Incidenti in valanga
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Re: Incidenti in valanga
eccoci qua, pian piano: regola su regola; leggina su leggina
pian piano ci stanno arrivando
pian piano ci stanno arrivando
http://www.lastampa.it/2012/12/10/cronaca/i-superstiti-denunciati-per-valanga-colposa-dCABgOqypSWoXHK6EJq0sM/pagina.htmlCronaca 10/12/2012 - APERTA UN’INCHIESTA
Denunciati i superstiti della valanga
che ha ucciso un uomo in Valsusa
Secondo gli accertamenti i protagonisti della tragedia sciavano in neve alta senza l’Arva, apparecchio obbigatorio per essere individuati sotto una valanga
Dopo la morte dell’amico sotto la neve in una zona vietata. Prime
polemiche sulle norme regionali
che non vietano il fuoriposta
amedeo macagno
Cesana
Un’ordinanza vietava -fino al 2008- il passaggio degli sciatori sulla discesa tra Sauze d’Oulx e San Sicario. Proprio dove sabato ha perso la vita il 39enne modenese Simone Caselli, travolto da una slavina.
Vecchie regole
Dice Roberto Serra, ex sindaco di Cesana: «Succedeva prima dell’entrata in vigore della legge regionale che dal 2009 disciplina lo sci piemontese. Ora, non voglio dire- continua Serra- che se quel tipo di ordinanza comunale di divieto fosse stata di nuovo emessa, la tragedia di sabato non sarebbe capitata. Ma poteva essere un valore aggiunto all’attuale legge regionale. Non dimentichiamo che proprio in quel tratto di vallone era già morto un altro sciatore. E la lista degli incidenti da valanga, a cui sono scampati anche tanti snowborder è molto lunga.»
Nuove norme
L’attuale sindaco, Lorenzo Colomb, ribadisce che le regole dal 2008 a oggi sono cambiate, e che ora è la legge regionale regolare il fuoripista. Legge che però, non codifica ancora quali siano le aree sciabili . Quindi non vieta in fuoripista. Comunque sia, i tre amici che erano con il 39enne morto sabato, ieri sono stati denunciati dalla polizia giudiziaria di Bardonecchia per valanga colposa.
Manovre pericolose
Secondo gli accertamenti del Commissariato locale sono stati, insieme alla vittima, a provocare l’evento che ha portato alla tragedia, sciando in neve alta senza l’Arva. L’apparecchio, obbigatorio per legge, serve per essere individuati sotto una valanga. Il fuoripista non è quindi vietato, ma bisogna praticarlo senza mettere in pericolo l’incolumità altrui. Altrimenti si incorre in una denuncia.
A Sauze d’Oulx, dove il gruppo dei modenesi accusati di valanga colposa, tornati in Emilia, non si parla d’altro. Vicino all’albergo dove alloggiavano, c’è il negozio dove il gruppo aveva noleggiato gli sci da fresca. Tutti restituiti.
La cresta della morte
Manca solo il paio della vittima, rimasto là sotto quella gran massa di neve che si è improvvisamente staccata dalla «cresta della morte» a pochi passi da un vecchio skilift, i cui piloni e la partenza, fino a pochi anni fa erano tappezzati dalle ordinanze comunali che vietavano quel fuoripista.
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Incidenti in valanga
questi, 13, son ormai di domenica scorsa. fan statistica
Tredici persone travolte da due valange
Le slavine si sono staccate in Vallese e nel canton Obvaldo
VERBIER/ENGELBERG - Due valanghe staccatesi al di fuori delle piste segnalate hanno travolto oggi complessivamente 13 persone nella zona sciistica del Titlis a Engelberg, nel canton Obvaldo, e in quella di Verbier (Vallese).
Sul Titlis alle 11 sotto la neve sono finiti undici sportivi. Dieci sono riusciti a liberarsi da soli, aiutando poi l'undicesimo. Un 45.enne svedese ha riportato ferite di media gravità, mentre un connazionale 36.enne se l'è cavata con lesioni leggere, precisa la polizia obavaldese. La slavina si è staccata su un fronte di 300 metri per una lunghezza di 800 metri.
Una valanga analoga (200 metri per 600) si è messa in movimento alle 10 a circa 2600 metri sul Col des Mines della zona di Verbier. Due giovani inglesi di 24 e 22 anni sono stati travolti: il primo è stato ricoverato in lieve stato di ipotermia all'ospedale di Sion, mentre il secondo è rimasto illeso.
