L'ansia di prevedere il tempo
+16
Daffi
Michelasso
mork
rosso ammonitico
aletonella
paoloC
baldazzar
giangi4
Magus
Ad_adri
_LETAP_
faust
virgy
LucaVi
Drugo Lebowsky
kala
20 partecipanti
Pagina 17 di 19
Pagina 17 di 19 • 1 ... 10 ... 16, 17, 18, 19
Re: L'ansia di prevedere il tempo
un GRAZIE grande COSI' al Centro Meteorologico Lombardo dal quale ho preso questa interessantissima analisi del tempo di cacca di sti ultimi due mes. Leggetevelo, è MOLTO interessante
IL MOTORE DEL TEMPO INVERNALE
L'articolo che segue, senza pretesa d'essere esaustivo nella trattazione, desidera fare luce su un meccanismo tanto complesso nelle sue cause quanto semplice e immediato nei suoi effetti. La discussione è forse un po' prolissa, ma crediamo sia uno spunto interessante per contestualizzare le condizioni meteo che stiamo vivendo in queste settimane. No, al termine della lettura non sarete in grado di prevedere il tempo che farà a Natale... ma forse saprete rispondere alla domanda: "come mai questo clima di cacca?"
PREMESSA
La meteorologia non è una scienza difficile: le leggi che la comandano sono poche, ma di manifestazione violenta e dalle conseguenze caotiche. E' impossibile parlare di meteo con cognizione di causa senza prima chiarirsi le idee su chi tira i fili del Tempo. Due fattori, in particolare, rappresentano il princìpio assoluto di ogni dinamica atmosferica: tutto (ma proprio tutto!) inizia da lì.
Il primo è che la Terra ruota sul proprio asse. Il secondo è che la superficie terrestre, per proprie caratteristiche fisiche (è tonda!) ed orbitali, riceve una quantità di radiazione solare disomogenea, massima all'equatore e minima ai poli. Risultato? La Natura, che non sopporta gli squilibri, provvede a mitigare queste forti disuguaglianze energetiche. Come lo fa? Trasportando calore con i venti, scambiando quindi energia tra le zone calde e le zone fredde, quindi lungo i meridiani (nord-sud/sud-nord). La rotazione terrestre, famosa prima per consentire la Vita e poi per incasinarla all'inverosimile, impone a questo scenario due regole perentorie: introduce zonalità nei flussi, cioè costringe le masse d'aria a spostarsi anche lungo i paralleli (est-ovest/ovest-est), nonché dà origine a una tortuosa trama di movimenti vorticosi (deviazione delle correnti per forza di Coriolis). Conseguenze di tutti questi contrasti altro non sono che le meglio note "perturbazioni".
IL VORTICE POLARE
Alle latitudini polari, che - ricordiamo - sono quelle che ricevono la minor quantità di energia da parte del Sole, stazionano in modo semi-permanente delle masse d'aria gelida a tutte le quote. La rotazione terrestre, come illustrato in premessa, imprime un'intrinseca rotazione a queste strutture, in senso antiorario (ciclonico) nell'emisfero settentrionale. Questa circolazione zonale alle alte latitudini, identificabile sopra il Mar Glaciale Artico con fulcro attorno al Polo Nord, prende quindi il nome di "vortice polare artico". La morfologia di questo gigantesco "nastro trasportatore" ricopre un ruolo determinante per quanto riguarda le condizioni meteorologiche invernali in Europa, condizionandole in modo significativo. Come mai? Il motivo è presto detto. Estremizzando il concetto, possiamo descrivere due scenari completamente opposti in geometria e relativi effetti.
Il primo scenario prevede la presenza di una circolazione molto chiusa e veloce, quindi più compatta della norma (riduce estensione per conservazione del momento angolare). L'aria fredda, che d'inverno abbonda nelle regioni polari, resta quasi completamente confinata alle alte latitudini, serrata a settentrione da una corrente a getto tesa e pressoché lineare lungo i paralleli. Gli scambi di calore nord-sud, in questa situazione, sono minimi e confinati nelle zone di frontiera con le masse d'aria più temperate attorno al 50esimo parallelo. Tipicamente, su buona parte del Nord Europa, si osservano temperature sopra la media con maltempo ricorrente, mentre in Europa centro-meridionale persiste un clima molto mite, stabile e anticiclonico (nebbioso sulle pianure), povero di contrasti e quindi avaro di precipitazioni.
