Le riviste di settore
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Re: Le riviste di settore
giggio ha scritto:Fo3-The Awakening ha scritto:questo credo (io sia inteso e io ho molte idee strane) sia la morte di molti settori in Italia e non solo.
Ovvero l adattarsi e non l imporre.
è mero marketing che con i tempi di oggi può cambiare nel giro di 6 mesi.
un idea, una base solida che si evolve del tempo è sicuramente più duratura...
magari non vincente certo,
ma questa è un altra storia.
mi sa che solo se sei grande puoi permetterti di imporre... se sei piccolo puoi portare avanti la tua proposta e cercare/sperareditrovare la tua nicchia di affezionati.
direi che hai ragione...
e non va bene...
Ospite- Ospite
Re: Le riviste di settore
comunque l'idea di puntare sulla forma racconto non è male
soprattutto se il racconto include le info (e riferimenti al web) e riflette idee e dibattiti in corso
ma posto però che lo stesso (o analogo) contenuto non ci sia già in rete, sennò si ricadrà sempre nella lettura gabinetto
soprattutto se il racconto include le info (e riferimenti al web) e riflette idee e dibattiti in corso
ma posto però che lo stesso (o analogo) contenuto non ci sia già in rete, sennò si ricadrà sempre nella lettura gabinetto
Re: Le riviste di settore
io ne "sfoglio" già un pò di quelle riviste solo elettroniche.
che mi scarico il pdf o ebook e poi leggo.
comode su Pc o che
che mi scarico il pdf o ebook e poi leggo.
comode su Pc o che
Jaguaro_Adm- Admin
- Messaggi : 880
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
Fo3-The Awakening ha scritto:Tengri ha scritto:
@qualcunaltro che mo no riesco a ricordare "non si tratta di adattarsi ma di imporre " ... bah ... francamente ho timore che non funzioni così. Se prima non fai un'analisi dettagliata delle esigenze del tuo pubblico, degli spazi reali che puoi coprire e della fattibilità reale di un progetto, puoi tentare di imporre quello che vuoi ... magari resisti un po' di tempo. Poi sei destinato a fallire.
questo credo (io sia inteso e io ho molte idee strane) sia la morte di molti settori in Italia e non solo.
Ovvero l adattarsi e non l imporre.
è mero marketing che con i tempi di oggi può cambiare nel giro di 6 mesi.
un idea, una base solida che si evolve del tempo è sicuramente più duratura...
magari non vincente certo,
ma questa è un altra storia.
Io sono d'accordo con te fo, e lo vivo sulla mia pelle tutti i giorni.
baldazzar- Messaggi : 1441
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
tummu ha scritto:comunque l'idea di puntare sulla forma racconto non è male
a me ad es. piace moltissimo la guida Bonaldo/Rabanser, proprio peché assieme ad ogni relazione di via c'è un racconto.
giggio_admin- Messaggi : 30
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
Fo3-The Awakening ha scritto:perchè, più avanti nel tempo, (è una cosa che ho in testa da molto)
non fondiamo una redazione freelance che fa riferimento a questo forum con il fine di creare quando ci sono
tempo
voglia
idee
una rivista virtuale free (di quelle che sfogli e puoi scaricare in pdf sull ipad) che punti a immagini e parole.
è sempre stato il mio sogno.
a me mi ci piacerebbe.
avevo quasi pensato di proporre qualcosa del genere (agganciare al nuovo Fuorivia una sezione blog/magazine redazionale).
avrei anche le competenze tecniche per mettere in piedi queste cose... magari non il tempo
mi ci piacerebbe anche lavorare a qualcosa di cartaceo, ma questa è un'altra storia.
giggio_admin- Messaggi : 30
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
baldazzar ha scritto:Fo3-The Awakening ha scritto:Tengri ha scritto:
@qualcunaltro che mo no riesco a ricordare "non si tratta di adattarsi ma di imporre " ... bah ... francamente ho timore che non funzioni così. Se prima non fai un'analisi dettagliata delle esigenze del tuo pubblico, degli spazi reali che puoi coprire e della fattibilità reale di un progetto, puoi tentare di imporre quello che vuoi ... magari resisti un po' di tempo. Poi sei destinato a fallire.
questo credo (io sia inteso e io ho molte idee strane) sia la morte di molti settori in Italia e non solo.
Ovvero l adattarsi e non l imporre.
è mero marketing che con i tempi di oggi può cambiare nel giro di 6 mesi.
un idea, una base solida che si evolve del tempo è sicuramente più duratura...
magari non vincente certo,
ma questa è un altra storia.
Io sono d'accordo con te fo, e lo vivo sulla mia pelle tutti i giorni.
non farmi parlare che se apro il vaso di pandora mi tocca autobannarmi.
