Patrick Edlinger
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Patrick Edlinger
Patrick Edlinger se n'è andato.
http://www.ledauphine.com/france-monde/2012/11/16/escalade-patrick-edlinger-est-mort
Ciao le blond
http://www.ledauphine.com/france-monde/2012/11/16/escalade-patrick-edlinger-est-mort
Ciao le blond
Batman- Messaggi : 367
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Re: Patrick Edlinger
Chissà che cordata rifarà, lassù da qualche parte, con l'altro Patrick.
Ospite- Ospite
Re: Patrick Edlinger
Sì, proprio belli i due Patrick.
LucaVi- Messaggi : 3780
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Re: Patrick Edlinger
è tremendo! e che qualcuno mi venga ancora a dire che il free solo o qualche spit lontano è troppo pericoloso e ci si fà male! il grande Gullich morto per un colpo di sonno in macchina e il mio grande mito patrick caduto da una scala dentro casa! (ultimissime notizie su www.lettera43.it) sicuramente avrebbero preferito una fine migliore!
bixio- Messaggi : 125
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Re: Patrick Edlinger
Una banale caduta.
Ma è spesso una cosa banale che ti porta alla fine della strada.
Ma è spesso una cosa banale che ti porta alla fine della strada.
Ad_adri- Messaggi : 1501
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Re: Patrick Edlinger
LucaVi ha scritto:Sì, proprio belli i due Patrick.
virgy- Messaggi : 3250
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Re: Patrick Edlinger
claudio1949 ha scritto:Chissà che cordata rifarà, lassù da qualche parte, con l'altro Patrick.
Anche a me piace immaginare che ore abbia ritrovato Berhault, e che possano nuovamente legarsi e danzare insieme sulle pareti del cielo.
Adieu Patrick
Musico Errante- Messaggi : 328
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Re: Patrick Edlinger
il Patrick mito, il dio dell'arrampicata, il biondo, il Patrick che ha sdoganato le gare, il mito ormai appannato del free-climbing, l'amico di Berhault
come sempre, in questi casi, ognuno ci vede il Patrick che vuole
ma fino a pochi giorni fa nessuno parlava del Patrick ai margini e in preda all'acool, del Patrick lasciato solo, come ammette la Destivelle. Dalle stelle alla polvere il passo è, come sempre, breve
tutti dobbiamo qualcosa a Patrick, è ovvio. Se un giorno avrò un figlio, lo chiamerò Patrick. Dicevamo da ragazzi.
ma era una persona distante, quasi non facesse parte del nostro ambiente, non fosse uno di noi. Era uno dei pochi climbers che è riuscito a farsi conoscere dal grande pubblico: ieri, addirittura, anche i giornali locali ne hanno parlato. Ma aveva mantenuto un angolo per se stesso. Nelle sue rughe, in quel viso precocemente invecchiato, scoprivi che i conti con la vita non son mai facili da fare. Specialmente per chi è stato eretto a mito vivente
come sempre, in questi casi, ognuno ci vede il Patrick che vuole
ma fino a pochi giorni fa nessuno parlava del Patrick ai margini e in preda all'acool, del Patrick lasciato solo, come ammette la Destivelle. Dalle stelle alla polvere il passo è, come sempre, breve
tutti dobbiamo qualcosa a Patrick, è ovvio. Se un giorno avrò un figlio, lo chiamerò Patrick. Dicevamo da ragazzi.
ma era una persona distante, quasi non facesse parte del nostro ambiente, non fosse uno di noi. Era uno dei pochi climbers che è riuscito a farsi conoscere dal grande pubblico: ieri, addirittura, anche i giornali locali ne hanno parlato. Ma aveva mantenuto un angolo per se stesso. Nelle sue rughe, in quel viso precocemente invecchiato, scoprivi che i conti con la vita non son mai facili da fare. Specialmente per chi è stato eretto a mito vivente
Re: Patrick Edlinger
La testimonanianza del regista Gilles Chappaz (fonte: ledauphine.com)
Vous aviez le projet de faire un film prochainement sur Patrick Edlinger ?
