Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
+11
Q
LucaVi
Silvio
Ansia Kammerlander
Paolin
kala
A_admin
Admin
Batman
Adriano
paoloC
15 partecipanti
Pagina 1 di 2
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
[Anteprima]
A tutti i miei compagni di Vicenza era toccata dal più al meno la stessa esperienza. Ognuno aveva fatto il lavoro che capitava, dove e con chi capitava; quasi tutti con un impegno totale, disdegnando studi e interessi privati. A qualcuno ogni tanto si dava la dispensa per motivi particolari, arresto clamoroso di fratello per esempio. Per compensare la famiglia, l’altro fratello poteva fare qualche esame: lo sentivano tutti. E così, nelle crudezze dell’inverno c’erano qua e là alcuni pochi di noi che studiavano nella camere diacce, col passamontagne in testa. Solo di giorno, però; perché alla sera, sfilato il passamontagne, uscivano anche loro col secchio della calce a fare le scritte sediziose, o con altri aggeggi a fare sabotaggi. I sabotaggi erano modesti, quasi invisibili; le scritte erano cubitali. La nostra propensione generale alle lettere veniva sempre fuori; i testi delle scritte erano ingegnosi, quasi troppo.
Spuntava da sé l’idea di andare in montagna. Era associata con la sensazione che il fermento popolare dei primi mesi fosse ormai sbollito, l’occasione perduta. Ora bisognava arrangiarsi da sé. Non c’era più niente di pubblico in Italia; niente di ciò che normalmente si considera la cultura di un paese. Restava bensì (oltre ai nuovi istituti di parte neofascista, sentiti come corpi estranei, morbo, minaccia) gli istituti privati, le famiglie rintanate nelle loro case, i nascondigli domestici, il lavoro delle donne; e poi ancora le chiese, i preti, i poeti, i libri, chi voleva poteva ritirarsi in questi bozzoli privati e starsene lì ad aspettare. Questo non era per noi, e non ci venne mai in mente.
L’unica cosa su cui potevamo orientarci, in mezzo al paese crollato, era quello che faceva di noi un gruppo, il legame con l’opposizione culturale e intellettuale. Noi la conoscevamo solo in qualche persona e in qualche libro; ci sentivamo soltanto neofiti e catecumeni, ma ci pareva che ora toccasse proprio a noi prendere questi misteri e portarceli via dalle città contaminate, dalle pianure dove viaggiavano colonne tedesche, dai paesi dove ricomparivano, in nero, i funzionari del caos. Portarci via i misteri, andare sulle montagne.
Spuntava da sé l’idea di andare in montagna. Era associata con la sensazione che il fermento popolare dei primi mesi fosse ormai sbollito, l’occasione perduta. Ora bisognava arrangiarsi da sé. Non c’era più niente di pubblico in Italia; niente di ciò che normalmente si considera la cultura di un paese. Restava bensì (oltre ai nuovi istituti di parte neofascista, sentiti come corpi estranei, morbo, minaccia) gli istituti privati, le famiglie rintanate nelle loro case, i nascondigli domestici, il lavoro delle donne; e poi ancora le chiese, i preti, i poeti, i libri, chi voleva poteva ritirarsi in questi bozzoli privati e starsene lì ad aspettare. Questo non era per noi, e non ci venne mai in mente.
L’unica cosa su cui potevamo orientarci, in mezzo al paese crollato, era quello che faceva di noi un gruppo, il legame con l’opposizione culturale e intellettuale. Noi la conoscevamo solo in qualche persona e in qualche libro; ci sentivamo soltanto neofiti e catecumeni, ma ci pareva che ora toccasse proprio a noi prendere questi misteri e portarceli via dalle città contaminate, dalle pianure dove viaggiavano colonne tedesche, dai paesi dove ricomparivano, in nero, i funzionari del caos. Portarci via i misteri, andare sulle montagne.
Ultima modifica di alessandro il Gio Mar 22, 2012 11:07 pm - modificato 2 volte.
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
[Il rastrellamento]
Rastrellamento: la cosa, la parola stessa erano nuove. La notte che ci fu annunciato per la prima volta l’arrivo di un rastrellamento tutto per noi, ci mettemmo a fare i sacchi nel buio, tra una confusione molto interessante; era come un formicaio, tutti si giravano attorno reciprocamente; c’era un forte vento e pareva di essere su una nave che affonda.
