Nuovo fiore in Val d'Arzino
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Nuovo fiore in Val d'Arzino
Insieme alla notizia del ritrovamento di una nuova specie floristica tra la Val d'Arzino e la Val Tramontina (Canal di Cuna) trovo in rete un accorato appello di due studiosi.
Ma andiamo per ordine. Nel 1991 il Sig. Gianfranco Tonussi da Reana del Rojale, appassionato botanico, scopre una Pinguicula con i petali blu (la comune Pinguicula ha il fiore bianco). Le Pinguicule sono piante carnivore, o meglio, insettivore; infatti catturano gli insetti che si posano sulle loro foglie che sono appiccicose e poi li digeriscono. Tonussi comunicò la sua scoperta al prof. Poldini dell'Università di Trieste, il quale per alcuni anni visitò i siti della nuova Pinguicula con esperti europei arrivando alla conclusione che si trattava di una nuova specie. Per essere però più che certo fece esaminare la pianta ai massimi esperti di Pinguicula i professori Casper dell'Università di Jena e Steiger dell'Università di Berna, i quali nel 2001 decretarono la nuova specie denominandola poldinii in onore dello scienziato italiano.
Sul sito www.pinguicula.org alla voce Pinguicula poldinii trovo questa lettera di Fabio d'Alessi e Filippo Tassara della Società Italiana Piante Carnivore (AIPC):
Come molti di voi sanno, una delle scoperte più recenti nel mondo delle piante carnivore è stato Pinguicula poldinii, una specie nuova e meravigliosa delle Prealpi Carniche, in Friuli Venezia Giulia (Italia). Al momento ci sono solo poche e piccole popolazioni conosciute di questa specie. La posizione di queste popolazioni è nota solo a pochissime persone, e ci chiedono la massima cautela al fine di evitare la diffusione di informazioni su questi siti.
AIPC recentemente ha deciso di fare un sondaggio sullo stato dei siti di P.poldinii, e abbiamo fatto una triste scoperta: il sito tipo, già visitato da altri gruppi, ha mostrato evidenti segni di rimozione delle piante e, peggio di tutto, non v'erano semi nei baccelli. Su centinaia di piante trovate non c'era un baccello con un seme.
Vorremmo essere chiari: non c'era un solo seme su un'intera popolazione.
Abbiamo dovuto cercare con estrema cura per essere in grado di trovare alcune piante, in rocce estremamente pericolose ed esposte, che ancora avevano i loro baccelli intatti.
L'altra sorpresa negativa è stato vedere semi di Pinguicula poldinii in diverse banche di sementi commerciali - ovviamente in vendita. E udito "voci" di persone "aventi semi del sito tipo di questa specie " che offrono a prezzi elevati.
Noi personalmente riteniamo che il mantenimento di un prezioso seme in una banca da parte delle imprese commerciali è una splendida idea, e aiuta in realtà la conservazione delle piante nel loro habitat naturale.
Noi pensiamo pure che la raccolta di uno o due baccelli di una popolazione limitata di piante, soprattutto se collocati in un sito distante e difficile è un desiderio legittimo e gratificante e, se fatto nel modo giusto, è pienamente sostenibile dalla stessa popolazione. Naturalmente, nel caso di piante protette, questo è spesso illegale e permessi, generalmente non impossibili da ottenere, dovrebbero essere richiesti alle autorità locali. D'altra parte desideriamo sottolineare il fatto che la raccolta di quasi tutti i semi di una popolazione locale molto piccola è una pratica terribile che può portare alla potenziale distruzione del sito stesso.
Raccolta di enormi quantità di semi da una piccola popolazione, per fare affari è una pratica stupida che getta una macchia di fango sulla coscienza della comunità intera.
Speriamo vivamente che chi conosce l'ubicazione dei siti di P.poldinii (e delle altre specie rarissime) possa meglio proteggere i dati della posizione del sito da ora in poi.
Se la pratica di raccolta massiccia di semi dal sito di P.poldinii continuerà, dovremo mettere in atto le azioni più drastiche di una semplice e-mail come questa, e alla fine ci ritroveremo con situazioni come lo stato paranoico del sito piccolo e unico di Pinguicula abruzzensis dove recinzioni rendono impossibile anche raggiungere il sito, ed è impossibile pure richiedere i permessi di raccogliere un solo seme di quella specie.
