Cima Settimana da Ovest
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Cima Settimana da Ovest
Sento arrivare un’auto alle mie spalle, che poi rallenta e mi affianca. Una Panda grigio-verde, vedo che sono forestali, l’unica presenza umana dopo 13 ore. Abbassano il finestrino:
“Fatto tardi, allora?”
“Eh… son fuori allenamento..”
“Fatto un bel giro? Qualche cima?”
Gliela indico:
“Per il Ciol Sarsìnas…” (precisazione irrichiesta)
“Sarsinàs” (mi corregge)
“…di Sciarito”.
“Orpo, lunga! Sei un camminatore...”
“No, sono un poco… (mi picchietto il parietale con l’indice)
“Importante tornar a casa intieri. Dài, monta.”
L’ecceomo accetta di buon grado, mettendo in guardia sulle zecche che probabilmente trasporta..
Rieccomi alla scassata Punto, ringrazio profusamente le due guardie.
Un ultimo sguardo alla “mia” cima, che a quest’ora dà il meglio di sé, avvampando sui boschi già in ombra.
Cima Settimana e Cimòn delle Tempie da Casera Sette Fontane
Come per tutte le cime in sx Val Settimana, anche in questo caso i lastroni di dolomia che poco ripidamente immergono verso N spesso articolandosi in creste e canaloni (ciol) sembrano suggerire la vie più logiche di salita. Appunto lungo il ciol (Sarsinàs di Sciarito) che fiancheggia il crestone NO della cima prende le mosse la via aperta da Fradeloni con Barzan e Segolin nel ’75. La descrizione mi affascinava e volevo ripeterla: una ricognizione al contiguo Landre di Salmistro mi convinse che i salti iniziali del ciol non erano però, almeno per me, superabili in assetto escursionistico.
Da dentro il Landre di Salmistro
Occorreva trovare un ponte degli asini che aggirasse le difficoltà; forse il boscoso costone in dx orografica che in alto sembra appoggiarsi e ricadere sul ciol. Il 9 luglio ’16 arriva il momento della verifica “empirica”.
I salti allo sbocco del ciol. Il Landre de Salmistro visto dal costone in dx or.
Sì, si può fare! Oddio, come by-pass non è poi il massimo dell’eleganza (è moolto discosto dal canalone) né della comodità (tratti sub verticali di mughi, lubrichi costoni vegeto-minerali da attraversare e altre delizie) ma erano cose messe ampiamente in conto. Non merita descriverlo, chè la linea contorta da me seguita potrebbe non essere la più logica o conveniente. Riferisco solo di essermi imbattuto, un cento metri sopra la partenza, in una traccia tagliata che “prometteva bene” ma che poi fatalmente si perdeva.. Poi solo “andade” di camosci che a volte ti istradano rettamente, altre ti sviano. Riesco finalmente ad entrare nel ciol a mt. 1300 ca., a monte cioè delle difficoltà e dei fastidi maggiori: non mi resta che risalirlo scegliendo i passaggi più opportuni per evitare il corso d’acqua centrale e le rocce bagnate (non tanto agevole causa mughi e/ o massi instabili), fino a doppiare la quinta rocciosa della q.1881: oltre a questa avrei capito se continuare o tornarmene a casa.
L’ingresso nel ciol Sarsinàs. Prossimi al canale-rampa tra la Q 1881 e Cima Settimana. Che ci sarà dietro l’angolo?
Incastonata tra la q 1881 e le pareti O della Settimana vi è una sorta di canale-rampa appoggiato che consentirebbe di raggiungere la cresta. Di rocce scure ed articolate, l’aspetto pare invitante ma la salita si sarebbe rivelata più ostica del previsto, specie l’attacco e l’uscita, su placche friabili e con appigli rovesci.
Da sotto il canale-rampa. Il camino d’uscita.
Con titubanze inammissibili e tempistica indecente alla fine esco sulla cresta (in realtà un inclinato tavolato) che più sopra non opporrà che pochi mughi e facili roccette. Saggia l’indicazione del Fradeloni di lasciare (ben) a dx l’anticima, per aggirare il salto che la separa dalla vetta.