[…]
Passammo il giorno vagando tra i monti a nord del campo, su acrocori a me sconosciuti, senza andare in alcun luogo particolare, in mezzo al vento. Per certi versi mi sentivo come un piccolo Mosè; c’era il deserto, il gregge riottoso, e vagamento impaurito. La direzione generale era verso nord.
Da una parte, a ovest, c’era il solco lungo e strano del Canal del Mis; dalle altre parti, chi lo sa che cosa c’era? Vedevamo a sud uno schieramento di cime oltre le quali io credo che ci fosse la pianura; verso nord, c’era uno scalino nudo e gli acrocori informi; e est un vespaio di monti anonimi, vuoti.
Dal Canale risalivano spacchi obliqui che incidevano il fianco degli acrocori. Su uno di questi spacchi era aggrappato un paese. E’ un paese vero, ma è anche un paese della mia immaginazione, io non ne ho colpa, è cascato lì dentro e vi ha attecchito;il suo stesso nome mi turba, come le cose viste in sogno, che non sono veramente di questo mondo. Gena. C’era Gena Bassa e Gena Alta, per me sono attributi della stessa sostanza, un paese fortemente obliquo, quasi in piedi su un costone.
[Testi tratti da "I piccoli maestri"
di Luigi Meneghello
Oscar Mondadori. Milano, 1986]
Rastrellamento: la cosa, la parola stessa erano nuove. La notte che ci fu annunciato per la prima volta l’arrivo di un rastrellamento tutto per noi, ci mettemmo a fare i sacchi nel buio, tra una confusione molto interessante; era come un formicaio, tutti si giravano attorno reciprocamente; c’era un forte vento e pareva di essere su una nave che affonda.
[…]
Passammo il giorno vagando tra i monti a nord del campo, su acrocori a me sconosciuti, senza andare in alcun luogo particolare, in mezzo al vento. Per certi versi mi sentivo come un piccolo Mosè; c’era il deserto, il gregge riottoso, e vagamento impaurito. La direzione generale era verso nord.
Da una parte, a ovest, c’era il solco lungo e strano del Canal del Mis; dalle altre parti, chi lo sa che cosa c’era? Vedevamo a sud uno schieramento di cime oltre le quali io credo che ci fosse la pianura; verso nord, c’era uno scalino nudo e gli acrocori informi; e est un vespaio di monti anonimi, vuoti.
Dal Canale risalivano spacchi obliqui che incidevano il fianco degli acrocori. Su uno di questi spacchi era aggrappato un paese. E’ un paese vero, ma è anche un paese della mia immaginazione, io non ne ho colpa, è cascato lì dentro e vi ha attecchito;il suo stesso nome mi turba, come le cose viste in sogno, che non sono veramente di questo mondo. Gena. C’era Gena Bassa e Gena Alta, per me sono attributi della stessa sostanza, un paese fortemente obliquo, quasi in piedi su un costone.
[Testi tratti da "I piccoli maestri"
di Luigi Meneghello
Oscar Mondadori. Milano, 1986]
Ultima modifica di alessandro il Gio Mar 22, 2012 10:20 pm - modificato 2 volte.
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
E’ un paese vero, ma è anche un paese della mia immaginazione, io non
ne ho colpa, è cascato lì dentro e vi ha attecchito;il suo stesso nome
mi turba, come le cose viste in sogno, che non sono veramente di questo
mondo. Gena. C’era Gena Bassa e Gena Alta, per me sono attributi della
stessa sostanza, un paese fortemente obliquo, quasi in piedi su un
costone.
Gena Alta è il paese anche della mia immaginazione
e son molti i luoghi
lì attorno
che non sono
veramente
di questo mondo...
Ottimo inizio Alessandro
e son molti i luoghi
lì attorno
che non sono
veramente
di questo mondo...
Ottimo inizio Alessandro
Ultima modifica di paoloC il Mar Feb 12, 2013 1:27 pm - modificato 1 volta.