Topocane- Messaggi : 6181
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Re: Incidenti in valanga
http://www.cdt.ch/confederazione/cronaca/74798/in-tre-travolti-da-una-valanga-salvi.htmlIn tre travolti da una valanga: salvi
Gli sciatori si erano avventurati fuori pista e si sono liberati da soli
SAMNAUN - Si sono avventurati fuoripista e sono strati travolti da una valanga tre sciatori tedeschi che si trovavano oggi pomeriggio sopra a Samnaun. I tre sono riusciti a liberarsi da soli dalla coltre di neve. Gli sciatori facevano parte di un gruppo di dodici escursionisti, di età compresa fra i 45 e i 60 anni, partiti dal Greitspietz, al confine con l'Austria. La valanga ha travolto tre di essi: due sono rimasti illesi e il terzo ha riportato solo escoriazioni.
In loro aiuto sono intervenuti i soccorritori con l'aiuto di cani da valanga e due elicotteri. Le ricerche sono state interrotte dopo mezz'ora visto che i tre sono riusciti a liberarsi da soli.
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Incidenti in valanga
volevo solo segnalare che
la notizia riportata da traggedia-tv in questi giorni,
quella inerente a trappole euristiche ed euforie varie...
si rifà ad un articolo uscito ben DUE ANNI FA sulLa Rivista del prestigioso italico club alpino....
no, così.... per dire eh
ché se n'era ABBONDANTEMENTE parlato a suo tempo
ed ora sembra si sia scoperta l'acquacalda
la notizia riportata da traggedia-tv in questi giorni,
quella inerente a trappole euristiche ed euforie varie...
si rifà ad un articolo uscito ben DUE ANNI FA sulLa Rivista del prestigioso italico club alpino....
no, così.... per dire eh
ché se n'era ABBONDANTEMENTE parlato a suo tempo
ed ora sembra si sia scoperta l'acquacalda
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Incidenti in valanga
Topocane ha scritto:eccoci qua, pian piano: regola su regola; leggina su leggina
pian piano ci stanno arrivando
...l
Manovre pericolose
Secondo gli accertamenti del Commissariato locale sono stati, insieme alla vittima, a provocare l’evento che ha portato alla tragedia, sciando in neve alta senza l’Arva. L’apparecchio, obbigatorio per legge, serve per essere individuati sotto una valanga. Il fuoripista non è quindi vietato, ma bisogna praticarlo senza mettere in pericolo l’incolumità altrui. Altrimenti si incorre in una denuncia.
questo passaggio dell'articolo però è mitico!
Hanno provocato la tragedia perché sciavano in neve alta senza Arva
mork- Messaggi : 1446
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Località : Bolzano
Re: Incidenti in valanga
mancando il topoca, lo sostituisco
buzz- Messaggi : 7223
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Re: Incidenti in valanga
rientrato; è troppo lungo l'elenco per aggiornare tutto, almeno una dozzina di incidenti in valanga e mi pare 5-6 morti
noto cmq che sempre più nelle annate un po' critiche, con condizioni non propriamente invernali; forti nevicate, poi caldo, poi vento, poi freddo, poi poca neve, vento, etc.etc.... si verificano il maggior numero di micro incidenti o vere e proprie valanghe.
pure nel we appena passato -e solo per esempio ché ce ne sarebbero taaaanti altri- leggendo un po' di relazioni qua&la saltan fuori tanti microincidenti, piccoli distacchi, travolgimenti, incidenti risolti da se, etc.etc...
eh beh....
noto cmq che sempre più nelle annate un po' critiche, con condizioni non propriamente invernali; forti nevicate, poi caldo, poi vento, poi freddo, poi poca neve, vento, etc.etc.... si verificano il maggior numero di micro incidenti o vere e proprie valanghe.
pure nel we appena passato -e solo per esempio ché ce ne sarebbero taaaanti altri- leggendo un po' di relazioni qua&la saltan fuori tanti microincidenti, piccoli distacchi, travolgimenti, incidenti risolti da se, etc.etc...
eh beh....
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Incidenti in valanga
tralasciando l'episodio di ieri nell'appennino tosco emiliano, risoltosi bene....
volevo segnalare questo incidente, con purtroppo un morto ed un disperso, ché magari è in zone conosciute da buona parte dei romani del foro
volevo segnalare questo incidente, con purtroppo un morto ed un disperso, ché magari è in zone conosciute da buona parte dei romani del foro
http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2013/01/18/valanga-a-monte-pratello-un-morto-e-un-disperso/
Valanga a Monte Pratello: un morto e un disperso
18 gennaio 2013 ore 16:52
E’ stato recuperato poco dopo le ore 14 il corpo di Fabrizio Di Giansante, alpinista di Penne (PE) di cui mancavano notizie da ieri sera insieme a Lanfranco Castiglione, alpinista di Montebello di Bertona (PE).