L’anticima da poco sotto la cima
Sono tardissimo, i nuvoloni che si addensano sul Cornaget mi mettono ancor più il pepe sulla coda. Fortuna che la traversata alla Cima Savalon e la discesa in Forc. delle Tempie già la conosco (e qualche ometto qua e là mi rinfrescherà la memoria). Il resto sarà solo una lenta, paziente sopportazione di dolori articolari artrosici e di scarponi sformati fino alla rotabile di val Settimana.
Dalla cima verso il Cimon delle Tempie ed il Cornaget
La Cima Settimana da Cima Savalon
Che mai ho realizzato? Che vi vado propinando? Una variante che non si può definire tale perché non rettifica, semmai elude le difficoltà? Una ravanata simil-esplorativa in luoghi franosi e non granché ameni? Un puntiglio personale per dimostrare che per dove pensavo io si passava? In fondo, meritava percorrere questo itinerario?
“Fatto tardi, allora?”
“Eh… son fuori allenamento..”
“Fatto un bel giro? Qualche cima?”
Gliela indico:
“Per il Ciol Sarsìnas…” (precisazione irrichiesta)
“Sarsinàs” (mi corregge)
“…di Sciarito”.
“Orpo, lunga! Sei un camminatore...”
“No, sono un poco… (mi picchietto il parietale con l’indice)
“Importante tornar a casa intieri. Dài, monta.”
L’ecceomo accetta di buon grado, mettendo in guardia sulle zecche che probabilmente trasporta..
Rieccomi alla scassata Punto, ringrazio profusamente le due guardie.
Un ultimo sguardo alla “mia” cima, che a quest’ora dà il meglio di sé, avvampando sui boschi già in ombra.
Cima Settimana e Cimòn delle Tempie da Casera Sette Fontane
Come per tutte le cime in sx Val Settimana, anche in questo caso i lastroni di dolomia che poco ripidamente immergono verso N spesso articolandosi in creste e canaloni (ciol) sembrano suggerire la vie più logiche di salita. Appunto lungo il ciol (Sarsinàs di Sciarito) che fiancheggia il crestone NO della cima prende le mosse la via aperta da Fradeloni con Barzan e Segolin nel ’75. La descrizione mi affascinava e volevo ripeterla: una ricognizione al contiguo Landre di Salmistro mi convinse che i salti iniziali del ciol non erano però, almeno per me, superabili in assetto escursionistico.
Da dentro il Landre di Salmistro
Occorreva trovare un ponte degli asini che aggirasse le difficoltà; forse il boscoso costone in dx orografica che in alto sembra appoggiarsi e ricadere sul ciol. Il 9 luglio ’16 arriva il momento della verifica “empirica”.
I salti allo sbocco del ciol. Il Landre de Salmistro visto dal costone in dx or.
Sì, si può fare! Oddio, come by-pass non è poi il massimo dell’eleganza (è moolto discosto dal canalone) né della comodità (tratti sub verticali di mughi, lubrichi costoni vegeto-minerali da attraversare e altre delizie) ma erano cose messe ampiamente in conto. Non merita descriverlo, chè la linea contorta da me seguita potrebbe non essere la più logica o conveniente. Riferisco solo di essermi imbattuto, un cento metri sopra la partenza, in una traccia tagliata che “prometteva bene” ma che poi fatalmente si perdeva.. Poi solo “andade” di camosci che a volte ti istradano rettamente, altre ti sviano. Riesco finalmente ad entrare nel ciol a mt. 1300 ca., a monte cioè delle difficoltà e dei fastidi maggiori: non mi resta che risalirlo scegliendo i passaggi più opportuni per evitare il corso d’acqua centrale e le rocce bagnate (non tanto agevole causa mughi e/ o massi instabili), fino a doppiare la quinta rocciosa della q.1881: oltre a questa avrei capito se continuare o tornarmene a casa.