Adriano- Messaggi : 602
Data d'iscrizione : 12.03.12
Età : 65
Località : spilimbergo
Batman- Messaggi : 367
Data d'iscrizione : 16.03.12
Età : 75
Località : Roma
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
bravo Alessandro
A_admin- Messaggi : 79
Data d'iscrizione : 16.03.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Grazie, Alessandro.
Delle parole che non conoscevo, dei luoghi in cui povrei tornare a chiudere un labile cerchio iniziato forse trent'anni fa.
Mi piacerebbe andare a ripescare le vecchie dia che mio padre ha sicuramente fatto in quella (o quelle?) occasioni, io ho solo un ricordo molto sbiadito di Gena Alta ma vorrei vederla anche come era allora. Se ho tempo vado a cercarle.
Delle parole che non conoscevo, dei luoghi in cui povrei tornare a chiudere un labile cerchio iniziato forse trent'anni fa.
Mi piacerebbe andare a ripescare le vecchie dia che mio padre ha sicuramente fatto in quella (o quelle?) occasioni, io ho solo un ricordo molto sbiadito di Gena Alta ma vorrei vederla anche come era allora. Se ho tempo vado a cercarle.
kala- Messaggi : 1669
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Veramente bello,
Paolin- Messaggi : 369
Data d'iscrizione : 13.03.12
Età : 48
Località : niúgierséi
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Qualche altro scatto delle giornata. Rispetto alla primavera del 1944, quando si svolgono i fatti narrati da Meneghello, la fisionomia del Canal del Mis è stata stravolta dalla costruzione dell'invaso artificiale, e con esso sono spariti tutti i sentieri di collegamento che dal fondovalle salivano ai pascoli, ai boschi e alle casere sovrastanti. E' il caso anche di Malga Landrina. Per questo motivo, per raggiungere la casera che servì come base di appoggio per il futuro nucleo dei "Piccoli Maestri" è necessario intraprendere un lungo traverso che origina dai pressi di Gena. Altre informazioni non ne voglio fornire, in rete non si trova nulla a proposito, e ritengo giusto che chi veramente interessato a conoscere questo piccolo fatto di storia partigiana, debba riscoprire passo dopo passo la strada come abbiamo fatto noi, magari rileggendo mentre si procede, qualche passaggio del libro.
Negli stessi luoghi, a distanza di quasi 70 anni, viene spontaneo ripensare poi a cosa sia rimasto dello spirito e dell'esempio di quei ragazzi.
Negli stessi luoghi, a distanza di quasi 70 anni, viene spontaneo ripensare poi a cosa sia rimasto dello spirito e dell'esempio di quei ragazzi.
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Ma che meraviglia, mi era sfuggito!
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
In un tesi di laurea di qualche anno fa scritta da uno studente di storia dell'università di Venezia, si leggeva di come l'epopea della Resistenza in Italia fosse ormai un fatto del tutto sconosciuto alle nuove generazioni. Era preso come esempio l'eccidio di Bassano del Grappa (31 impiccati ai lecci lungo un viale della città, a seguito del tragico rastrellamento del Grappa nel settembre 1944). Molti tra i ragazzi intervistati non seppero collocare il fatto durante la seconda guerra mondiale (probabilmente confondendo la guerra tra partigiani e nazifascisti come un accadimento della prima). Inoltre, più di qualcuno non seppe rispondere alla domanda se fossero stati i fascisti a impiccare i partigiani o viceversa.
Regione Veneto. In questi ultimi anni, per merito di un assessorato alle Politiche dell'Istruzione orientato decisamente a destra, si è assistito ad un progressivo svuotamento di significato della festa del 25 aprile, per celebrare invece, come contropartita, una data che dovrebbe, nella mente dell'assessore, riunire nella memoria tutti gli italiani, e cioè il 4 novembre. Una lunga e subdola campagna condotta nelle scuole, sulle pagine dei giornali, in televisione per screditare sempre più la festa della Liberazione dal nazifascismo.