Dei due mancavano notizie da ieri sera quando i familiari hanno inoltrato l’allarme direttamente al Delegato Alpino del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese.
Le operazioni di soccorso sono scattate immediatamente, poiché in zona erano presenti due squadre del CNSAS, ed è stata individuata l’auto dei dispersi. L’allarme è stato subito diramato alle altre stazioni di soccorso alpino del CNSAS, al Soccorso Alpino Guardia di Finanza (SAGF), al soccorso Alpino Forestale (SAF) nonché a Carabinieri, Polizia e Vigili del Fuoco. Le ricerche sono proseguite fino a tarda notte e sono riprese questa mattina alle prime luci.
Inizialmente è stata circoscritta la zona di ricerca grazie alla triangolazione con i segnali del cellulare di uno dei dispersi. Il corpo di Di Giansante, localizzato grazie al segnale dell’ARTVA (Apparato Ricerca Travolti Valanga), è stato recuperato sotto oltre 2 metri di neve, caduti con due valanghe.
Le condizioni meteorologiche sono proibitive ed il pericolo di valanghe è alto, imponendo la massima attenzione alle squadre di ricerca.
Sul posto ci sono oltre 40 tecnici di soccorso del CNSAS abruzzese ed alcuni del CNSAS molisano, con anche medici e unità cinofile, ed oltre 20 uomini tra Guardia di Finanza con le loro unità cinofile, Forestale, Carabinieri, Polizia e Vigili del Fuoco, con cui stanno collaborando anche alcuni maestri di sci e personale dei vicini impianti di risalita dell’Aremogna.
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Incidenti in valanga
aia...
chéccazzo di notizie....
chéccazzo di notizie....
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/22-gennaio-2013/valanga-mortale-procura-indaga-scialpinista-sopravvissuto-2113652901638.shtml
Valanga mortale, la procura
indaga lo scialpinista sopravvissuto
Belluno. Contestato l’omicidio colposo per l’alto pericolo segnalato dall’Arpav. Una vittima di Calalzo ucciso da un fronte di 30 metri di neve, grave un amico
VIGO DI CADORE (Belluno) - Si sono avventurati fuori pista malgrado il meteo avverso e l’alto pericolo di valanghe. Un rischio ritenuto elevato anche dai più esperti alpinisti e preannunciato da giorni dai tecnici dell’Arpav. Fatto sta che la montagna si è ribellata e ha chiesto il più alto tributo a uno di loro, forse il più appassionato tra tutti. Ha perso la vita così Luciano Mazzier, 51 anni, di Calalzo di Cadore, amante della montagna sotto ogni suo aspetto: dalle scalate in parete estive al nordic walking di mezza stagione, fino allo scialpinismo più o meno estremo praticato da oltre 10 anni, non appena, ogni volta sempre più fremente, vedeva scendere i primi fiocchi di neve portati dall’inverno. Insieme a tre amici, tutti cadorini, domenica mattina si stava avventurando in scialpinismo lungo un piccolo canalino vicino a Casera Razzo, sopra Vigo di Cadore, nel Bellunese, quando all’improvviso la parete innevata che lo sovrastava - una trentina di metri di fronte - ha ceduto, travolgendolo insieme all’amico che dei quattro più gli stava vicino in testa al gruppo, Rolando Milanese, 57 anni di Vigo di Cadore.
Dietro di loro, rimasti impietriti dal terrore, hanno assistito impotenti alla scena Tiziano Favero e Debora Cian, 51 e 36 anni. Compreso che nulla si poteva fare per ripescare da sotto la neve gli amici, hanno subito estratto il telefonino e provato disperatamente a lanciare l’allarme al 118. Scoprendo amaramente, però, che in quella zona ogni tipo di comunicazione è impossibile: non c’è campo. Giù allora, di corsa, verso valle, dove per fortuna ha fatto la sua apparizione un volontario del Soccorso Alpino che, via radio, ha messo in moto i soccorsi. Sul posto si sono precipitate tutte le stazioni cadorine del Soccorso, con l’unità cinofila della stazione del Centro Cadore, la Guardia di Finanza con due pattuglie della stazione di Auronzo, il Corpo Forestale dello Stato con uomini e mezzi, i vigili del fuoco e i carabinieri di Vigo, che stanno ora conducendo le indagini. Per Mazzier non si è potuto fare nulla, mentre l’amico Milanese, estratto da oltre un metro e mezzo sotto la neve, è stato imbarellato, trasportato a valle e poi condotto al pronto soccorso dell’ospedale di Belluno.