Ospite- Ospite
Re: Le riviste di settore
MauMau ha scritto:
non so se io negli anni ottanta comprassi tutto quanto c'era sul mercato per esigenza di cultura o cosa. Non lo so. Avevo però il bisogno di leggere, di sapere. Lo stesso ho fatto per la musica che ascoltavo ma altri, magari, l'ascoltavano e basta e non hanno mai letto nulla. A me andava così.
Oggi, sarà per la crisi ma non solo quello, una rivista di fatto interessa a pochi. Dieci anni fa si faceva un gran parlare di contenuti. Leggevo: io Alp lo comprerei se solo ci fosse... etc etc E ognuno diceva la sua. Per scoprire poi che non era così, che uno non l'avrebbe comprato a prescindere. E' questo quello che mi perplime, non il fatto che ci sia la crisi, perchè altrimenti uno si dovrebbe sentire autorizzato a pensare che è un momento, e come tale passerà. Invece è che la gente non ne sente il bisogno di leggere il racconto di quello che è andato nel Garwal o di scoprire che nel prox numero c'è la monografia delle pareti dietro casa sua. Nun gliene frega una cippa! Invece 30 anni fa era essenziale, ed io ricordo le andate e ritorno all'edicola, aspettando con ansia che uscisse la Rivista della Montagna. Oggi è il tempo degli eventi, dei raduni, delle notiziole telegrafiche sul sito di news. Domani chissà, ma non certo di quello che tentiamo di tenere ancora in vita, temo....
maumau, dovresti ricordare che in materia ho sempre avuto voglia di chiacchierare, chè il tema mi interessava e mi interessa
e non per leccarti (bleah! ) ma continuo a passare dietro l'edicola per vedere quando appaiono vertical e pOarèti, le due uniche riviste che ancora compro per ragioni opposte.
e mi tocca dire che le compro, ma le leggo in parte
da cèo vi avrei letto anche le virgole
ora non più
sarà che il materiale in rete ecc... ecc..., sarà che sono vecchio, ho meno stimoli, molte cose paiono già viste... ecc... ecc... sarà che si ha meno tempo, sarà che come mi metto in poltrona la palpebra cala... fatto sta che è così.
mi scoccia dirlo, ma un po' mi pare che, parafrasando crozza, ti sia fatto la domanda e dato la risposta.
ecco, forse, per chi ha trent'anni di lettura di riviste, serate caiane o meno (...) e non ha più una passione, degli stimoli, la curiosità viva come quando si era cèi, la cosa sia un po' comprensibile; probabilmente fisiologica.
è da indagare invece sul perchè chi è giovane nella materia, a prescindere dall'età anagrafica, sia meno stimolato nel conoscere.
anche trent'anni fa c'era chi leggeva e chi no; e non mi interessa azzardare percentuali.
però chi era interessato alla materia, chi voleva conoscere, come tu evidenzi, macinava tutto quanto riuscisse a recuperare.
ora molto meno
un tempo chi iniziava lo faceva tramite tradizionali corsi roccia o con amici più vecchi che, almeno in origine, provenivano da tali ambienti.
chi faceva, aveva sempre un minimo di "cultura in materia" e bene o male ne trasmetteva parte, stimolando con ciò la curiosità del giovane.
l'arrampicata sportiva ha dato progressivamente una collocazione delle notizie più "schematica": via X, grado Y stop.
basta la foto del top climber sul passo chiave (preferisci crux :mrgreen: ).
questa è la base di un certo cambio di mentalità, di approccio... e su tutto ciò si innestano le considerazioni del Buzz e tanti altri.
questa è la realtà.
poi, a voler estendere il concetto, non ti pare che i discorsi triti&ritriti (...) su guide grigie e guide monografiche vs raccolte scelte viaggino in parallelo?
non ti pare che sia parallelo che oggi tanti fiòi che in marmolada corrono sulla via xyz, non sappiano manco quando più o meno sia stata aperta e da CHI???
credo che per noi, sapere il nome dell'apritore ecc, oltre che per un interesse storico-culturale, contemplasse anche il sapere dove si sarebbe andati a sbattere il naso...
boh
non so
so solo che, conscio della mia stanchezza da vecchio, ricordo con piacere il vecchio libro di interviste dell'Ardito, mentre le interviste di uomini&pareti I e II ... come dire, mi sono scivolate (Fo3-la vendetta, non avertene... non c'entri tu da un pdv profescional).
forse c'è stanchezza nell'aria.
Drugo Lebowsky- Messaggi : 857
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
Fo3-The Awakening ha scritto:baldazzar ha scritto:Fo3-The Awakening ha scritto:Tengri ha scritto:
@qualcunaltro che mo no riesco a ricordare "non si tratta di adattarsi ma di imporre " ... bah ... francamente ho timore che non funzioni così. Se prima non fai un'analisi dettagliata delle esigenze del tuo pubblico, degli spazi reali che puoi coprire e della fattibilità reale di un progetto, puoi tentare di imporre quello che vuoi ... magari resisti un po' di tempo. Poi sei destinato a fallire.
questo credo (io sia inteso e io ho molte idee strane) sia la morte di molti settori in Italia e non solo.
