Cengla dal Von

Lo so che non dovevo, che ciò inficia le mie credenziali, ma vi è tanta povera gente che non sa e vorrebbe sapere per cui mi sacrifico al dovere:
http://latanadellorso.altervista.org/dalvon/report.html

eh, sì: un'autostrada! come hai potuto?!?!!

kala ha scritto:eh, sì: un'autostrada! come hai potuto?!?!!

Infatti... in questa ci riuscire anch'io a passare


Invece... suggestivo quel bassorilievo giorgio: avete un'idea per caso dell'epoca?


ciao!

non ti risponderà, ora il gongo s'è nascosto dalla vergogna

alessandro ha scritto:Invece... suggestivo quel bassorilievo giorgio: avete un'idea per caso dell'epoca?


ciao!

Mi vergogno ma rispondo.

Difficile dire a che epoca possa risalire il bassorilievo, anche perché la scultura della pietra in zona è un'arte che affonda le radici nel medioevo. Nell'ottocento avviene però la massima espressione dell'arte scultoria in zona e nei paesi limitrofi con una emigrazione di maestranze in tutto il mondo.
Un’epopea, quella degli scalpellini tagliapietre, che ha interessato parecchi paesi della pedemontana pordenonese, iniziando dalla frazione di Toppo di Travesio, dove si trovano ancora le tracce dei primi scalpellini tagliapietre, fra cui l’antesignano Giovanni Pilacorte (vedi Wikipedia) di cui rimangono ancora visibili almeno 70 opere che gli possono essere attribuite con sufficiente certezza.
Allo stesso modo sono stati individuati i paesi da cui questi intraprendenti artisti della pietra hanno iniziato ad emigrare, a cominciare da Clauzetto e dintorni da dove almeno 300 giovani scalpellini si sono recati, alla fine dell’ottocento, ad abbellire con la loro maestria i ponti e le facciate delle stazioni della ferrovia transiberiana. Oppure quelli partiti da Poffabro di Frisanco, da dove almeno 500 famiglie alla fine dell’ottocento hanno lasciato la Val Colvera per raggiungere le colline circostanti la città di Philadelphia, ricche di cave di pietra. Fino al più noto Luigi del Bianco che, partito da Meduno nel 1903, diventò famoso per aver guidato negli anni ’30 una schiera di circa 380 tagliapietre alla realizzazione del famoso "Mount Rushmore National Memorial", una montagna del Sud Dakota in cui sono stati scolpiti i volti dei quattro famosi presidenti americani.

Bella Gongo

Oggi ho incontrato i due autori di " sentieri natura" che tu sai

ho detto loro del nuovo lbro sulle cenge e parlato un attimo anche del Giracul

chissà se anche questa ci stava?

Oggi abbiamo inserito la Cengla dal Von in un bel giro, vario ed interessante: partenza da Casasola, salita al Von, ascesa al monte Rossa dal quale abbiamo cercato il sentiero che porta in Forcja Grande (trovandolo solo nella parte finale), Cengla dal Von. Ritornati al Von abbiamo percorso il crestone della Dassa che arriva in sella del Moltrin, dalla quale siamo tornati a Casasola lungo il dentiero CAI 973. 
La cengia non è difficile, ma l'erba bagnata l'ha resa infida nei tratti piuttosto esposti (che comunque non sono tanti). 
Il giro è di grande soddisfazione è permette di conoscere un pezzo di queste montagne. 

Cjavrul ha scritto:
Il giro è di grande soddisfazione è permette di conoscere un pezzo di queste montagne. 

E poi Michele metterà la traccia gps su SN

Ti riferisci a questo: http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/GRP.aspx?Mode=MSG&Code=SentieriNatura&ID=242&IDNGRP=37524, e al fatto che poche settimane fa sono stato anche io sul Roppa Buffon? Se così fosse, ti sbagli di grosso, spero tu lo sappia. 
Pronto al confronto e a dimostrarti che queste cose sono lontane dal mio modo di sentire e di andare in montagna.

Cjavrul ha scritto:Ti riferisci a questo: http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/GRP.aspx?Mode=MSG&Code=SentieriNatura&ID=242&IDNGRP=37524, e al fatto che poche settimane fa sono stato anche io sul Roppa Buffon? Se così fosse, ti sbagli di grosso, spero tu lo sappia. 
Pronto al confronto e a dimostrarti che queste cose sono lontane dal mio modo di sentire e di andare in montagna.

Son contento: mi togli un peso dallo stomaco. Grazie. 

gongo ha scritto:Son contento: mi togli un peso dallo stomaco. Grazie. 

Anche a me lo togli, non voglio che ci si faccia idee sbagliate su di me. Il "grazie" va te che ci permetti di scoprire angoli di natura straordinaria. 

Fatta anche io un mesetto fa, con 2 macchine: Casasola - Cengla dal Von - Forchia Granda - Faidona. Traccia GPS inserita!

perché dici traccia gps inserita?

Andrea F. ha scritto:Fatta anche io un mesetto fa, con 2 macchine: Casasola - Cengla dal Von - Forchia Granda - Faidona. Traccia GPS inserita!

questo non è più il mio mondo  

Andrea F. reputa già inserita la traccia gps perché l'individuo, di cui al link citato da Cjavrul più sopra, ha chiesto info nel forum che predilige (della Cengla dal Von) e a breve comparirà il rilevamento gps sempre su quel forum poiché ci andrà. Hai ragione Faust a non volerci più stare; già da un po' mi sono accorto del deteriorarsi dei residui valori di confronto genuino con la montagna. Ma, credimi Faust, ci sono ancora spazi per noi dove certi stronzi non arriveranno mai.

mah, tutto sommato una traccia gps è un male minore, se si diffondesse rispetto ai soliti segni rossi...
per chi va in montagna in un certo modo, lo si percepisce come un 'ti piace vincere facile', ma il problema semmai è che quando porti uno 'stronzo' in certi posti, non sai mai cosa ti combina.

giangi4 ha scritto:mah, tutto sommato una traccia gps è un male minore, se si diffondesse rispetto ai soliti segni rossi...

Lo gps non è un problema di impatto ambientale. Come fai notare tu è piuttosto un questione di mentalità, un modo di rapportarsi con l'ambiente naturale. Sfruttando la tecnologia si superano di slancio tutte le problematiche legate al “mondo sconosciuto”. Si evitano le esplorazioni preventive, la puntigliosa, a volte esagerata, preparazione fisica e tecnica, perché non si sa mai. Si evitano i patemi d'animo del tipo “ce la farò, mi toccherà tornare indietro, se mi perdo”.
Dimmi ora cosa resta, senza tali cose menzionate, dell'andare in montagna? Chi vuole la tecnologia ti dirà che sono proprio queste situazioni che vuole eliminare. Dunque è un modo di vedere le cose, un approccio diverso: da un lato ci si affida alla tecnologia, dall'altro in modo atavico e quasi barbaro ci si affida alle proprie capacità ed esperienza.
Certo: domani anche un pirla farà un determinato percorso con l'aiuto di una traccia gps, ma resterà sempre un pirla.
Chi invece sbaglia, suda, ritorna, riprova e ritenta sarà anch'egli un pirla, ma con un po' di esperienza in più e maggiore conoscenza di se stesso (dimmi se è poco).

A conoscere se stessi si fanno brutte scoperte, meglio la sicumera del GPS!


http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/12/31/news/si_perde_sull_appennino_per_colpa_del_gps-104090716/