E’ ancora ricoverato in rianimazione, a causa di una serie di traumi e una frattura a una gamba, ma fortunatamente è fuori pericolo. Ancora non lo può sapere, ma la procura della Repubblica di Belluno lo ha già iscritto come unico indagato nel fascicolo per omicidio colposo aperto subito dopo l’incidente. Il magistrato di turno sta inoltre verificando se possano o meno essersi concretizzate le condizioni anche per il disastro colposo. Non rischiano niente, invece, gli altri due alpinisti del gruppo, Favero e Cian, ritenuti invece solamente spettatori e non parte attiva della tragedia. I quattro non sciavano fuori pista illegalmente, poiché lo scialpinismo è uno sport assolutamente libero e chiunque lo può praticare a proprio rischio e pericolo, anche in condizioni estreme come quelle di domenica mattina. Tuttavia il forte pericolo di valanghe (grado 4 su una scala di 5) previsto dall’Arpav fin da giovedì scorso - dopo 30 centimetri di neve fresca caduti in meno di 36 ore sulle Dolomiti bellunesi -, viene ora vagliato dalla procura come possibile elemento accusatorio.
Bruno Colombo
Federica Fant
22 gennaio 2013
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Incidenti in valanga
Cortina, valanga sul Cristallo: travolti e
uccisi due sciatori, salvo un 22enne
La slavina in una zona senza piste ma frequentata dagli sportivi.
Le vittime sono cugini di Bolzano, superstite il figlio di uno di loro
BELLUNO - Giornata di tragedie quella di oggi sulle montagne dell'arco alpino. L'episodio più grave sul gruppo del Cristallo, a Cortina d'Ampezzo, dove una valanga con un fronte di oltre 250 metri ha sepolto e ucciso due scialpinisti altoatesini di Anterselva (Bolzano); si è salvato miracolosamente il figlio 22enne di uno di loro, estratto vivo dagli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza di Cortina. Le vittime sono due cugini Martin e Bernhard Messner, di 54 e 41 anni.
La slavina, con ampio fronte, è venuta giù dalle "Creste bianche", un'area dove non vi sono piste da discesa, ma frequentata da scialpinisti e freeriders. Non c'è stato nulla da fare per i due cugini Messner, sepolti da un gigante di neve fresca con un fronte di 250 metri, staccatosi dal Cristallo. I tre, con le pelli, erano saliti dal versante nord del Cristallo da passo Cimabanche, e dopo aver risalito Pra del Vecia doveva scendere da forcella Verde, a 2.300 metri di altitudine. Appena sono entrati nel canale si è staccata la slavina che ha trascinato a valle il padre e l'amico, mentre il figlio, coinvolto marginalmente, è rimasto bloccato nella neve con le gambe.
Sotto di loro stava salendo un gruppo di 9 scialpinisti norvegesi, con una guida alpina. Hanno sentito il frastuono della valanga, ma ne sono solo stati sfiorati. Hanno dato subito l'allarme al 118, mentre la guida è salita fino a raggiungere il ragazzo superstite, cominciando a cercare gli altri due. In breve sulla Forcella piena di neve sono arrivate numerose squadre del Soccorso alpino, di Cortina e Dobbiaco, assieme agli agenti della Guardia di Finanza e agli elicotteri, quello del Suem di Pieve di Cadore ed il Pelikan di Bolzano, che hanno trasportato in quota anche i cani da valanga.
Gli animali hanno presto individuato la zona dove erano i due corpi. Per loro ogni tentativo di rianimazione è stato vano. Erano scialpinisti esperti, ma chi oggi usciva sui fuoripista delle Dolomiti non poteva evitare un rischio valanghe stimato dai bollettini nel grado 3 (marcato) su una scala massima fino a 5. Nei giorni scorsi in quota era caduto fino a un metro e mezzo di neve: fiocchi soffici, che invitano alla sciata, poggiati però in modo instabile su neve vecchia e friabile caduta ad inizio inverno. Una neve «ingannevole», l'hanno definito gli esperti del centro valanghe di Arabba.
La morte bianca Sul Cristallo ha colpito così per la seconda volta in poco più di un anno: il 19 febbraio 2012 avevano trovato la morte sotto la neve, sul canalone Bernardi, due amici trevigiani, Giovanni Gellera, 50 anni, e l'istruttore del Cai Mario Sardi, 48. Allo stesso modo, anche per il paesino di Anterselva quello dei Messner è il secondo grave lutto in poco tempo: il 4 febbraio del 2012 erano morti sotto una valanga a passo Stalle l'ex biatleta azzurro, Hubert Leitgeb di 46 anni, e suo cognato, Lorenz Keim di 43. Tutti esperti di montagna, tutti traditi dall'inganno della neve fresca e soffice.
uccisi due sciatori, salvo un 22enne
La slavina in una zona senza piste ma frequentata dagli sportivi.