Ovvero l adattarsi e non l imporre.
è mero marketing che con i tempi di oggi può cambiare nel giro di 6 mesi.
un idea, una base solida che si evolve del tempo è sicuramente più duratura...
magari non vincente certo,
ma questa è un altra storia.
Io sono d'accordo con te fo, e lo vivo sulla mia pelle tutti i giorni.
non farmi parlare che se apro il vaso di pandora mi tocca autobannarmi.
anch'io l'ho vissuto molte volte.
molto spesso managing/marketing = lavorare senza né capo né coda, in balia degli eventi, degli umori e soprattutto delle convenienze di qualche capoccione.
e son d'accordo con te, fo, sulla necessità di un'idea, una base solida. purtroppo molto spesso rimane una chimera, ed è per questo che molti si rifugiano in situazioni di nicchia per poter portare avanti un discorso che abbia un senso.
anche nel mio lavoro spesso succede così: c'è il cliente grosso che ti aiuta a sopravvivere ma con cui è frustrante lavorare e difficilmente riesci a produrre qualcosa di ben progettato e ben riuscito, e i clienti piccoli che ti danno poca pagnotta ma ti permettono - quando ci riesci - di costruire qualcosa di ben fatto.
giggio_admin- Messaggi : 30
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
Drugo Lebowsky ha scritto:di uomini&pareti I e II ... come dire, mi sono scivolate (Fo3-la vendetta, non avertene... non c'entri tu da un pdv profescional).
forse c'è stanchezza nell'aria.
perchè avrai letto solo gli alpinastri
a parte gli scherzi, non vorrei peccare di presunzione ma un intervista come quella di Dean Potter NON può scivolare.
Ospite- Ospite
Re: Le riviste di settore
sarà il peso dell'età
l'avevo premesso...
l'avevo premesso...
Drugo Lebowsky- Messaggi : 857
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
Drugo Lebowsky ha scritto:MauMau ha scritto:
non so se io negli anni ottanta comprassi tutto quanto c'era sul mercato per esigenza di cultura o cosa. Non lo so. Avevo però il bisogno di leggere, di sapere. Lo stesso ho fatto per la musica che ascoltavo ma altri, magari, l'ascoltavano e basta e non hanno mai letto nulla. A me andava così.
Oggi, sarà per la crisi ma non solo quello, una rivista di fatto interessa a pochi. Dieci anni fa si faceva un gran parlare di contenuti. Leggevo: io Alp lo comprerei se solo ci fosse... etc etc E ognuno diceva la sua. Per scoprire poi che non era così, che uno non l'avrebbe comprato a prescindere. E' questo quello che mi perplime, non il fatto che ci sia la crisi, perchè altrimenti uno si dovrebbe sentire autorizzato a pensare che è un momento, e come tale passerà. Invece è che la gente non ne sente il bisogno di leggere il racconto di quello che è andato nel Garwal o di scoprire che nel prox numero c'è la monografia delle pareti dietro casa sua. Nun gliene frega una cippa! Invece 30 anni fa era essenziale, ed io ricordo le andate e ritorno all'edicola, aspettando con ansia che uscisse la Rivista della Montagna. Oggi è il tempo degli eventi, dei raduni, delle notiziole telegrafiche sul sito di news. Domani chissà, ma non certo di quello che tentiamo di tenere ancora in vita, temo....
maumau, dovresti ricordare che in materia ho sempre avuto voglia di chiacchierare, chè il tema mi interessava e mi interessa
e non per leccarti (bleah! ) ma continuo a passare dietro l'edicola per vedere quando appaiono vertical e pOarèti, le due uniche riviste che ancora compro per ragioni opposte.
e mi tocca dire che le compro, ma le leggo in parte
da cèo vi avrei letto anche le virgole
ora non più
sarà che il materiale in rete ecc... ecc..., sarà che sono vecchio, ho meno stimoli, molte cose paiono già viste... ecc... ecc... sarà che si ha meno tempo, sarà che come mi metto in poltrona la palpebra cala... fatto sta che è così.
mi scoccia dirlo, ma un po' mi pare che, parafrasando crozza, ti sia fatto la domanda e dato la risposta.
ecco, forse, per chi ha trent'anni di lettura di riviste, serate caiane o meno (...) e non ha più una passione, degli stimoli, la curiosità viva come quando si era cèi, la cosa sia un po' comprensibile; probabilmente fisiologica.