Nell'ottobre del 2001, l'allora Presidente della Repubblica Ciampi si è recato di persona a Lizzano in Belvedere (appennino bolognese) per rendere omaggio ad Antonio Giuriolo nel luogo della sua morte. Nessun esponente della giunta comunale di Vicenza si è recato ufficialmente alla commemorazione. Eppure non stiamo parlando di una figura di poco conto nel capoluogo berico, quell'Antonio Giuriolo, capitan Toni, medaglia d'oro al valor militare, che altri non è che il maestro di cui Meneghello e i suoi compagni si sentirono i discepoli (piccoli maestri, appunto).
Tre pensieri, così liberamente, tra i tanti che mi sono venuti in mente per ribadire l'importanza della memoria, della memoria di un fatto così fondamentale della nostra storia più recente e cioè la Resistenza. In un momento come questo, caratterizzato da una crisi che ancor prima che economica è soprattutto sociale e culturale, le analogie con gli anni '30 si sprecano secondo il mio personale punto di vista. Seguire con curiosità e ammirazione i passi di una banda di ragazzi poco più che ventenni che seppero resistere, nell'accezione più grande del termine, è per me un esercizio molto intrigante. Considerando anche e solo il fatto che questa "resistenza" si svolse in montagna, e non si tratta certo di una coincidenza. Ma del rapporto tra Resistenza e montagna mi piacerebbe parlarne un'altra volta. Ciao!
Regione Veneto. In questi ultimi anni, per merito di un assessorato alle Politiche dell'Istruzione orientato decisamente a destra, si è assistito ad un progressivo svuotamento di significato della festa del 25 aprile, per celebrare invece, come contropartita, una data che dovrebbe, nella mente dell'assessore, riunire nella memoria tutti gli italiani, e cioè il 4 novembre. Una lunga e subdola campagna condotta nelle scuole, sulle pagine dei giornali, in televisione per screditare sempre più la festa della Liberazione dal nazifascismo.
Nell'ottobre del 2001, l'allora Presidente della Repubblica Ciampi si è recato di persona a Lizzano in Belvedere (appennino bolognese) per rendere omaggio ad Antonio Giuriolo nel luogo della sua morte. Nessun esponente della giunta comunale di Vicenza si è recato ufficialmente alla commemorazione. Eppure non stiamo parlando di una figura di poco conto nel capoluogo berico, quell'Antonio Giuriolo, capitan Toni, medaglia d'oro al valor militare, che altri non è che il maestro di cui Meneghello e i suoi compagni si sentirono i discepoli (piccoli maestri, appunto).
Tre pensieri, così liberamente, tra i tanti che mi sono venuti in mente per ribadire l'importanza della memoria, della memoria di un fatto così fondamentale della nostra storia più recente e cioè la Resistenza. In un momento come questo, caratterizzato da una crisi che ancor prima che economica è soprattutto sociale e culturale, le analogie con gli anni '30 si sprecano secondo il mio personale punto di vista. Seguire con curiosità e ammirazione i passi di una banda di ragazzi poco più che ventenni che seppero resistere, nell'accezione più grande del termine, è per me un esercizio molto intrigante. Considerando anche e solo il fatto che questa "resistenza" si svolse in montagna, e non si tratta certo di una coincidenza. Ma del rapporto tra Resistenza e montagna mi piacerebbe parlarne un'altra volta. Ciao!
Ultima modifica di alessandro il Mar Mag 08, 2012 10:29 pm - modificato 3 volte.
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
alessandro ha scritto:In un tesi di laurea di qualche anno fa scritta da uno studente di storia dell'università di Venezia, si leggeva di come l'epopea della Resistenza in Italia fosse ormai un fatto del tutto sconosciuto alle nuove generazioni. Era preso come esempio l'eccidio di Bassano del Grappa (31 impiccati ai lecci lungo un viale della città, a seguito del tragico rastrellamento del Grappa nel settembre 1944). Molti tra i ragazzi intervistati non seppero collocare il fatto durante la seconda guerra mondiale (probabilmente confondendo la guerra tra partigiani e nazifascisti come un accadimento della prima). Inoltre, più di qualcuno non seppe rispondere alla domanda se fossero stati i fascisti a impiccare i partigiani o viceversa.