Le vittime sono cugini di Bolzano, superstite il figlio di uno di loro
BELLUNO - Giornata di tragedie quella di oggi sulle montagne dell'arco alpino. L'episodio più grave sul gruppo del Cristallo, a Cortina d'Ampezzo, dove una valanga con un fronte di oltre 250 metri ha sepolto e ucciso due scialpinisti altoatesini di Anterselva (Bolzano); si è salvato miracolosamente il figlio 22enne di uno di loro, estratto vivo dagli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza di Cortina. Le vittime sono due cugini Martin e Bernhard Messner, di 54 e 41 anni.
La slavina, con ampio fronte, è venuta giù dalle "Creste bianche", un'area dove non vi sono piste da discesa, ma frequentata da scialpinisti e freeriders. Non c'è stato nulla da fare per i due cugini Messner, sepolti da un gigante di neve fresca con un fronte di 250 metri, staccatosi dal Cristallo. I tre, con le pelli, erano saliti dal versante nord del Cristallo da passo Cimabanche, e dopo aver risalito Pra del Vecia doveva scendere da forcella Verde, a 2.300 metri di altitudine. Appena sono entrati nel canale si è staccata la slavina che ha trascinato a valle il padre e l'amico, mentre il figlio, coinvolto marginalmente, è rimasto bloccato nella neve con le gambe.
Sotto di loro stava salendo un gruppo di 9 scialpinisti norvegesi, con una guida alpina. Hanno sentito il frastuono della valanga, ma ne sono solo stati sfiorati. Hanno dato subito l'allarme al 118, mentre la guida è salita fino a raggiungere il ragazzo superstite, cominciando a cercare gli altri due. In breve sulla Forcella piena di neve sono arrivate numerose squadre del Soccorso alpino, di Cortina e Dobbiaco, assieme agli agenti della Guardia di Finanza e agli elicotteri, quello del Suem di Pieve di Cadore ed il Pelikan di Bolzano, che hanno trasportato in quota anche i cani da valanga.
Gli animali hanno presto individuato la zona dove erano i due corpi. Per loro ogni tentativo di rianimazione è stato vano. Erano scialpinisti esperti, ma chi oggi usciva sui fuoripista delle Dolomiti non poteva evitare un rischio valanghe stimato dai bollettini nel grado 3 (marcato) su una scala massima fino a 5. Nei giorni scorsi in quota era caduto fino a un metro e mezzo di neve: fiocchi soffici, che invitano alla sciata, poggiati però in modo instabile su neve vecchia e friabile caduta ad inizio inverno. Una neve «ingannevole», l'hanno definito gli esperti del centro valanghe di Arabba.
La morte bianca Sul Cristallo ha colpito così per la seconda volta in poco più di un anno: il 19 febbraio 2012 avevano trovato la morte sotto la neve, sul canalone Bernardi, due amici trevigiani, Giovanni Gellera, 50 anni, e l'istruttore del Cai Mario Sardi, 48. Allo stesso modo, anche per il paesino di Anterselva quello dei Messner è il secondo grave lutto in poco tempo: il 4 febbraio del 2012 erano morti sotto una valanga a passo Stalle l'ex biatleta azzurro, Hubert Leitgeb di 46 anni, e suo cognato, Lorenz Keim di 43. Tutti esperti di montagna, tutti traditi dall'inganno della neve fresca e soffice.
AndreaVe- Messaggi : 3250
Data d'iscrizione : 11.03.12
Re: Incidenti in valanga
rrromani e centritalici... tutto ok???