Il secondo scenario, al contrario, prevede che il vortice polare si indebolisca e rallenti il proprio moto, quindi estenda progressivamente il raggio d'azione in direzione dei quadranti meridionali. Talvolta - nei casi più estremi - può accadere che il vortice si separi in due o più vortici semi-indipendenti o addirittura totalmente isolati. Questa "destrutturazione" del flusso zonale artico favorisce profonde ondulazioni delle correnti a getto fino alle medio-basse latitudini (note come “onde di Rossby”), squilibri che preludono a forti contrasti tra le masse d'aria polari, in rotta verso sud, e quelle d'estrazione sub-tropicale, per risposta in avvezione verso nord. Gli scambi di calore lungo i meridiani si intensificano, creando i presupposti per la nascita di importanti figure depressionarie, approfondite dalla discesa di nuclei d'aria molto fredda e instabile in Atlantico e in area mediterranea. Questa situazione, generalmente, porta temperature in forte ribasso e maltempo diffuso sulle nostre regioni, con facilità di precipitazioni nevose anche a quote basse, in accordo - è sempre bene chiarirlo - con la complessità orografica che caratterizza il nostro territorio. E' facile, a tal proposito, che il Nord Italia venga inizialmente "saltato" dalla fenomenologia più intensa, per esserne maggiormente interessato in un secondo momento. Specie per la Lombardia, vale la proporzione inversa FREDDO * PRECIPITAZIONI = K, ossia: maggiore è l'entità del freddo in avvezione, minore è la probabilità di ricevere precipitazioni copiose. E viceversa.
Va da sé che, tra questi due scenari limite, presi a titolo d'esempio per meglio illustrarne la dinamica, esistano un'infinità di sfumature, ossia di configurazioni intermedie.
Sorge ora spontanea la domanda: qual è lo scenario che ci sta accompagnando più o meno da fine ottobre ad oggi? Beh, la risposta è altrettanto spontanea. E' facile riconoscere che il clima delle ultime settimane è molto affine a quanto descritto nel primo caso, con un vortice polare decisamente compatto e ben poco propenso a consentire scambi meridiani fino alle nostre latitudini.
Non è nostra intenzione, in questa sede, addentrarci sulle motivazioni scientifiche in grado di giustificare la prevalenza di un determinato pattern circolatorio: la materia è abbastanza giovane e ancora ignota in parte, nonché motivo di accesissimi dibattiti tra studiosi ed appassionati del settore.
OK, D'ACCORDO. MA ALLORA... QUANDO NEVICA? Emoticon smile
La meteorologia deterministica, ossia quella basata sull'elaborazione dei modelli matematici di previsione, suggerisce una debole (moooolto debole) ondulazione per i giorni 15/16 dicembre. Questo può significare qualche possibilità di (modeste) precipitazioni sulle Alpi. Per esperienza, suggeriamo di non riporre troppa speranza su questo peggioramento... perché - a una prima analisi - sembrerebbe trattarsi dell'ennesima perturbazione che scorrerebbe a latitudini ancora troppo alte per poter interessare discretamente anche il Nord Italia.
A seguire? A seguire l'affidabilità modellistica è ancora pressoché nulla, pertanto non può ancora aiutarci molto in tal senso. Quello che si intuisce, tuttavia, non è ben augurante per gli amanti della neve. Anzi. Nella situazione in cui ci troviamo oggi, un cambiamento netto della Circolazione Generale necessita solitamente di un tempo abbastanza lungo. Se è vero che il nostro immortale e resiliente tessuto anticiclonico, a partire dalla metà di dicembre, inizierà a mostrare i primi fisiologici segni di cedimento, è pur vero che - statisticamente parlando - è lecito attendersi una fase transitoria pseudo-anticiclonica (o comunque di relativa palude barica) ancora per gran parte del mese. Questo significa che le quotazioni di un Natale nevoso, ad oggi, appaiono verosimilmente basse. Questo, ben inteso, se vogliamo dare merito e credito alla scienza e non alla necessità di prevedere a tutti i costi il tempo che vorremmo facesse... o peggio, di quello che vien più comodo a qualcuno per riempire il portafogli.
Buona giornata... e abbiate fede: non può non piovere per sempre
IL MOTORE DEL TEMPO INVERNALE
L'articolo che segue, senza pretesa d'essere esaustivo nella trattazione, desidera fare luce su un meccanismo tanto complesso nelle sue cause quanto semplice e immediato nei suoi effetti. La discussione è forse un po' prolissa, ma crediamo sia uno spunto interessante per contestualizzare le condizioni meteo che stiamo vivendo in queste settimane. No, al termine della lettura non sarete in grado di prevedere il tempo che farà a Natale... ma forse saprete rispondere alla domanda: "come mai questo clima di cacca?"