Regione Veneto. In questi ultimi anni, per merito di un assessorato alle Politiche dell'Istruzione orientato decisamente a destra, si è assistito ad un progressivo svuotamento di significato della festa del 25 aprile, per celebrare invece, come contropartita, una data che dovrebbe invece, nella mente dell'assessore, riunire nella memoria tutti gli italiani, e cioè il 4 novembre. Una lunga e subdola campagna condotta nelle scuole, sulle pagine dei giornali, in televisione per screditare sempre più la festa della Liberazione dal nazifascismo.
Nell'ottobre del 2001, l'allora Presidente della Repubblica Ciampi si è recato di persona a Lizzano in Belvedere (appennino bolognese) per rendere omaggio ad Antonio Giuriolo nel luogo della sua morte. Nessun esponente della giunta di Vicenza si è recato ufficialmente alla commemorazione. Eppure non stiamo parlando di una figura di poco conto nel capoluogo berico, quell'Antonio Giuriolo, capitan Toni, medaglia d'oro al valor militare, che altri non è che il maestro di cui Meneghello e i suoi compagni si sentirono i discepoli (piccoli maestri, appunto).
Tre pensieri, così liberamente, tra i tanti che mi sono venuti in mente per ribadire l'importanza della memoria, della memoria di un fatto così fondamentale della nostra storia più recente e cioè la Resistenza. In un momento come questo, caratterizzato da una crisi che ancor prima che economica è soprattutto sociale e culturale, le analogie con gli anni '30 si sprecano secondo il mio personale punto di vista. Seguire con curiosità e ammirazione i passi di una banda di ragazzi poco più che ventenni che seppero resistere, nella sua accezione più grande del termine, è per me un esercizio molto intrigante. Considerando anche e solo il fatto che questa "resistenza" si svolge in montagna, e non si tratta certo di una coincidenza. Ma del rapporto tra Resistenza e montagna mi piacerebbe parlarne un'altra volta. Ciao!
Interessa molto anche a me...
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
che vergogna e che pena... a Toni Giuriolo è intitolato uno dei rifugi più frequentati del Veneto e molto amato dal popolo vicentino, il rifugio di Campogrosso nelle piccole Dolomiti tra Carega e Sengio Alto...alessandro ha scritto:Nell'ottobre del 2001, l'allora Presidente della Repubblica Ciampi si è recato di persona a Lizzano in Belvedere (appennino bolognese) per rendere omaggio ad Antonio Giuriolo nel luogo della sua morte. Nessun esponente della giunta comunale di Vicenza si è recato ufficialmente alla commemorazione. Eppure non stiamo parlando di una figura di poco conto nel capoluogo berico, quell'Antonio Giuriolo, capitan Toni, medaglia d'oro al valor militare, che altri non è che il maestro di cui Meneghello e i suoi compagni si sentirono i discepoli (piccoli maestri, appunto).
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Domenica 10 giugno l'Istrevi (l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della Provincia di Vicenza) organizza un pellegrinaggio civile sui luoghi dei Piccoli Maestri.
Precisamente sull'Altopiano dei Sette Comuni, dove la banda di Meneghello si sposta nella tarda primavera del '44 , dopo aver lasciato la Val del Mis il giorno di Pasqua.
Un'iniziativa in memoria di Antonio Giuriolo, nel centenario della sua nascita.
Purtroppo non ci potrò essere. Per chi fosse interessato nel sito dell'Istrevi si trova una breve descrizione dell'evento. C'è anche una locandina.
ciao!
Precisamente sull'Altopiano dei Sette Comuni, dove la banda di Meneghello si sposta nella tarda primavera del '44 , dopo aver lasciato la Val del Mis il giorno di Pasqua.
Un'iniziativa in memoria di Antonio Giuriolo, nel centenario della sua nascita.
Purtroppo non ci potrò essere. Per chi fosse interessato nel sito dell'Istrevi si trova una breve descrizione dell'evento. C'è anche una locandina.
ciao!
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
"Tra le cose che grandeggiano, fuori da ogni banale proporzione, c'è la settimana sull'Adamello, che ci parve senz'altro la più drammatica della nostra vita. La scalata del Carè Alto, la discesa, scalinando, a cavallo della grande cresta ghiacciata. I nevai, i crepacci, le saraccate. Le notti nei bivacchi. Il ritorno avventuroso in Val Genova"
Da "Le Carte", volume I, 1964
Da "Le Carte", volume I, 1964
Ansia Kammerlander- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 19.03.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
"Avevamo
ancora un aggancio con la realtà, un luogo remoto e formidabile dove
terminava un grande cordone ombelicale, l'ombelico del nostro mondo.