Valanga sui Monti Sibillini, tragedia sfiorata: travolti 8 scialpinisti, un ferito
sabato 26 gennaio 2013, 22:36 di Peppe Caridi
Tragedia sfiorata oggi sui Monti Sibillini: 8 scialpinisti sono stati travolti da due valanghe che si sono staccate una dal Monte Rotondo e l’altra dal Monte Argentella, lungo il versante maceratese della catena e sono vivi per miracolo. Solo uno e’ rimasto ferito. Ha riportato fratture ad una gamba ed e’ stato trasportato il eliambulanza nell’ospedale di Camerino. Almeno dieci i distacchi di neve registrati nell’arco della giornata, ma il pericolo, spiega l’addetto stampa del Corpo nazionale del Soccorso alpino Paolo Cortelli Panini, ”resta altissimo fino a lunedi’ lungo l’intero arco appenninico di Marche e Umbria”. Tanto che il sindaco di Ussita ha emesso un’ordinanza che vieta lo sci fuori pista. L’allarme e’ scattato poco prima di mezzogiorno, quando sul versante sud del Monte Rotondo, a 1.900 metri di quota, in localita’ Casale di Ussita, un valanga ha investito e trascinato per un centinaio di metri un gruppo di scialpinisti, tutti giovani. ”Per fortuna – spiega Cortelli Panini – la neve non era tanta, e sono riusciti a tirarsi fuori in autosoccorso, anche se il ferito lamentava forti dolori. Sul posto sono accorse due nostre squadre da terra e l’elicottero Icaro 2 con un medico e un tecnico a bordo”. Poco dopo, dal Canale San Lorenzo, sul Monte Argentella, la seconda segnalazione: due scialpinisti investiti da un distacco spontaneo di neve, per fortuna senza conseguenze. Una terza segnalazione dalla medesima area si e’ rivelata infondata. Il Meteomont, il Bollettino nazionale a cura del Corpo forestale dello Stato redatto in collaborazione con il Comando Truppe Alpine, il Servizio meteo dell’Aeronautica militare e il Cfm della Regione Marche, indica fino alla mezzanotte di oggi un rischio ’2 moderato’, su una scala da 1 a 5. “Marcato” invece, cioe’ pari a ’3′, il pericolo valanghe secondo il Bollettino della Protezione civile delle Marche, valido fino a lunedi’. Ma il portavoce del Soccorso alpino invita sciatori, escursionisti e amanti dello snowboard a ”non fraintendere i bollettini. Come ogni buon scialpinista sa, la scala di rischio indica un valore medio: il ‘pericolo moderato’ non va mai tradotto in ‘vado dove voglio’. La situazione puo’ variare sensibilmente da zona a zona, a causa di un accumulo di neve, il riscaldamento del sole, eventi improvvisi, ed e’ facile passare da un rischio ’2′ a ’4′. Qualsiasi imprudenza puo’ costare cara”. Gli ‘sciatori della domenica’ sono avvertiti.
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Incidenti in valanga
http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/02/03/news/muore-a-15-anni-sotto-la-valanga-e-stato-trascinato-per-500-metri-1.6466115
Sei in: Alto Adige / Cronaca / Muore a 15 anni sotto la valanga: Manuel Moroder è stato trascinato dalla slavina per 500 metri
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Muore a 15 anni sotto la valanga: Manuel Moroder è stato trascinato dalla slavina per 500 metri
Grande cordoglio in Gardena: la tragedia sul Monte Pic intorno a mezzogiorno. Salvo l'amico che lo accompagnava
La valle Gardena è in lutto. Un ragazzo di appena 15 anni, una delle giovani leve dell’alpinismo gardenese, ha perso la vita sotto una valanga che lo ha travolto poco prima di mezzogiorno a quota 2000 metri.
Il ragazzo, Manuel Moroder, aveva deciso di raggiungere la cima del Pic lungo un sentiero dal Seceda che solitamente viene utilizzato per le escursioni estive.
L’amico ha preferito seguire un tracciato più sulla cresta mentre Manuel Moroder ha attraversato in orizzonante un versante ripido che nel corso della notte era stato caricato di neve dal forte vento. Il passaggio degli sci ha provocato un taglio del fonte della neve che ha ceduto. Il ragazzo è stato travolto e trascinato per circa 500 metri.
L’intervento di recupero della salma è stato molto difficile e pericoloso. «A causa della neve fresca caduta la scorsa notte e il vento che soffia in quota il pericolo valanghe oggi è forte (grado 4 di 5, ndr). Inoltre gran parte della valanga doveva ancora staccarsi dal pendio», racconta Raffael Kostner dell’Aiut Alpin Dolomites..
Manuel Moroder è stato trovato in pochi minuti grazie al segnale dell’Arva ma era già privo di vita sotto trenta centimetri di neve. Sarebbe morto sul colpo dai traumi riportati.
mork- Messaggi : 1446
Data d'iscrizione : 12.03.12
Età : 50
Località : Bolzano
Re: Incidenti in valanga
peccato che nel fare la capriola percorra il triplo(?) dello spazio lineare e perda almeno un secondo, compiendo un gesto totalmente inutile anzi dannoso, ai fini "dell'evitare la valanga"
(mi riferisco a titoli: evita la valanga con una capriola tipo repubblica)
(mi riferisco a titoli: evita la valanga con una capriola tipo repubblica)
Re: Incidenti in valanga
si ma il topocane di sicuro faceva il triplo salto mortale...non solo un giro...poi si fermava, guardava indietro....
e aspettava la valanga; poi ripartiva.
e aspettava la valanga; poi ripartiva.