PREMESSA
La meteorologia non è una scienza difficile: le leggi che la comandano sono poche, ma di manifestazione violenta e dalle conseguenze caotiche. E' impossibile parlare di meteo con cognizione di causa senza prima chiarirsi le idee su chi tira i fili del Tempo. Due fattori, in particolare, rappresentano il princìpio assoluto di ogni dinamica atmosferica: tutto (ma proprio tutto!) inizia da lì.
Il primo è che la Terra ruota sul proprio asse. Il secondo è che la superficie terrestre, per proprie caratteristiche fisiche (è tonda!) ed orbitali, riceve una quantità di radiazione solare disomogenea, massima all'equatore e minima ai poli. Risultato? La Natura, che non sopporta gli squilibri, provvede a mitigare queste forti disuguaglianze energetiche. Come lo fa? Trasportando calore con i venti, scambiando quindi energia tra le zone calde e le zone fredde, quindi lungo i meridiani (nord-sud/sud-nord). La rotazione terrestre, famosa prima per consentire la Vita e poi per incasinarla all'inverosimile, impone a questo scenario due regole perentorie: introduce zonalità nei flussi, cioè costringe le masse d'aria a spostarsi anche lungo i paralleli (est-ovest/ovest-est), nonché dà origine a una tortuosa trama di movimenti vorticosi (deviazione delle correnti per forza di Coriolis). Conseguenze di tutti questi contrasti altro non sono che le meglio note "perturbazioni".
IL VORTICE POLARE
Alle latitudini polari, che - ricordiamo - sono quelle che ricevono la minor quantità di energia da parte del Sole, stazionano in modo semi-permanente delle masse d'aria gelida a tutte le quote. La rotazione terrestre, come illustrato in premessa, imprime un'intrinseca rotazione a queste strutture, in senso antiorario (ciclonico) nell'emisfero settentrionale. Questa circolazione zonale alle alte latitudini, identificabile sopra il Mar Glaciale Artico con fulcro attorno al Polo Nord, prende quindi il nome di "vortice polare artico". La morfologia di questo gigantesco "nastro trasportatore" ricopre un ruolo determinante per quanto riguarda le condizioni meteorologiche invernali in Europa, condizionandole in modo significativo. Come mai? Il motivo è presto detto. Estremizzando il concetto, possiamo descrivere due scenari completamente opposti in geometria e relativi effetti.
Il primo scenario prevede la presenza di una circolazione molto chiusa e veloce, quindi più compatta della norma (riduce estensione per conservazione del momento angolare). L'aria fredda, che d'inverno abbonda nelle regioni polari, resta quasi completamente confinata alle alte latitudini, serrata a settentrione da una corrente a getto tesa e pressoché lineare lungo i paralleli. Gli scambi di calore nord-sud, in questa situazione, sono minimi e confinati nelle zone di frontiera con le masse d'aria più temperate attorno al 50esimo parallelo. Tipicamente, su buona parte del Nord Europa, si osservano temperature sopra la media con maltempo ricorrente, mentre in Europa centro-meridionale persiste un clima molto mite, stabile e anticiclonico (nebbioso sulle pianure), povero di contrasti e quindi avaro di precipitazioni.
Il secondo scenario, al contrario, prevede che il vortice polare si indebolisca e rallenti il proprio moto, quindi estenda progressivamente il raggio d'azione in direzione dei quadranti meridionali. Talvolta - nei casi più estremi - può accadere che il vortice si separi in due o più vortici semi-indipendenti o addirittura totalmente isolati. Questa "destrutturazione" del flusso zonale artico favorisce profonde ondulazioni delle correnti a getto fino alle medio-basse latitudini (note come “onde di Rossby”), squilibri che preludono a forti contrasti tra le masse d'aria polari, in rotta verso sud, e quelle d'estrazione sub-tropicale, per risposta in avvezione verso nord. Gli scambi di calore lungo i meridiani si intensificano, creando i presupposti per la nascita di importanti figure depressionarie, approfondite dalla discesa di nuclei d'aria molto fredda e instabile in Atlantico e in area mediterranea. Questa situazione, generalmente, porta temperature in forte ribasso e maltempo diffuso sulle nostre regioni, con facilità di precipitazioni nevose anche a quote basse, in accordo - è sempre bene chiarirlo - con la complessità orografica che caratterizza il nostro territorio. E' facile, a tal proposito, che il Nord Italia venga inizialmente "saltato" dalla fenomenologia più intensa, per esserne maggiormente interessato in un secondo momento. Specie per la Lombardia, vale la proporzione inversa FREDDO * PRECIPITAZIONI = K, ossia: maggiore è l'entità del freddo in avvezione, minore è la probabilità di ricevere precipitazioni copiose. E viceversa.