Per vedere qualche immagine di P. poldinii:
http://www.cpphotofinder.com/pinguicula-poldinii-302.html
Ma andiamo per ordine. Nel 1991 il Sig. Gianfranco Tonussi da Reana del Rojale, appassionato botanico, scopre una Pinguicula con i petali blu (la comune Pinguicula ha il fiore bianco). Le Pinguicule sono piante carnivore, o meglio, insettivore; infatti catturano gli insetti che si posano sulle loro foglie che sono appiccicose e poi li digeriscono. Tonussi comunicò la sua scoperta al prof. Poldini dell'Università di Trieste, il quale per alcuni anni visitò i siti della nuova Pinguicula con esperti europei arrivando alla conclusione che si trattava di una nuova specie. Per essere però più che certo fece esaminare la pianta ai massimi esperti di Pinguicula i professori Casper dell'Università di Jena e Steiger dell'Università di Berna, i quali nel 2001 decretarono la nuova specie denominandola poldinii in onore dello scienziato italiano.
Sul sito www.pinguicula.org alla voce Pinguicula poldinii trovo questa lettera di Fabio d'Alessi e Filippo Tassara della Società Italiana Piante Carnivore (AIPC):
Come molti di voi sanno, una delle scoperte più recenti nel mondo delle piante carnivore è stato Pinguicula poldinii, una specie nuova e meravigliosa delle Prealpi Carniche, in Friuli Venezia Giulia (Italia). Al momento ci sono solo poche e piccole popolazioni conosciute di questa specie. La posizione di queste popolazioni è nota solo a pochissime persone, e ci chiedono la massima cautela al fine di evitare la diffusione di informazioni su questi siti.
AIPC recentemente ha deciso di fare un sondaggio sullo stato dei siti di P.poldinii, e abbiamo fatto una triste scoperta: il sito tipo, già visitato da altri gruppi, ha mostrato evidenti segni di rimozione delle piante e, peggio di tutto, non v'erano semi nei baccelli. Su centinaia di piante trovate non c'era un baccello con un seme.
Vorremmo essere chiari: non c'era un solo seme su un'intera popolazione.
Abbiamo dovuto cercare con estrema cura per essere in grado di trovare alcune piante, in rocce estremamente pericolose ed esposte, che ancora avevano i loro baccelli intatti.
L'altra sorpresa negativa è stato vedere semi di Pinguicula poldinii in diverse banche di sementi commerciali - ovviamente in vendita. E udito "voci" di persone "aventi semi del sito tipo di questa specie " che offrono a prezzi elevati.
Noi personalmente riteniamo che il mantenimento di un prezioso seme in una banca da parte delle imprese commerciali è una splendida idea, e aiuta in realtà la conservazione delle piante nel loro habitat naturale.
Noi pensiamo pure che la raccolta di uno o due baccelli di una popolazione limitata di piante, soprattutto se collocati in un sito distante e difficile è un desiderio legittimo e gratificante e, se fatto nel modo giusto, è pienamente sostenibile dalla stessa popolazione. Naturalmente, nel caso di piante protette, questo è spesso illegale e permessi, generalmente non impossibili da ottenere, dovrebbero essere richiesti alle autorità locali. D'altra parte desideriamo sottolineare il fatto che la raccolta di quasi tutti i semi di una popolazione locale molto piccola è una pratica terribile che può portare alla potenziale distruzione del sito stesso.
Raccolta di enormi quantità di semi da una piccola popolazione, per fare affari è una pratica stupida che getta una macchia di fango sulla coscienza della comunità intera.
Speriamo vivamente che chi conosce l'ubicazione dei siti di P.poldinii (e delle altre specie rarissime) possa meglio proteggere i dati della posizione del sito da ora in poi.
Se la pratica di raccolta massiccia di semi dal sito di P.poldinii continuerà, dovremo mettere in atto le azioni più drastiche di una semplice e-mail come questa, e alla fine ci ritroveremo con situazioni come lo stato paranoico del sito piccolo e unico di Pinguicula abruzzensis dove recinzioni rendono impossibile anche raggiungere il sito, ed è impossibile pure richiedere i permessi di raccogliere un solo seme di quella specie.
Per vedere qualche immagine di P. poldinii:
http://www.cpphotofinder.com/pinguicula-poldinii-302.html
Re: Nuovo fiore in Val d'Arzino
Istruttivo
(nota: la pinguicula che conosco io ha fiori bianchi o viola)
(nota: la pinguicula che conosco io ha fiori bianchi o viola)
kala- Messaggi : 1669
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Nuovo fiore in Val d'Arzino
Le prealpi Carniche continuano a rivelarsi un autentico scrigno di rarità botaniche e di Biodiversità , speriamo che anche questa specie riesca a sopravvivere.
Ad_adri- Messaggi : 1501
Data d'iscrizione : 21.05.12
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