.- Messaggi : 3987
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Re: Incidenti in valanga
http://www.bbc.co.uk/news/uk-scotland-highlands-islands-21469089
Cairngorms avalanche: Two victims were RAF personnel
il topocà l'ho già fregato 2 volte.... non è sulla notizia
Cairngorms avalanche: Two victims were RAF personnel
il topocà l'ho già fregato 2 volte.... non è sulla notizia
.- Messaggi : 3987
Data d'iscrizione : 15.03.12
Età : 73
Re: Incidenti in valanga
Il telefone malefico ha scritto:http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/abruzzo/articoli/1083714/alpinista-lascio-morire-amicoper-gip-e-omicidio.shtml
Uno che lascia il suo compagno a morire, al Gran Sasso, è giusto che vada in galera.
Uno che per salvarsi dalla "bufera" al Gran Sasso - manco fosse sul K2 -, e abbandona il suo compagno, è da galera e da buttare pure la chiave.
Non bisogna essere alpinisti per capire ciò, ma basta essere persone normali e non bestie.
E sopratutto, due personaggi del genere non sono alpinisti esperti, ma due deficenti. Un alpinista esperto della zona, sa benissimo come gira il vento sul Gran Sasso e sa bene, quali sono i pericoli in inverno, e la responsabilità che ci si assume nell'andare in vetta o no. Come nel partire dalla macchina o no.
Ammetto sò di essere un cinico-bastardo.
Per chi non conosce il GS, vi assicuro, li si può morire d'inverno molto più facilmente di quello che si pensa. Vi assicuro, che di sberle al GS ne ho prese tante, o per il vento spaventoso che può tirare, o per la neve inconsistente, o per il brutto tempo che arriva il pomeriggio, o per la roccia che definire "ottima" è un eufemismo.......
Però tutte queste cose si sanno tutte, chi sta salendo in qualsiasi parete del GS, le deve sapere ed è scontato che le sappia e che valuti tutti i fattori sopra elencati. Chi non considera ciò, di certo non è un "alpinista esperto", anzi non è neanche un'alpinista della domenica come il sottoscritto.
A tutt'oggi, dopo oltre 20 anni che frequento il GS, mi sono trovato nei casini per il tempo, solo una volta, per il vento. Sul Centenario a marzo 2010. Di colpo si è rafforzato sensibiolmente, non riuscivo più a stare in piedi. Ho atteso 4 ore sdraiato sotto cresta aggrappato ad una roccia.
Le previsioni erano ottime, 2 giorni di bel tempo e VENTO DEBOLE IN CALO. Come ho potuto sono sceso. Fine. Sono tornato a casa.
Chi va in montagna, o un minimo quella montagna la conosce, le avvisaglie le vede, le sente, le considera. Chi va in montagna, per qualsiasi dubbio, torna a casa, torna alla macchina. Non prosegue, considera che la prima cosa è tornarse a casa.
Nessuno muore, se ci si predispone al rientro anche con il sole e calma piatta.
P.S.: Tutto sopra è valido ad esclusione del fattore "ROCCIA". Quella può essere poco prevedibile.
Rugg- Messaggi : 1437
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Località : Dalla vaccareccia nazionale!
Re: Incidenti in valanga
In una vicenda così triste io non avrei fretta a dare addosso a qualcuno.
LucaVi- Messaggi : 3780
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Re: Incidenti in valanga
LucaVi ha scritto:In una vicenda così triste io non avrei fretta a dare addosso a qualcuno.
ma infatti;
Rugg sei stato e sei precipitoso e superficiale;
Silvio- Messaggi : 2507
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Re: Incidenti in valanga
claudio1949 ha scritto:Pensa se il pm era ingroia.
KAZAN1975- Messaggi : 805
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Età : 49
Re: Incidenti in valanga
Io eviterei di tranciare giudizi su situazioni di cui non si conosce il preciso evolversi dei fatti.
In circostanze simili, di cui ho conoscenza diretta per esserci stato (senza vittime per fortuna) o raccontate da protagonisti, basta un niente, un piccolo particolare, per fare di una scelta logica un errore imperdonabile o vicerversa.
Non so dove esattamente si siano svolti i fatti, la dinamica non è chiara, dall'articolo. Quello che è certo è che in circostanze di bufera se decidi di scendere slegati (cosa che si fa normalmente) anche se sei a pochi metri uno dall'altro è facile perdersi di vista. Specie se uno dei due viene buttato giù dalla cresta per il vento.