Va da sé che, tra questi due scenari limite, presi a titolo d'esempio per meglio illustrarne la dinamica, esistano un'infinità di sfumature, ossia di configurazioni intermedie.
Sorge ora spontanea la domanda: qual è lo scenario che ci sta accompagnando più o meno da fine ottobre ad oggi? Beh, la risposta è altrettanto spontanea. E' facile riconoscere che il clima delle ultime settimane è molto affine a quanto descritto nel primo caso, con un vortice polare decisamente compatto e ben poco propenso a consentire scambi meridiani fino alle nostre latitudini.
Non è nostra intenzione, in questa sede, addentrarci sulle motivazioni scientifiche in grado di giustificare la prevalenza di un determinato pattern circolatorio: la materia è abbastanza giovane e ancora ignota in parte, nonché motivo di accesissimi dibattiti tra studiosi ed appassionati del settore.
OK, D'ACCORDO. MA ALLORA... QUANDO NEVICA? Emoticon smile
La meteorologia deterministica, ossia quella basata sull'elaborazione dei modelli matematici di previsione, suggerisce una debole (moooolto debole) ondulazione per i giorni 15/16 dicembre. Questo può significare qualche possibilità di (modeste) precipitazioni sulle Alpi. Per esperienza, suggeriamo di non riporre troppa speranza su questo peggioramento... perché - a una prima analisi - sembrerebbe trattarsi dell'ennesima perturbazione che scorrerebbe a latitudini ancora troppo alte per poter interessare discretamente anche il Nord Italia.
A seguire? A seguire l'affidabilità modellistica è ancora pressoché nulla, pertanto non può ancora aiutarci molto in tal senso. Quello che si intuisce, tuttavia, non è ben augurante per gli amanti della neve. Anzi. Nella situazione in cui ci troviamo oggi, un cambiamento netto della Circolazione Generale necessita solitamente di un tempo abbastanza lungo. Se è vero che il nostro immortale e resiliente tessuto anticiclonico, a partire dalla metà di dicembre, inizierà a mostrare i primi fisiologici segni di cedimento, è pur vero che - statisticamente parlando - è lecito attendersi una fase transitoria pseudo-anticiclonica (o comunque di relativa palude barica) ancora per gran parte del mese. Questo significa che le quotazioni di un Natale nevoso, ad oggi, appaiono verosimilmente basse. Questo, ben inteso, se vogliamo dare merito e credito alla scienza e non alla necessità di prevedere a tutti i costi il tempo che vorremmo facesse... o peggio, di quello che vien più comodo a qualcuno per riempire il portafogli.
Buona giornata... e abbiate fede: non può non piovere per sempre
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
...e allafacciadelcazz della COP21
the show must go on
...se seguite le righine bianche pricise pricise che si collegano ad anello, vedrete il percorso della gara di fondo del Sellaronda
the show must go on
...se seguite le righine bianche pricise pricise che si collegano ad anello, vedrete il percorso della gara di fondo del Sellaronda
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Topoc, c'è troppa neve nella foto, mi riesce difficile vedere il percorso della gara
virgy- Messaggi : 3250
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
io, cmq... mi son rotto le palle
...e domani vado a vedere
écchèccazz!
...e domani vado a vedere
écchèccazz!
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Buon bianco natal topokà...
alessandro- Messaggi : 1147
Data d'iscrizione : 04.01.15
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Anche le montagne friulane non sono bianche in queste giornate "invernali"
Buone feste a tutti (o, meglio, a nessuno ) dalla croce di vetta del Monte Brancot con i grifoni a farci compagnia
si vedono, verso Gemona del Fiuli, i monti Chiampon e Cuarnan
e adesso scendiamo verso la Toscana e il centro Italia.... che sia lì, la neve????