è da indagare invece sul perchè chi è giovane nella materia, a prescindere dall'età anagrafica, sia meno stimolato nel conoscere.
anche trent'anni fa c'era chi leggeva e chi no; e non mi interessa azzardare percentuali.
però chi era interessato alla materia, chi voleva conoscere, come tu evidenzi, macinava tutto quanto riuscisse a recuperare.
ora molto meno
un tempo chi iniziava lo faceva tramite tradizionali corsi roccia o con amici più vecchi che, almeno in origine, provenivano da tali ambienti.
chi faceva, aveva sempre un minimo di "cultura in materia" e bene o male ne trasmetteva parte, stimolando con ciò la curiosità del giovane.
l'arrampicata sportiva ha dato progressivamente una collocazione delle notizie più "schematica": via X, grado Y stop.
basta la foto del top climber sul passo chiave (preferisci crux ).
questa è la base di un certo cambio di mentalità, di approccio... e su tutto ciò si innestano le considerazioni del Buzz e tanti altri.
questa è la realtà.
poi, a voler estendere il concetto, non ti pare che i discorsi triti&ritriti (...) su guide grigie e guide monografiche vs raccolte scelte viaggino in parallelo?
non ti pare che sia parallelo che oggi tanti fiòi che in marmolada corrono sulla via xyz, non sappiano manco quando più o meno sia stata aperta e da CHI???
credo che per noi, sapere il nome dell'apritore ecc, oltre che per un interesse storico-culturale, contemplasse anche il sapere dove si sarebbe andati a sbattere il naso...
boh
non so
so solo che, conscio della mia stanchezza da vecchio, ricordo con piacere il vecchio libro di interviste dell'Ardito, mentre le interviste di uomini&pareti I e II ... come dire, mi sono scivolate (Fo3-la vendetta, non avertene... non c'entri tu da un pdv profescional).
forse c'è stanchezza nell'aria.
la stanchezza che c'è nell'aria e il peso dell'età mi inducono a risparmiare energie sfruttando da cima a fondo (tranne poarèti il cui abbonamento bruciai già lustri or sono) il post del giovane utente di cui sopra (e tu non provare a replicare che l'ultima volta in macchina eri il bocia della compagnia ) ... parlo col drugo ma vale anche x te, mau ! (evergreen)
biemme- Messaggi : 2252
Data d'iscrizione : 13.03.12
Re: Le riviste di settore
biemme ha scritto:...
non provare a replicare che l'ultima volta in macchina eri il bocia della compagnia
diciamo pure che ero l'autista di una geronto-mobile :mrgreen:
meglio che mi dedichi ad altro
Drugo Lebowsky- Messaggi : 857
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
poi rispondo al Drugo...ma mi preme evidenziare che su internet si possono per il momento fare mille cose interessanti, per esempio tanto per non andare lontano questo forum può essere una di queste, livellozero e intraisass a loro modo erano ottime idee. Io con pietradiluna ho provato a svilluppare il discorso delle proposte adattate a internet, con brevissimi testi, a volte incolori a volte più profondi. Ma d'altra parte è la comunicazione attuale di marca twitteriana che lo esige. Tutto sta cambiando, e dopo 10 righe uno chiude dicendo "vabbè, lo leggo dopo". Il problema è che non ci guadagni niente, per cui sono tutte cose destinate a logorarsi e scomparire dopo poco. Vivono finchè il Fo di turno, bravissimo magari, si stufa, poi scompaiono. E non lasciano traccia. Chiaro che al pubblico può anche andare benissimo, è tutto gratis, ma a chi le fa?????
Re: Le riviste di settore
oh fo...
certo che esser di riferimento per mau, nel bene e nel male ed in ogni qualsivoglia esempio.... non è male, eh
certo che esser di riferimento per mau, nel bene e nel male ed in ogni qualsivoglia esempio.... non è male, eh
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
Topocane ha scritto:oh fo...
certo che esser di riferimento per mau, nel bene e nel male ed in ogni qualsivoglia esempio.... non è male, eh
non c'è niente di male e bisogna aprirsi ai tempi, sono comunque delle riviste virtuali che hanno un loro seguito, magari noi di "una certa età" preferiamo altro ma questo non vuol dire che siano meno valide. Intraisass era decisamente intellettuale, livellozero più giovvane, ma a suo modo tutte e due erano/sono di qualità. Certo inevitabilmente si rivolgono ad un pubblico di nicchia per cui, al di là del volontariato, non potranno mai avere una continuità ed un futuro, il che un po' dispiace...