Gilles Chappaz: «Oui, on essayait d’en faire un avec lui depuis cinq ans et il était en route. La décision avait été prise après le film que j’avais réalisé sur Patrick Berhault, dont il était le témoin privilégié. Malgré les aventures de Patrick Edlinger, ses fantaisies et ses sautes de moral, le projet avait avancé».
Il se disait prêt à reconnaître ses problèmes face à la caméra ?
GC: «Oui, il avait reconnu ses difficultés. La vérité, c’est qu’il était dépressif, l’alcool n’était qu’une conséquence de cette maladie, et il voulait désormais bien s’en ouvrir, ce qui modifiait le projet. Je l’ai eu au téléphone jeudi (veille de son décès), il tenait à ce que Jean-Michel Asselin (son biographe et ami) et moi soyons là. On avait décidé d’aller le chercher chez lui jeudi prochain et, s’il n’avait vraiment pas envie, de tourner quelques images de son témoignage pour les projeter aux “Rencontres” du cinéma de Grenoble. Mais il n’allait vraiment pas bien, moralement et même physiquement».
A quoi attribuez-vous ce moral déclinant ?
GC: «C’est le basculement des gens de l’extrême lorsqu’ils reviennent sur terre et qu’ils se rendent compte de leur vieillissement. Ils ont vécu des choses tellement pleines, des émotions si pures que l’angoisse de ne plus les revivre est forte. Patrick se mettait toujours en compétition à 52 ans avec les autres, notamment les jeunes. Mais même en s’entretenant, il savait qu’on ne peut pas être et avoir été. C’est propre au haut niveau, qu’il soit sportif ou artistique. C’est un peu le sens de sa mort».
Vous aviez le projet de faire un film prochainement sur Patrick Edlinger ?
Gilles Chappaz: «Oui, on essayait d’en faire un avec lui depuis cinq ans et il était en route. La décision avait été prise après le film que j’avais réalisé sur Patrick Berhault, dont il était le témoin privilégié. Malgré les aventures de Patrick Edlinger, ses fantaisies et ses sautes de moral, le projet avait avancé».
Il se disait prêt à reconnaître ses problèmes face à la caméra ?
GC: «Oui, il avait reconnu ses difficultés. La vérité, c’est qu’il était dépressif, l’alcool n’était qu’une conséquence de cette maladie, et il voulait désormais bien s’en ouvrir, ce qui modifiait le projet. Je l’ai eu au téléphone jeudi (veille de son décès), il tenait à ce que Jean-Michel Asselin (son biographe et ami) et moi soyons là. On avait décidé d’aller le chercher chez lui jeudi prochain et, s’il n’avait vraiment pas envie, de tourner quelques images de son témoignage pour les projeter aux “Rencontres” du cinéma de Grenoble. Mais il n’allait vraiment pas bien, moralement et même physiquement».
A quoi attribuez-vous ce moral déclinant ?
GC: «C’est le basculement des gens de l’extrême lorsqu’ils reviennent sur terre et qu’ils se rendent compte de leur vieillissement. Ils ont vécu des choses tellement pleines, des émotions si pures que l’angoisse de ne plus les revivre est forte. Patrick se mettait toujours en compétition à 52 ans avec les autres, notamment les jeunes. Mais même en s’entretenant, il savait qu’on ne peut pas être et avoir été. C’est propre au haut niveau, qu’il soit sportif ou artistique. C’est un peu le sens de sa mort».
funkazzista- Messaggi : 430
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Re: Patrick Edlinger
funkazzista ha scritto:La testimonanianza del regista Gilles Chappaz (fonte: ledauphine.com)
Mais même en s’entretenant, il savait qu’on ne peut pas être et avoir été. C’est propre au haut niveau, qu’il soit sportif ou artistique. C’est un peu le sens de sa mort».