L’ingresso nel ciol Sarsinàs. Prossimi al canale-rampa tra la Q 1881 e Cima Settimana. Che ci sarà dietro l’angolo?
Incastonata tra la q 1881 e le pareti O della Settimana vi è una sorta di canale-rampa appoggiato che consentirebbe di raggiungere la cresta. Di rocce scure ed articolate, l’aspetto pare invitante ma la salita si sarebbe rivelata più ostica del previsto, specie l’attacco e l’uscita, su placche friabili e con appigli rovesci.
Da sotto il canale-rampa. Il camino d’uscita.
Con titubanze inammissibili e tempistica indecente alla fine esco sulla cresta (in realtà un inclinato tavolato) che più sopra non opporrà che pochi mughi e facili roccette. Saggia l’indicazione del Fradeloni di lasciare (ben) a dx l’anticima, per aggirare il salto che la separa dalla vetta.
L’anticima da poco sotto la cima
Sono tardissimo, i nuvoloni che si addensano sul Cornaget mi mettono ancor più il pepe sulla coda. Fortuna che la traversata alla Cima Savalon e la discesa in Forc. delle Tempie già la conosco (e qualche ometto qua e là mi rinfrescherà la memoria). Il resto sarà solo una lenta, paziente sopportazione di dolori articolari artrosici e di scarponi sformati fino alla rotabile di val Settimana.
Dalla cima verso il Cimon delle Tempie ed il Cornaget
La Cima Settimana da Cima Savalon
Che mai ho realizzato? Che vi vado propinando? Una variante che non si può definire tale perché non rettifica, semmai elude le difficoltà? Una ravanata simil-esplorativa in luoghi franosi e non granché ameni? Un puntiglio personale per dimostrare che per dove pensavo io si passava? In fondo, meritava percorrere questo itinerario?
Ultima modifica di norman il Sab Apr 15, 2017 6:27 pm - modificato 1 volta.
norman- Messaggi : 44
Data d'iscrizione : 01.06.12
Re: Cima Settimana da Ovest
I tagli sono miei e le fettucce all'inizio le avevo tolte. Sono entrato nel Ciol in corrispondenza del secondo landro della relazione di Fradeloni.
Vedo che cominci ad affinare l'intuito.
Vedo che cominci ad affinare l'intuito.
Re: Cima Settimana da Ovest
Ecco, quando ti chiedevo se era possibile bypassare i salti iniziali intendevo proprio una cosa del genere. Ma ti eri detto scettico… Umilmente correggerò “..traccia tagliata.. che fatalmente si perdeva..” in “fatalmente perdevo”..
norman- Messaggi : 44
Data d'iscrizione : 01.06.12
Re: Cima Settimana da Ovest
Oggi con Fiorone da Galli saliti per il Ciòl di Ciarsinath de Sciarito ben oltre l'attacco della via Fradeloni alla Cima Settimana e scalato le pareti meridionali della Cima Savalon aprendo un nuovo itinerario. Scesi verso il Goitan. Tutta la traversata in nove ore (niente autostop).
Prossimamente sul mio sito sotto la voce Cima Savalon.
Prossimamente sul mio sito sotto la voce Cima Savalon.
Re: Cima Settimana da Ovest
gongo ha scritto:Oggi con Fiorone da Galli saliti per il Ciòl di Ciarsinath de Sciarito ben oltre l'attacco della via Fradeloni alla Cima Settimana e scalato le pareti meridionali della Cima Savalon aprendo un nuovo itinerario. Scesi verso il Goitan. Tutta la traversata in nove ore (niente autostop).
Prossimamente sul mio sito sotto la voce Cima Savalon.
Visto..
Il consueto grande fiuto e capacità di leggere la montagna, sciapò!
L’accesso alla vetta appare decisamente più diretto della via di Fradeloni…
L’articolata parete deve essere stata entusiasmante..
Stupende le foto!
norman- Messaggi : 44
Data d'iscrizione : 01.06.12
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