magari dovessi dare io il nome a qs forum lo chiamerei "Il Monte Analogo", ma oggi suonerebbe snob, intellettuale, inefficace e quant'altro, insomma non piacerebbe. Questo solo per fare un esempio
eh per rispondere a Drugo che si sente persino in colpa per non andare sino in fondo alla rivista... si vede che ore passate sui forum a parlare di montagna e di tutto di più appagano pienamente il bisogno di parlare di ciò che ti piace e non potrebbe essere altrimenti, mi stupirei del contrario. Anche io la sera non riesco davvero a leggere qualcosa di montagna dopo che tutto il giorno sto a parlarne e a lavorarci su. Piuttosto c'è da chiedersi, come appunto mi chiedevo, se questo tipo di comunicazione - il racconto della salita, la monografia etc - non sia davvero giunta al capolinea, soppiantata dai siti tipo Gulliver da una parte e dai forum tipo questo dall'altra. Questo per chi, in una maniera o nell'altra vuole esistere e dire al mondo che ha fatto/pensa/è. Nel momento in cui il giovane che sente il bisogno di identificarsi va su youtube, è morto anche il raccontino del big sul suo blog, inutile dopo che hai visto il video, e fra poco morirà anche il sito che ti dà le news, perchè con qualche diavoleria tipo twitter potremo benissimo farne a meno
rimane un certo tipo di comunicazione trasversale che mira al cuore. Chi ne ha le chiavi non importa che usi twitter, facebook o ancora la vecchia e morente carta stampata. Anzia come De Luca sono su facebook e twitter ed hanno a loro modo molto seguito. In una frase riescono a farti sorridere, farti pensare, farti staccare dalla routine 5 minuti. Questa è una delle comunicazioni possibili, non la migliore, ma quella attuale. E non ha senso fare finta che non esista o etichettarla genericamente come il male assoluto. Gli editori faticano a stare al passo coi tempi e a parte pochi non hanno ancora messo le mani su queste nuove forme di comunicazione. Tutto si muove troppo velocemente e per intuizioni, ha voglia Tengri a fare piani, lo so anche io che bisogna farli, ma quando lo hai fatto è già tutto cambiato... A suo modo FV e anche questa edizione aggiornata sono un laboratorio di comunicazione e di linguaggio all'avanguardia, con i suoi pregi ed i suoi difetti, ma potenzialmente mille volte più produttivo di una rivista. Se solo ci fosse la volontà e gli strumenti per farne un qualcosa d'altro che nemmeno noi stessi utenti immaginiamo
Re: Le riviste di settore
Anni fa ero un malato di riviste di montagna. Copravo praticamente tutto quello che mi capitava a tiro. E leggevo, leggevo, leggevo...
Ora confesso che sono mesi che non compro una rivista di montagna con regolarità e aimè devo confessare che le ultime sono state riviste che mai avrei pensato di prendere... Meridiani Montagne... perché parlava di montagne vicino a me ma che ho frequentato sempre molto poco, tra torinese e cuneese. Alp, che ad un certo punto non mi piaceva più e avevo mollato sugli scaffali. Ho comprato Meridiani Montagne sul Monte Bianco perché c'era la foto di Davide in copertina.
Credo che uno all'inizio compri riviste per sognare, per leggere di grandi avventure in posti dove pensi "un giorno ci andrò". Poi ti rendi conto che la tua passione per la montagna non valicherà mai i confini delle tue montagne, perché la soddisfazione è andare in giro per sentieri e nevai a scattare fotografie, sovente da solo. E le grandi arrampicate sul granito del Bianco probabilmente apparterranno agli anni a venire, se avrò tempo da dedicare (molto) per tornare seriamente sulla roccia, dopo un po' di anni passati con la testa sott'acqua senza bombole. Grande disciplina l'apnea, mi ricorda molti temi che riportano alla montagna, solo che è uno sport ancora più giovane. Sembra di aver appena passato i tempi di Bonatti, dei grandi precursori e dei maestri storici.
Ma torniamo al tema: figo, fighissimo leggere del Cerro Torre e delle invernali agli 8.000, poi mi riscopro ad essere veramente coinvolto da un articolo con foto splendide e un "normale" trekking di una settimana in Perù, credo di averlo letto su Alp un paio di mesi fa. Intorno al Nevado Ausangate (mi sembra si chiami così vado a memoria). E mi sono ritrovato a fantasticare di una cosa alla mia portata in Sud America, sono ritornato a sognare leggendo di montagna senza corde e moschettoni. Una montagna per mezze seghe. Il Pippon Club è sempre rimasto dentro di me
Tutto questo non per dire come dev'essere una rivista, non sarei in grado, Maurizio hai tutto il mio appoggio perché mi piace e mi è sempre piaciuto leggere i tuoi articoli. Ma forse se tutte le mezze seghe della montagna come me si sentissero coinvolte in proposte adeguate alle proprie capacità, forse ci sarebbero risvolti interessanti. Ricordo che anni fa mandai a stendere la redazione di Alp perché aveva cancellato di fatto l'escursionismo dalle sue pagine. Non rinnovai più l'abbonamento. Ma credo di essere solo io a pensare certe cose. Tutte le altre mezze seghe probabilmente non comprerebbero riviste ugualmente.
