massarotto, 30 anni fa...

cominciava la sua grandiosa galoppata in solitaria al diedro casarotto, seconda ripetizione;

10, 11 e 12 luglio 1982; una impresa fantastica;

io, 30 anni fa, manco sapevo cosa fosse l'Alpinismo, di quei giorni ricordo la finale al mundial spagnolo, pensate un po'...

poi, nel 1991, quando feci il corso di roccia col CAI di Roma, la mia vita cambiò, ovviamente in meglio;

e comprai tanti libri, tra cui quello di buscaini sulle 100 salite scelte sulle dolomiti;

e lessi, con una avidità straordinaria, tutto, ma in particolare la relazione dell'apertura di quella via, 5 giorni complessivi tra il 6 e l'11 giugno del 1975;

1 giorno per l'avvicinamento, tre per la salita e due per la discesa, "con i chiodi che scarseggiavano, doppie su spuntoni di roccia e tronchi di mugo...";

da allora quel libro è stato per anni sul mio comodino accanto al letto, e la sera, quando lo rileggevo per la centesima volta, sognavo;

sognavo perchè quella salita, per me, può stare solo nel libro dei sogni;

sette anni dopo lorenzo massarotto, in solitaria, ha ripetuto quel grandioso itinerario, come peraltro documentato dalle foto postate da lucavi alcune settimane fa;


chissà, a quest'ora massarotto era a buon punto nel suo avvicinamento su per la banca trevisana...


mi faceva piacere condividere con voi questi pensieri, ciao.

anche io, prima di iniziare ad arrampicare ma già assatanato divoratore di sentieri e vie ferrate, con lo sguardo rivolto sempre più su, ho avuto spesso fra le mani il libro di buscaini. ricordo un certo disappunto nel constatare che l'ascensione numero 100 fosse su una cima mai sentita (io che mi vantavo di sapere tutto sulle dolomiti), compiuta da un alpinista mai sentito.
e ricordo però lo stupore nel leggere di quei 6 giorni per compiere la salita...

giggio ha scritto:anche io, prima di iniziare ad arrampicare ma già assatanato divoratore di sentieri e vie ferrate, con lo sguardo rivolto sempre più su, ho avuto spesso fra le mani il libro di buscaini. ricordo un certo disappunto nel constatare che l'ascensione numero 100 fosse su una cima mai sentita (io che mi vantavo di sapere tutto sulle dolomiti), compiuta da un alpinista mai sentito.
e ricordo però lo stupore nel leggere di quei 6 giorni per compiere la salita...

Bellissima idea questa Silvio di ricordare Lorenzo Massarotto nel trentennale della prima ripetizione del diedro Casarotto-Radin allo Spiz di Lagunaz

Ma come scrive giggio, grandiosa deve essere pure stata l'apertura di quella via. Se non ricordo male la cordata vicentina venne costantemente ostacolata dal maltempo, costretti a duri bivacchi sotto l'acqua in piedi. In cima per non tentare la discesa per versanti sconosciuti, preferirono calarsi lungo la via di salita: un'interminabile serie di doppie.
Il compagno di arrampicata di Casarotto, Pierino Radin, vive a Vicenza nel quartiere dove sono cresciuto. La figlia è amica di mia sorella. Se trovo il coraggio mi piacerebbe passare a trovarlo e fare due chiacchiere su questa e altre salite, su Renato.

ciao!

Maleddetto Silvio, mi ha fatto fare un salto nel passato........ esattamente 30 anni fa combattevo con una bella crisi adolescenziale... facevo il falegname da 2 mesi, convinto che la scuola non facesse per me. La finale dei mondiali la guardai con mio papà incazzatissimo per la mia scelta. Massarotto, il diedro..... non sapevo minimamente della loro esistenza.

A settembre tornai a scuola, ma per conoscere Massarotto, le Pale di San Lucano e molto altro di questo mondo sono dovuti passare altri 20 anni

... braccia rubate alla falegnameria