata
zietta ha scritto:Ansia Kammerlander ha scritto:È una scena bellissima e spaventosa, piena di colori e di rumori. Dopo trenta secondi il soccorritore è da me: è biondo e bello, ma forse è un'allucinazione. I soccorritori sono sempre biondi e belli, e forse è vero, o forse in quei momenti ti sembrerebbe bello anche Marty Feldman, non so, e non vorrei indagare ulteriormente.
dispiace ma i racconti sono sempre piacevoli
si veramente
mork- Messaggi : 1446
Data d'iscrizione : 12.03.12
Età : 50
Località : Bolzano
Re: Sosta vietata
ansia
bel racconto lieto sia finito tutto bene
ieri sera eravam a cena con il tecnico dell'altro elicottero che s'è giocato il salvataggio co' quelli di sondrio.
la squadra di lecco è andata a far l'intervento per il, sigh, morto sul legnone... lasciando libero quello di sondrio di "andare a far un intervento in gerola per due rinco appesi alla base dei denti della vecchia"
cmq...
davvero nn capisco questo tuo continuo rimarcar di non esser in ambiente...
ok, son vie anche spittate, ma se nn sei in ambiente li, dov'è per te lì'ambiente?
solo crolloniti o monte bianco?!?! bahh
bel racconto lieto sia finito tutto bene
ieri sera eravam a cena con il tecnico dell'altro elicottero che s'è giocato il salvataggio co' quelli di sondrio.
la squadra di lecco è andata a far l'intervento per il, sigh, morto sul legnone... lasciando libero quello di sondrio di "andare a far un intervento in gerola per due rinco appesi alla base dei denti della vecchia"
cmq...
davvero nn capisco questo tuo continuo rimarcar di non esser in ambiente...
ok, son vie anche spittate, ma se nn sei in ambiente li, dov'è per te lì'ambiente?
solo crolloniti o monte bianco?!?! bahh
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Sosta vietata
Topocane ha scritto:ansia
bel racconto lieto sia finito tutto bene
ieri sera eravam a cena con il tecnico dell'altro elicottero che s'è giocato il salvataggio co' quelli di sondrio.
la squadra di lecco è andata a far l'intervento per il, sigh, morto sul legnone... lasciando libero quello di sondrio di "andare a far un intervento in gerola per due rinco appesi alla base dei denti della vecchia"
cmq...
davvero nn capisco questo tuo continuo rimarcar di non esser in ambiente...
ok, son vie anche spittate, ma se nn sei in ambiente li, dov'è per te lì'ambiente?
solo crolloniti o monte bianco?!?! bahh
Insomma in ambiente un po' ibrido... certamente non selvaggio come le Grigne. Avvicinamento breve, tante vie una vicina all'altra, ambiente fisicamente "piccolo", quota relativamente bassa...
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sosta vietata
abbiam *parametri* diversi, mi sa...
per te so' addirittura selvagge le grigne (dove vai tu, poi...)
'fa conto te!
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Sosta vietata
Topocane ha scritto:
abbiam *parametri* diversi, mi sa...
per te so' addirittura selvagge le grigne (dove vai tu, poi...)
'fa conto te!
No, io sulle Grigne non ci vado. Troppo selvagge! (Giuro).
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sosta vietata
per il topocane quando faceva l'istruttore cai nessun ambiente era troppo selvaggio
lui è quello più a sinistra il resto sono allievi
lui è quello più a sinistra il resto sono allievi
Re: Sosta vietata
Sì ok, ma parliamo di quel canalino sullo sfondo della foto postata da buzz
Mi garba
Anzia! va beh... tutto bene! Anche il giretto in elisoccorso!
E tutti possiamo confermare che anche le doc del soccorso sono discretamente belle e bionde, chiedi conferma a quel marpione del mazzo e pure al TC, alla Daffi e al gattomiao
Mi garba
Anzia! va beh... tutto bene! Anche il giretto in elisoccorso!
E tutti possiamo confermare che anche le doc del soccorso sono discretamente belle e bionde, chiedi conferma a quel marpione del mazzo e pure al TC, alla Daffi e al gattomiao
baldazzar- Messaggi : 1441
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Sosta vietata
'na volta so'ndato puro me in un posto addomesticato...
...s'arrivava con mezzoretta, 45min di cammino dalla funivia, ampio e placido pianone di neve alla base; tendine ovunque; gente - giuro - in giro in pantaloncini e maglietta... sole appalla, temperature gredevoli...
poi so'ndato a scalà, 'na vietta comoda comoda
'na svizzeri qlcs... in mezzo anzacco daltre vie spittate, puro il cosone li dove si scalava era tutto spittato, pare che un tal Piola ci abbia presogusto a spitarlo
...s'arrivava con mezzoretta, 45min di cammino dalla funivia, ampio e placido pianone di neve alla base; tendine ovunque; gente - giuro - in giro in pantaloncini e maglietta... sole appalla, temperature gredevoli...
poi so'ndato a scalà, 'na vietta comoda comoda
'na svizzeri qlcs... in mezzo anzacco daltre vie spittate, puro il cosone li dove si scalava era tutto spittato, pare che un tal Piola ci abbia presogusto a spitarlo
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Sosta vietata
Ohu Buzz... ma qua dov'è il tici?
baldazzar- Messaggi : 1441
Data d'iscrizione : 12.03.12
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