Andrea
Ora confesso che sono mesi che non compro una rivista di montagna con regolarità e aimè devo confessare che le ultime sono state riviste che mai avrei pensato di prendere... Meridiani Montagne... perché parlava di montagne vicino a me ma che ho frequentato sempre molto poco, tra torinese e cuneese. Alp, che ad un certo punto non mi piaceva più e avevo mollato sugli scaffali. Ho comprato Meridiani Montagne sul Monte Bianco perché c'era la foto di Davide in copertina.
Credo che uno all'inizio compri riviste per sognare, per leggere di grandi avventure in posti dove pensi "un giorno ci andrò". Poi ti rendi conto che la tua passione per la montagna non valicherà mai i confini delle tue montagne, perché la soddisfazione è andare in giro per sentieri e nevai a scattare fotografie, sovente da solo. E le grandi arrampicate sul granito del Bianco probabilmente apparterranno agli anni a venire, se avrò tempo da dedicare (molto) per tornare seriamente sulla roccia, dopo un po' di anni passati con la testa sott'acqua senza bombole. Grande disciplina l'apnea, mi ricorda molti temi che riportano alla montagna, solo che è uno sport ancora più giovane. Sembra di aver appena passato i tempi di Bonatti, dei grandi precursori e dei maestri storici.
Ma torniamo al tema: figo, fighissimo leggere del Cerro Torre e delle invernali agli 8.000, poi mi riscopro ad essere veramente coinvolto da un articolo con foto splendide e un "normale" trekking di una settimana in Perù, credo di averlo letto su Alp un paio di mesi fa. Intorno al Nevado Ausangate (mi sembra si chiami così vado a memoria). E mi sono ritrovato a fantasticare di una cosa alla mia portata in Sud America, sono ritornato a sognare leggendo di montagna senza corde e moschettoni. Una montagna per mezze seghe. Il Pippon Club è sempre rimasto dentro di me
Tutto questo non per dire come dev'essere una rivista, non sarei in grado, Maurizio hai tutto il mio appoggio perché mi piace e mi è sempre piaciuto leggere i tuoi articoli. Ma forse se tutte le mezze seghe della montagna come me si sentissero coinvolte in proposte adeguate alle proprie capacità, forse ci sarebbero risvolti interessanti. Ricordo che anni fa mandai a stendere la redazione di Alp perché aveva cancellato di fatto l'escursionismo dalle sue pagine. Non rinnovai più l'abbonamento. Ma credo di essere solo io a pensare certe cose. Tutte le altre mezze seghe probabilmente non comprerebbero riviste ugualmente.
Andrea
Re: Le riviste di settore
MauMau, stranamente le tue vicessitudini somigliano in maniera piuttosto sorprendente a quella di un altro grande del settore, Andrea Gobetti, anche lui partito speleo, anche lui all'epoca con un progetto innovativo in testa, ridimensionato prima, finito troppo presto alle ortiche poi... Sembrerebbe che il problema quindi non sia proprio così nuovo. O perlomeno abbia origini più distanti nel tempo di quanto si pensi. La crisi certo, internet e l'informazione diffusa e dispersiva ok, ma vorrei sapere com'è la situazione all'estero, perchè qui mi sembra che i contenuti non siano più fondamentali da quel di', a dettar legge sono i culidipanorama (o lefarfalledibelen) e come i bambini i più guardano solo le figure. O sbaglio?
chk'6
Bed
chk'6
Bed
Bed- Messaggi : 10
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Le riviste di settore
Bed ha scritto:MauMau, stranamente le tue vicessitudini somigliano in maniera piuttosto sorprendente a quella di un altro grande del settore, Andrea Gobetti, anche lui partito speleo, anche lui all'epoca con un progetto innovativo in testa, ridimensionato prima, finito troppo presto alle ortiche poi... Sembrerebbe che il problema quindi non sia proprio così nuovo. O perlomeno abbia origini più distanti nel tempo di quanto si pensi. La crisi certo, internet e l'informazione diffusa e dispersiva ok, ma vorrei sapere com'è la situazione all'estero, perchè qui mi sembra che i contenuti non siano più fondamentali da quel di', a dettar legge sono i culidipanorama (o lefarfalledibelen) e come i bambini i più guardano solo le figure. O sbaglio?
chk'6
Bed
io con Andrea ho anche lavorato, la differenza oltre a quella che lui sa scrivere ed io no è il fatto che io non ho mai fatto una grotta! La speleologia non so neanche cosa sia...