Si chiamava il Pian Eterno.
Lì doveva avvenire un lancio, cioè uno sbruffo di quei succhi
guerreschi, armi, cartucce, di cui era piena la placenta del cielo.
Io non ci andai mai, al Pian Eterno, per me è solo un nome, non posso nemmeno giurare che ci sia davvero..."
Da "I Piccoli Maestri" Luigi Meneghello
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
"Forse d'estate sarà un luogo dove passeggiano le vacche e si raccolgono le margherite; quell'aprile invece era montagna impervia. Il suo stesso nome suggeriva contatti innaturali. I miei compagni ci andarono più volte mentre eravamo in California, e per quel che ricordo dai loro racconti, ci andavano anche i tedeschi."paoloC ha scritto:
bella lì Paolo!
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Come ha ricordato Silvio il 12 dicembre è l'anniversario della strage di Piazza Fontana. Ma è una data significativa anche per Vicenza e la storia della Resistenza, non solo veneta, in quanto ricorre l'anniversario della morte di Antonio Giuriolo, capitan "Toni", il "maestro" di quel gruppo di giovani universitari vicentini poco più che ventenni che imbracciarono le armi e si rifugiarono a combattere sulle montagne del vicentino nel '44. Quella banda di ragazzi che prende il nome dal romanzo autobiografico di Luigi Meneghello, "I Piccoli Maestri" appunto, alunni di quel più grande maestro di antifascismo e libertà, Antonio Giuriolo.
In questi giorni esce una riedizione aggiornata della figura di Giuriolo, per i tipi della Cierre Edizioni, con la collaborazione dell'Istrevi (l'Istituto storica della Resistenza di Vicenza).
(da notare la montagna sullo sfondo in copertina... )
L'autore, Antonio Trentin, l'ho conosciuto di persona proprio grazie a questo topic. Mi ha scritto inizialmente un messaggio proprio qui sul forum, e abbiamo poi continuato a scriverci via mail. La cosa simpatica che mi piace ricordare è che poi, ai primi di agosto, è avvenuto addirittura un incontro, che non poteva non svolgersi proprio sull'Altopiano dei Sette Comuni, dove si formò il primo nucleo organizzato dei "Piccoli Maestri", prima della distruzione avvenuta nel terribile rastrellamento del giugno del '44.
Ci siamo dunque ritrovati in una trentina di persone (immaginate la mia emozione... tutto dovuto ad un topic aperto qui ) a Malga Fossetta (dove la banda ebbe per un breve periodo l'accampamento), alcuni miei amici e una nutrita comitiva di conoscenti di Trentin, in una piacevolissima giornata di sole, a goderci la montagna e a ricordare. Per me un'emozione grandissima ascoltare molti particolari che non conoscevo sui "Piccoli Maestri", su Antonio Giuriolo, se non attraverso la lettura dell'opera di Luigi Meneghello, direttamente da chi si è occupato per lavoro di questa pagina di storia.
In una sorta di pellegrinaggio civile, idealmente iniziato proprio qui su VM. Incredibile a dirsi... ciao!
In questi giorni esce una riedizione aggiornata della figura di Giuriolo, per i tipi della Cierre Edizioni, con la collaborazione dell'Istrevi (l'Istituto storica della Resistenza di Vicenza).
(da notare la montagna sullo sfondo in copertina... )
L'autore, Antonio Trentin, l'ho conosciuto di persona proprio grazie a questo topic. Mi ha scritto inizialmente un messaggio proprio qui sul forum, e abbiamo poi continuato a scriverci via mail. La cosa simpatica che mi piace ricordare è che poi, ai primi di agosto, è avvenuto addirittura un incontro, che non poteva non svolgersi proprio sull'Altopiano dei Sette Comuni, dove si formò il primo nucleo organizzato dei "Piccoli Maestri", prima della distruzione avvenuta nel terribile rastrellamento del giugno del '44.