si, non si può essere ed essere stati. Certo, è stato vero per Pantani e tanti altri
ma è il sistema che ti stritola, ed è anche l'affetto delle folle che è latitante, e che recuperi dopo morto, quando non te ne fai più nulla. Berhault ha saputo reinventarsi ed aveva saputo trascinare con sè l'amico. Aveva una grande forza vitale ed un gran cuore. Per questo, forse, Edlinger non ha saputo sopravvivere alla sua morte
buzz- Messaggi : 7223
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Re: Patrick Edlinger
sarà. ma è proprio quello che io non riesco a fare. ricordare solo la sua bellezza. Un uomo è un uomo, non è solo la sua immagine patinata. L'8c, il film, il campione di cui andare fieri. Ha fatto, ha detto, ha vinto... tutte queste cose appartengono ad un tempo effimero. Tutto il resto, che viene dopo, non interessa. Ma a me si.
Ultima modifica di MauMau il Lun Nov 19, 2012 9:33 am - modificato 1 volta.
Re: Patrick Edlinger
E' vero. Ed è strana questa contraddizione (o forse non è una contraddizione).MauMau ha scritto:... era una persona distante, quasi non facesse parte del nostro ambiente, non fosse uno di noi. Era uno dei pochi climbers che è riuscito a farsi conoscere dal grande pubblico [...] Ma aveva mantenuto un angolo per se stesso.
"Il vit comme un ours" dicevano di lui a La Palud un paio di anni fa.
Famoso, ma "esiliato" per scelta, nella sua biografia pare ringrazi tutti quelli che non si sono mai dimenticati di lui (fonte: intervista a Jean-Michel Asselin, basta cercare in rete).
funkazzista- Messaggi : 430
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buzz- Messaggi : 7223
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Re: Patrick Edlinger
...magari dall'ultimo, lungo, film che aveva appena finito di girare in giro per il mondo
si capirà qlcs in più della persona. magari ci dirà qlcs di lui. forse...
o forse no. mah
buon viaggio, cmq!
si capirà qlcs in più della persona. magari ci dirà qlcs di lui. forse...
o forse no. mah
buon viaggio, cmq!
Topocane- Messaggi : 6181
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Re: Patrick Edlinger
buzz ha scritto:Non so come siano andate le cose. Da quello che si legge nell'articolo postato sopra mi sembra senso senso cadere da una scala ripida alla cui base sono stati messi due materassi...
detta così è più facile pensare che magari dietro quella scala ripida avesse montato un pannello e stesse allenandosi, che sia caduto, abbia sbattuto la testa proprio in un punto non protetto e che abbia avuto un'emorragia cerebrale...
Infatti, potrebbe anche essere una traduzione sbagliata dal francese escalade...
cmq. mi dispiace moltissimo
da poco avevo ripreso in mano il suo libro "arrampicare"...