Per il resto ti posso dire che in Spagna la situazione è come la nostra, in Francia crisi leggermente meno che da noi, in UK vivacchiano e gli unici che vanno bene indovina chi sono? I tedeschi! Un caso a parte è la rivista Gory (polacca) che non si sa come sia possibile ma ha un casino di pubblicità e di foto di fotografi professionisti (vorrà dire che ha i soldi per pagarli), insomma un caso piuttosto inspiegabile. In Russia non lo so, in Austria c'è una testata ma conosciuta solo a livello locale, in Scandinavia hanno 8a.nu e gli basta, in Turchia una testata tipo giornalino parrocchiale che fa fatica a sopravvivere, in Slovenia credo che non abbiano niente al momento, in Belgio c'era Limits, conoscevo il direttore ma non ho mai più sentito niente...
Per i siti internet io penso che PM sia il più seguito, a ruota UKC e Desnivel. Quelli Francesi fanno fatica a decollare, credo invece molto seguiti a livello locale i cecoslovacchi, sloveni, russi. Poi c'è il sito di klettern, che credo faccia anche da database
M
Re: Le riviste di settore
Drugo Lebowsky ha scritto:biemme ha scritto:...
non provare a replicare che l'ultima volta in macchina eri il bocia della compagnia
diciamo pure che ero l'autista di una geronto-mobile :mrgreen:
meglio che mi dedichi ad altro
biemme non ti ho mai raccontato che la mia vita avrebbe potuto essere molto diversa, ora sarei magari lì, seduto a fianco a te. Tutto è dipeso da una risposta sbagliata, quel giorno dell'aprile 1985 negli uffici della finanza a Roma quando, già idoneo, mi fecero il colloquio e mi chiesero "senta, ma lei...cosa ne pensa delle donne?" La domanda era talmente generica che non sapevo che rispondere, mi sembrava che avrei sbagliato comunque, quasiasi cosa avessi detto, così balbettai "... beh... m...mi piac...ciono molto" L'espressione perplessa del finanziere che avevo davanti non prometteva nulla di buono e mi liquidò con un "vada, vada..."
Così non feci il finanziere, non feci la guida, non andai a predazzo e poi a courmayeur come volevo e restai in sardegna, bucandola ripetutamente. E alla faccia dell'esaminatore, trovai anche una donna! :mrgreen:
Re: Le riviste di settore
MauMau ha scritto:..... quando, già idoneo, mi fecero il colloquio e mi chiesero "senta, ma lei...cosa ne pensa delle donne?" La domanda era talmente generica che non sapevo che rispondere....
certo se già idoneo e poi tutto è dipeso da quella domanda.... ...secondo me stavano cercando una scusa qualsiasi per segarti....
le riviste....
ho scatoloni pieni di riviste comprate fin da ragazzo, motocross, windsurf (surf e windsurf Tato ) e poi varie di montagna. Quando trovo notizie sul web abbastanza lunghe da leggere me le stampo perchè mi piace leggerle in santa pace e leggerle su carta non sul monitor....quindi questo ti fa capire quanto sia portato per la rivista piuttosto che per il monitor .... però sono anni che non ne compero più! Le news sulle riviste sono ormai già vecchie, le discussioni anche, i racconti delle salite si somigliano +o- tutti e si ripetono, sono rari quelli interessanti (quelli francesi poi sono tutti terribili!!), le interviste mi hanno sempre detto poco...rimangono solo da vedere le foto ma francamente non ne vale la pena solo per quelle. Per comprare una rivista deve esserci qualcosa per cui valga la pena conservarla nella libreria e rileggerla anche dopo anni e quindi mi piacciono le monografie che si occupano di un luogo, di una persona, della storia di una via...insomma cose simili. Questo mi spinge a comprale...poi non è condizione sufficiente perchè sia anche un bel numero però è essenziale per deciderne l'acquisto.
Sicuramente anche la diminuzione dei soldi in tasca ha le sue motivazioni.... prima potevo anche spendere per comprare due o tre riviste e poi buttarle lì dopo uno sguardo....adesso ci penso prima: o ne vale la pena o nisba....
fabri- Messaggi : 433
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Re: Le riviste di settore
Pure io scatoloni pieni di Alp , poi altre riviste che invece ogni tanto riprendo in mano.
Non per autopuninizione , visto che oramai è spesso un mondo che non potrò piu frequentare , ma perchè la passione è rimasta e anche la curiosità di conoscere e ricordare.
Non per autopuninizione , visto che oramai è spesso un mondo che non potrò piu frequentare , ma perchè la passione è rimasta e anche la curiosità di conoscere e ricordare.
Adriano- Messaggi : 602
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Re: Le riviste di settore
Adriano ha scritto:Pure io scatoloni pieni di Alp , poi altre riviste che invece ogni tanto riprendo in mano.
Non per autopuninizione , visto che oramai è spesso un mondo che non potrò piu frequentare , ma perchè la passione è rimasta e anche la curiosità di conoscere e ricordare.
che bello quello che hai scritto
Re: Le riviste di settore
Adriano ha scritto:Pure io scatoloni pieni di Alp , poi altre riviste che invece ogni tanto riprendo in mano.