Buone feste a tutti (o, meglio, a nessuno ) dalla croce di vetta del Monte Brancot con i grifoni a farci compagnia
si vedono, verso Gemona del Fiuli, i monti Chiampon e Cuarnan
e adesso scendiamo verso la Toscana e il centro Italia.... che sia lì, la neve????
virgy- Messaggi : 3250
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
O nevica o mi suicido
_LETAP_- Messaggi : 116
Data d'iscrizione : 04.10.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
domani nevica...poco...peccato, è stato bello finchè è durato...
giangi4- Messaggi : 196
Data d'iscrizione : 30.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
el nino per nerd
molto ben fatto e facilmente comprensibbbile
molto ben fatto e facilmente comprensibbbile
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
tremate, gente.... tremate....
quota isoterma 0gradi prevista per lunedì pv
quota isoterma 0gradi prevista per lunedì pv
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Topo, non dirmi che non hai notato niente in cielo oggi???
La più lunga nube orografica che abbia mai visto in cielo... dalla Liguria all'Austria praticamente! Chi ha avuto la fortuna di trovarsi più a nord del limite, era tutto un fiorire di lenticolari stamattina. Si vedeva da ovunque!
pure da Claut
La più lunga nube orografica che abbia mai visto in cielo... dalla Liguria all'Austria praticamente! Chi ha avuto la fortuna di trovarsi più a nord del limite, era tutto un fiorire di lenticolari stamattina. Si vedeva da ovunque!
pure da Claut
alessandro- Messaggi : 1147
Data d'iscrizione : 04.01.15
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Vista, vista, mi oscurava la casa. Traducimi "lenticolari", però.
LucaVi- Messaggi : 3780
Data d'iscrizione : 11.03.12
Località : Cimolais
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Che vento a Livorno , chissà se mio figlio è riuscito ad andare al lavoro, stamani
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2016/02/10/news/il-mare-abbatte-quattro-metri-di-balaustra-della-terrazza-1.12933145?ref=hftiliel-1#gallery-slider=undefined
Bella la terrazza Mascagni, qui fotografata dal bravissimo Fabio
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2016/02/10/news/il-mare-abbatte-quattro-metri-di-balaustra-della-terrazza-1.12933145?ref=hftiliel-1#gallery-slider=undefined
Bella la terrazza Mascagni, qui fotografata dal bravissimo Fabio
virgy- Messaggi : 3250
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
virgy ha scritto:Che vento a Livorno , chissà se mio figlio è riuscito ad andare al lavoro, stamani
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2016/02/10/news/il-mare-abbatte-quattro-metri-di-balaustra-della-terrazza-1.12933145?ref=hftiliel-1#gallery-slider=undefined
Bella la terrazza Mascagni, qui fotografata dal bravissimo Fabio
Bella Livorno
Peccato che ci abitino i livornesi
Ad_adri- Messaggi : 1501
Data d'iscrizione : 21.05.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Su quel molo m'imbarcai per la Capraia, fumandomi una sigaretta come Jean Gabin.
LucaVi- Messaggi : 3780
Data d'iscrizione : 11.03.12
Località : Cimolais
Re: L'ansia di prevedere il tempo
gli allarmi-meteo (ormai troppo frequenti) nella mia zona scritti da un mio conoscente
virgy- Messaggi : 3250
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
verovirgy ha scritto:gli allarmi-meteo (ormai troppo frequenti) nella mia zona scritti da un mio conoscente
Ad_adri- Messaggi : 1501
Data d'iscrizione : 21.05.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
a-ha, a-ha
sì, sì
bei colori
...
ma insomma, che tempo fa domenica?
sì, sì
bei colori
...
ma insomma, che tempo fa domenica?
kala- Messaggi : 1669
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: L'ansia di prevedere il tempo
Ti faccio il disegnino:kala ha scritto:a-ha, a-ha
sì, sì
bei colori
...
ma insomma, che tempo fa domenica?
Sopra i 2000 metri:
alessandro- Messaggi : 1147
Data d'iscrizione : 04.01.15
Pagina 17 di 19 • 1 ... 10 ... 16, 17, 18, 19
Argomenti simili
» L'ansia di prevedere il tempo
» L'ansia di prevedere il tempo
» E’ il tempo tutto ciò che possediamo
» Il tempo di pochi battiti del cuore.
» Reti e affinità elettive (in tempo reale)
» L'ansia di prevedere il tempo
» E’ il tempo tutto ciò che possediamo
» Il tempo di pochi battiti del cuore.
» Reti e affinità elettive (in tempo reale)
Pagina 17 di 19
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|