Magari l'altro continua pensando "arriverà". Scende cento metri poi si ferma e non lo vede. Poi non sa proprio dove andare e cercarlo e più che chiamare dei soccorsi non può fare.
Oppure può veramente aver fatto delle stupidaggini. Non lo so.
Ma senza sapere esattamente come si sono svolti i fatti io starei zitto.
In circostanze simili, di cui ho conoscenza diretta per esserci stato (senza vittime per fortuna) o raccontate da protagonisti, basta un niente, un piccolo particolare, per fare di una scelta logica un errore imperdonabile o vicerversa.
Non so dove esattamente si siano svolti i fatti, la dinamica non è chiara, dall'articolo. Quello che è certo è che in circostanze di bufera se decidi di scendere slegati (cosa che si fa normalmente) anche se sei a pochi metri uno dall'altro è facile perdersi di vista. Specie se uno dei due viene buttato giù dalla cresta per il vento.
Magari l'altro continua pensando "arriverà". Scende cento metri poi si ferma e non lo vede. Poi non sa proprio dove andare e cercarlo e più che chiamare dei soccorsi non può fare.
Oppure può veramente aver fatto delle stupidaggini. Non lo so.
Ma senza sapere esattamente come si sono svolti i fatti io starei zitto.
buzz- Messaggi : 7223
Data d'iscrizione : 25.11.11
Re: Incidenti in valanga
Il pezzo sopra, l'ho voluto scrivere volutamente calcando la mano.
Mi sono anche definito "cinico e bastardo".
Quello che ho scritto, l'ho scritto coscienziosamente: i due ragazzi erano sulla Direttissima. Gli altri non so, ma Buzz di certo conosce la via/sentiero classificata EEA o F.
Il ragazzo è caduto all'uscita della via prima della croce, lato Moriggia-Acitelli o giù di li. Nell'articolo si menziona Valle dell'Inferno, ma fisicamente è impossibile.
Se il problema è stato il vento, di certo soffiava da Ovest o Sud-Ovest, quindi già dall'uscita della funivia si doveva intuire che non era il caso di salire.
Quello che ho scritto - e concordo con la decisione del giudice - è l'ennesima "romanzina" di invitare i più alla prudenza, alla valutazione delle proprie capacità, al saper rinunciare. AL DOVERSI PRENDERE LE PROPRIE RESPONSABILITA'
Morire in montagna non è più giustificabile, si va contro ad un concetto basilare che tutela sia noi stessi che la montagna stessa.
Con questo non voglio dire che io sono il padre eterno che giudica dall'alto, anche io ho le mie pecche, e la coscienza pulita di certo non c'è l'ho. Intorno ai 20 anni, quello che ho fatto in montagna, erano azioni da folle visionario.
Oggi che ho 40 anni, posso giustificare degli errori fatti in montagna dovuti all'inesperienza solo per i giovani. Per errori intendo sopravalutazione delle proprie capacità e altro, ma l'abbandono del compagno no. Questo non si può comunque accettare.
Sia in montagna che nella vita.
Mi sono anche definito "cinico e bastardo".
Quello che ho scritto, l'ho scritto coscienziosamente: i due ragazzi erano sulla Direttissima. Gli altri non so, ma Buzz di certo conosce la via/sentiero classificata EEA o F.
Il ragazzo è caduto all'uscita della via prima della croce, lato Moriggia-Acitelli o giù di li. Nell'articolo si menziona Valle dell'Inferno, ma fisicamente è impossibile.
Se il problema è stato il vento, di certo soffiava da Ovest o Sud-Ovest, quindi già dall'uscita della funivia si doveva intuire che non era il caso di salire.
Quello che ho scritto - e concordo con la decisione del giudice - è l'ennesima "romanzina" di invitare i più alla prudenza, alla valutazione delle proprie capacità, al saper rinunciare. AL DOVERSI PRENDERE LE PROPRIE RESPONSABILITA'
Morire in montagna non è più giustificabile, si va contro ad un concetto basilare che tutela sia noi stessi che la montagna stessa.
Con questo non voglio dire che io sono il padre eterno che giudica dall'alto, anche io ho le mie pecche, e la coscienza pulita di certo non c'è l'ho. Intorno ai 20 anni, quello che ho fatto in montagna, erano azioni da folle visionario.
Oggi che ho 40 anni, posso giustificare degli errori fatti in montagna dovuti all'inesperienza solo per i giovani. Per errori intendo sopravalutazione delle proprie capacità e altro, ma l'abbandono del compagno no. Questo non si può comunque accettare.
Sia in montagna che nella vita.
Rugg- Messaggi : 1437
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Località : Dalla vaccareccia nazionale!
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