Ci siamo dunque ritrovati in una trentina di persone (immaginate la mia emozione... tutto dovuto ad un topic aperto qui ) a Malga Fossetta (dove la banda ebbe per un breve periodo l'accampamento), alcuni miei amici e una nutrita comitiva di conoscenti di Trentin, in una piacevolissima giornata di sole, a goderci la montagna e a ricordare. Per me un'emozione grandissima ascoltare molti particolari che non conoscevo sui "Piccoli Maestri", su Antonio Giuriolo, se non attraverso la lettura dell'opera di Luigi Meneghello, direttamente da chi si è occupato per lavoro di questa pagina di storia.
In una sorta di pellegrinaggio civile, idealmente iniziato proprio qui su VM. Incredibile a dirsi... ciao!
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
e stavolta sono io che ringrazio te !!!
Silvio- Messaggi : 2507
Data d'iscrizione : 22.05.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Anch'io ti ringrazio Alessandro. Ed è proprio bella la montagna!
LucaVi- Messaggi : 3780
Data d'iscrizione : 11.03.12
Località : Cimolais
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
vi odio tutti
che ce le avete tutte vicine
bellissimo!!!
grazie Alessà.
che ce le avete tutte vicine
bellissimo!!!
grazie Alessà.
Q- Messaggi : 617
Data d'iscrizione : 15.03.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Stavo per postare la foto dell'epigrafe che commemora quei fatti in Altopiano però un senso di pudore mi ha fermato, preferisco la tua foto sul sentiero, rende di più il senso di quella giornata.
Non ci rimane che leggere!
e camminare...
grazie Ale!
ciao
Non ci rimane che leggere!
e camminare...
grazie Ale!
ciao
lavioz- Messaggi : 38
Data d'iscrizione : 26.04.12
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Venerdì scorso, libro alla mano, abbiamo ripercorso i sentieri dei Piccoli Maestri in un'atmosfera autunnale densa di significati e suggestioni.
Anche sulla situazione italiana di questi tempi... pagine attualissime che sembravano scritte ieri...
Guardavamo il cielo verso nord-ovest, azzurro tenero, coi fiocchetti bianchi che navigavano al vento primaverile. Là, dietro al monte, è Svizzera; quel pezzo di cielo è cielo svizzero. In poche ore, camminando all’insù, saremmo stati fuori dallo spazio paralizzante chiamato Italia. “O prima o poi bisognerà fare così”…
Anche sulla situazione italiana di questi tempi... pagine attualissime che sembravano scritte ieri...
Guardavamo il cielo verso nord-ovest, azzurro tenero, coi fiocchetti bianchi che navigavano al vento primaverile. Là, dietro al monte, è Svizzera; quel pezzo di cielo è cielo svizzero. In poche ore, camminando all’insù, saremmo stati fuori dallo spazio paralizzante chiamato Italia. “O prima o poi bisognerà fare così”…
Ospite- Ospite
Re: Sulle tracce de "I Piccoli Maestri"
Antonio non morì qui, ma lontano, fuori dalla nostra vita, non rastrellato ma in combattimento aperto, com'era più giusto.
Sempre dalla penna di Luigi Meneghello, il 12 dicembre 1944
Mi pare sempre più anacronistico portare avanti la memoria della Resistenza... intanto lo ripropongo ancora una volta qui, nel ricordare la figura di Antonio Giuriolo...
Sempre dalla penna di Luigi Meneghello, il 12 dicembre 1944
Mi pare sempre più anacronistico portare avanti la memoria della Resistenza... intanto lo ripropongo ancora una volta qui, nel ricordare la figura di Antonio Giuriolo...
Ospite- Ospite
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Argomenti simili
» Cima Ciol de Sass ... sempre sulle tracce dell'orso Gongo
» Metodo di autoassicurazione alla Maestri ?
» Cesare Maestri: monologo sulla parete sud-ovest della Marmolada - da westcrack.com
» Sulle punte
» Per il film Diaz sulle reti RAI
» Metodo di autoassicurazione alla Maestri ?
» Cesare Maestri: monologo sulla parete sud-ovest della Marmolada - da westcrack.com
» Sulle punte
» Per il film Diaz sulle reti RAI
Pagina 1 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|