smaz- Messaggi : 112
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Re: Patrick Edlinger
solo la scomparsa dell'altro patrick mi aveva dato un così forte mix di sensazioni ... commozione, dispiacere, vuoto, ma anche rabbia
x
me ha senso eccome, buzz, riflettere sul destino di certi miti
"sensibili", così come su quelli prigionieri della propria immagine,
quelli incapaci di reggere il peso dell'età che avanza ... fin ovvio che ciò valga anche per ciascuno di noi, ma pochi di noi si chiamano patrick edlinger (o ben johnson o maradona) con quel che ne deriva in senso di "peso" della propria immagine, di come saper gestire il "dopo"
nn so
quanti si ricordino le accorate testimonianze di cristoph moulin sul berhault
degli ultimi tempi prima dell'incidente. io le trovai molto
significative, x certi versi sconvolgenti, come anche fu la testimonianza
diretta dello stesso edlinger, intervenuto al festival di trento pochi
anni fa a presentare il film su berhault di chappaz (dal libro di
potard), e trovo perciò consequenziale riflettere oggi su quel senso di vuoto e su quella colpevole
assenza di chi avrebbe dovuto frequentare e coinvolgere patrick edlinger
non solo durante la parabola del suo splendore, ma soprattutto dopo. cosa che aveva saputo e voluto fare ad esempio (guarda caso) il suo amico berhault, come ha prima acutamente osservato maumau
tutto ciò a prescindere dalle esatte cause del decesso, che magari mai si sapranno, ma che non
cambiano di una virgola le considerazioni di cui sopra, e questo nè per
un patrick nè per l'altro, che sia una banale scala di casa o un banale
pendio ghiacciato
x
me ha senso eccome, buzz, riflettere sul destino di certi miti
"sensibili", così come su quelli prigionieri della propria immagine,
quelli incapaci di reggere il peso dell'età che avanza ... fin ovvio che ciò valga anche per ciascuno di noi, ma pochi di noi si chiamano patrick edlinger (o ben johnson o maradona) con quel che ne deriva in senso di "peso" della propria immagine, di come saper gestire il "dopo"
nn so
quanti si ricordino le accorate testimonianze di cristoph moulin sul berhault
degli ultimi tempi prima dell'incidente. io le trovai molto
significative, x certi versi sconvolgenti, come anche fu la testimonianza
diretta dello stesso edlinger, intervenuto al festival di trento pochi
anni fa a presentare il film su berhault di chappaz (dal libro di
potard), e trovo perciò consequenziale riflettere oggi su quel senso di vuoto e su quella colpevole
assenza di chi avrebbe dovuto frequentare e coinvolgere patrick edlinger
non solo durante la parabola del suo splendore, ma soprattutto dopo. cosa che aveva saputo e voluto fare ad esempio (guarda caso) il suo amico berhault, come ha prima acutamente osservato maumau
tutto ciò a prescindere dalle esatte cause del decesso, che magari mai si sapranno, ma che non
cambiano di una virgola le considerazioni di cui sopra, e questo nè per
un patrick nè per l'altro, che sia una banale scala di casa o un banale
pendio ghiacciato
biemme- Messaggi : 2252
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buzz- Messaggi : 7223
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Re: Patrick Edlinger
Era molto tempo che non scrivevo qui.
Mi ha fatto venir voglia l'ultima considerazione di MauMau, che condivido.
Di Edlinger sportivo si è saputo praticamente tutto.
Di Edlinger uomo, almeno io personalmente, ho saputo ben poco. Probabilmente è anche giusto così, nel senso che forse era una persona riservata e/o voleva proteggere la sua intimità.
Però l'apprendere che aveva ultimamente problemi di alcoolismo e depressione mi ha acceso il desiderio di conoscere la sua storia di vita (storia che penso non potrò conoscere mai realmente, anche se in futuro qualcuno ne parlerà).
Il motivo non è la morbosità da cronachetta, né tantomeno il sollievo di veder coi piedi per terra idoli che erano guardati dal basso verso l'alto. Il motivo è più profondo: è, come diceva qualcuno, che "alla fine è sempre dell'uomo che mi interessa".
Forse è un po' di immedesimazione, di "vicinanza" alla sua condizione e ai suoi stati d'animo, al passaggio tra due fasi della propria vita, però le motivazioni profonde che hanno portato una persona come Edlinger a trovarsi in difficoltà e al tempo stesso a parlare come a Trento nel 2009... ecco, questa contraddizione (che magari vedo solo io) mi provoca una serie di riflessioni.
Nella tristezza e nell'umanità di questa disgrazia (non solo la sua morte, ma questa pagina difficile della sua vita), trovo molta più grandezza che non nella storia di un uomo dal carattere e dalle certezze granitiche, rimaste tali fino ai 100 anni.
Mi ha fatto venir voglia l'ultima considerazione di MauMau, che condivido.
Di Edlinger sportivo si è saputo praticamente tutto.
Di Edlinger uomo, almeno io personalmente, ho saputo ben poco. Probabilmente è anche giusto così, nel senso che forse era una persona riservata e/o voleva proteggere la sua intimità.