Non per autopuninizione , visto che oramai è spesso un mondo che non potrò piu frequentare , ma perchè la passione è rimasta e anche la curiosità di conoscere e ricordare.
manfatti adria'
a prescindere dall'andare ancora o meno x monti, già il solo fatto che ci si sia andati è uno stimolo a sfogliare e ritrovare di luoghi conosciuti o meno .... finchè la mia libreria li regge, che si sta piegando sinistramente .... alp e rdm dal nr. 1 ad oggi + tutti i puntorosso (chi se li ricorda?), tutti i sualto, stilealpino, vertical, scarponi e rivistecai toglieranno spazio al resto, e non vedo l'ora d'andare in pensione xchè è il tempo per leggerseli e rileggerseli il vero nemico (trovo fantastici quelli degli anni 70/80, comprese le pubblicità!)
@ mau : non ti rispondo perchè questo non è un forum chiuso e mi pare di aver letto questi giorni che la privacy sia uno dei pilastri di questo nuovo foro. Ti dico solo ciò che dico sempre al pierluigi che tu conosci, quando racconta che se ne scappò da predazzo al primo giorno (e lui l'avevano pure preso!) : ""sappi che quella è stata la + grossa fortuna della tua vita ""
biemme- Messaggi : 2252
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Re: Le riviste di settore
Zio Vare ha scritto:Anni fa ero un malato di riviste di montagna. Copravo praticamente tutto quello che mi capitava a tiro. E leggevo, leggevo, leggevo...
Ora confesso che sono mesi che non compro una rivista di montagna con regolarità e aimè devo confessare che le ultime sono state riviste che mai avrei pensato di prendere... Meridiani Montagne... perché parlava di montagne vicino a me ma che ho frequentato sempre molto poco, tra torinese e cuneese. Alp, che ad un certo punto non mi piaceva più e avevo mollato sugli scaffali. Ho comprato Meridiani Montagne sul Monte Bianco perché c'era la foto di Davide in copertina.
Credo che uno all'inizio compri riviste per sognare, per leggere di grandi avventure in posti dove pensi "un giorno ci andrò". Poi ti rendi conto che la tua passione per la montagna non valicherà mai i confini delle tue montagne, perché la soddisfazione è andare in giro per sentieri e nevai a scattare fotografie, sovente da solo. E le grandi arrampicate sul granito del Bianco probabilmente apparterranno agli anni a venire, se avrò tempo da dedicare (molto) per tornare seriamente sulla roccia, dopo un po' di anni passati con la testa sott'acqua senza bombole. Grande disciplina l'apnea, mi ricorda molti temi che riportano alla montagna, solo che è uno sport ancora più giovane. Sembra di aver appena passato i tempi di Bonatti, dei grandi precursori e dei maestri storici.
Ma torniamo al tema: figo, fighissimo leggere del Cerro Torre e delle invernali agli 8.000, poi mi riscopro ad essere veramente coinvolto da un articolo con foto splendide e un "normale" trekking di una settimana in Perù, credo di averlo letto su Alp un paio di mesi fa. Intorno al Nevado Ausangate (mi sembra si chiami così vado a memoria). E mi sono ritrovato a fantasticare di una cosa alla mia portata in Sud America, sono ritornato a sognare leggendo di montagna senza corde e moschettoni. Una montagna per mezze seghe. Il Pippon Club è sempre rimasto dentro di me
Tutto questo non per dire come dev'essere una rivista, non sarei in grado, Maurizio hai tutto il mio appoggio perché mi piace e mi è sempre piaciuto leggere i tuoi articoli. Ma forse se tutte le mezze seghe della montagna come me si sentissero coinvolte in proposte adeguate alle proprie capacità, forse ci sarebbero risvolti interessanti. Ricordo che anni fa mandai a stendere la redazione di Alp perché aveva cancellato di fatto l'escursionismo dalle sue pagine. Non rinnovai più l'abbonamento. Ma credo di essere solo io a pensare certe cose. Tutte le altre mezze seghe probabilmente non comprerebbero riviste ugualmente.
Andrea
Curiose le coincidenze della vita ... non ti conosco di persona ma:
fino a pochi anni fa facevo apnea in maniera sistematica. prima pesca poi fotiografie. Fin da ragazzino nei fondali oggi minacciati dalla pancia della COncordia, poi in giro per il mondo dove i pochi soldi riusciavao a portarmi.
intorno all'Ausangate stavo per andarci. COn la mia ragazza. Tutto autorganizzato una volta lì. Con i muli fino in quota e poi a piedi cogli zaini carichi per 8-9 giorni. Una idea grandiosa ... naufragato purtroppo fra una scagazzata e l'altra di una lunga diarrea del viaggiatore smaltita in una piccola pensione di Cuzco giocando a carte :-)
Tengri- Messaggi : 1238
Data d'iscrizione : 13.03.12
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