Però l'apprendere che aveva ultimamente problemi di alcoolismo e depressione mi ha acceso il desiderio di conoscere la sua storia di vita (storia che penso non potrò conoscere mai realmente, anche se in futuro qualcuno ne parlerà).
Il motivo non è la morbosità da cronachetta, né tantomeno il sollievo di veder coi piedi per terra idoli che erano guardati dal basso verso l'alto. Il motivo è più profondo: è, come diceva qualcuno, che "alla fine è sempre dell'uomo che mi interessa".
Forse è un po' di immedesimazione, di "vicinanza" alla sua condizione e ai suoi stati d'animo, al passaggio tra due fasi della propria vita, però le motivazioni profonde che hanno portato una persona come Edlinger a trovarsi in difficoltà e al tempo stesso a parlare come a Trento nel 2009... ecco, questa contraddizione (che magari vedo solo io) mi provoca una serie di riflessioni.
Nella tristezza e nell'umanità di questa disgrazia (non solo la sua morte, ma questa pagina difficile della sua vita), trovo molta più grandezza che non nella storia di un uomo dal carattere e dalle certezze granitiche, rimaste tali fino ai 100 anni.
nicola- Messaggi : 31
Data d'iscrizione : 29.03.12
Età : 47
Località : Massa
Re: Patrick Edlinger
Bel messaggio Nicola e Biemme
Buzz, che fosse depresso e in preda all'alcoolismo è un dato di fatto, non semplici congetture nostre da forum. Amici comuni mi avevano detto che stava molto male. Quindi si riflette, o si cerca di farlo, non su semplici illazioni. E preferisco queste riflessioni al ricordare quanti 8c ha fatto, quante gare ha vinto o a quanto fosse bello e forte... che questo già lo sappiamo tutti. Ma son fatto così, mi rendo conto che ad alcuni può dar fastidio, soprattutto due giorni dopo che è morto. Ma la morte fa parte della vita, a mio vedere, e non trovo necessario stendere un velo di silenzio e non parlare, perchè ogni cosa che dici può essere inopportuna, salvo scrivere R.I.P.
Ho fatto di recente un'intervista ad Arnaud Petit. Mi è venuto naturale chiedergli come si sente a vedere i campioni di oggi fare facilmente quello che lui suda a fare. Come vive questo fatto, se per lui è un problema. Magari si, magari no...perchè ha altre prospettive, perchè è riuscito ad andare oltre. Per noi che non siamo stati campioni è normale, abbiamo una vita normale, per loro magari un po' più difficile. Un altro non glielo avrebbe chiesto, avrebbe preferito chiedergli quante volte ha vinto in gara. Questione di punti di vista
Buzz, che fosse depresso e in preda all'alcoolismo è un dato di fatto, non semplici congetture nostre da forum. Amici comuni mi avevano detto che stava molto male. Quindi si riflette, o si cerca di farlo, non su semplici illazioni. E preferisco queste riflessioni al ricordare quanti 8c ha fatto, quante gare ha vinto o a quanto fosse bello e forte... che questo già lo sappiamo tutti. Ma son fatto così, mi rendo conto che ad alcuni può dar fastidio, soprattutto due giorni dopo che è morto. Ma la morte fa parte della vita, a mio vedere, e non trovo necessario stendere un velo di silenzio e non parlare, perchè ogni cosa che dici può essere inopportuna, salvo scrivere R.I.P.
Ho fatto di recente un'intervista ad Arnaud Petit. Mi è venuto naturale chiedergli come si sente a vedere i campioni di oggi fare facilmente quello che lui suda a fare. Come vive questo fatto, se per lui è un problema. Magari si, magari no...perchè ha altre prospettive, perchè è riuscito ad andare oltre. Per noi che non siamo stati campioni è normale, abbiamo una vita normale, per loro magari un po' più difficile. Un altro non glielo avrebbe chiesto, avrebbe preferito chiedergli quante volte ha vinto in gara. Questione di punti di vista
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