l'aquila, tre anni dopo...
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l'aquila, tre anni dopo...
non è cambiato niente, il centro è ancora una montagna, ma di macerie....
il mio cuore è triste.
il mio cuore è triste.
Ospite- Ospite
Re: l'aquila, tre anni dopo...
Quanto era bella Onna quella notte, prima dello scossone orrendo. La luna rischiarava i vicoli: via dei Calzolai, via Oppieti, via dei Martiri, via Ludovici, via della Ruetta, via delle Siepi. Dentro, mille anni di storia e milioni di storie: uomini e donne che quel piccolo paese in fondo alla valle dell'Aterno avevano costruito e amato. In quella orrenda notte abbiamo perso tutto: le vite umane, le case, il nostro paese.
Non sentirò più gli odori: da bambino a ogni passo c'era una stalla. Sotto gli animali, sopra gli uomini. Nei giorni di festa i profumi del pomodoro fresco per fare il sugo rallegrava il palato ancor prima di consumare il pasto. E poi le voci, la colonna sonora di un paese di gente semplice.
Quella notte dopo lo scossone orrendo le voci non c'erano più. La luna rischiarava il silenzio. Il dolore tanto forte da spezzare le corde vocali. Quella notte era una bella notte. Nella mia casa c'erano due angeli, erano nel loro lettino. Riposavano. Attendevo già il rumorio di un mattino normale. Quando si alzavano per contendersi il bagno. La mamma che li chiamava: sbrigatevi, è tardi, la scuola vi attende. L'ultima carezza, l'ultima rassicurazione.
L'orrendo scossone. La corsa verso quelle camerette, il grido spezzato: papà, papà. Domenico arrivo, arrivo. Resisti, resisti. Polvere, sassi, disperazione. Dall'altra parte della casa il grido della mamma: Maria Paola è qui. Lo sento. Un barlume: arrivo ad aiutarti. No, è solo speranza. L'orrendo scossone non perdona. Nella notte, sul tetto che non è più un tetto, l'abbraccio di un padre e una madre. Quella casa che diventa una tomba, la tomba dei sogni, la tomba dei tuoi figli per i quali hai lottato e poi quella notte scopri che li hai solo portati nel baratro. E' la tua storia che finisce, è la tua casa che sparisce, il tuo paese che non c'è più. Poi le luci del giorno beffarde.
C'è il sole, sullo sfondo brilla il Gran Sasso. Gli uccelli cantano la primavera. Tu sei lì, a guardare il vuoto. Arrivano gli amici, i soccorsi. E inizia il rosario della morte: Gabriella, Luana, Berardino, Susanna, Fabio e poi ancora, ancora e ancora: fino a 38. Era quella la mia gente, è quella la mia gente anche nella morte.
I miei bambini estratti dalle macerie. Nemmeno il coraggio di guardarli. La morte non deve avere un volto. La vita deve trionfare: il ricordo è del sorriso, degli occhi pieni di gioia, non del ghigno mortale di una faccia disfatta. Mamma che si salva: il volto insanguinato non lo riconosco. Papà è ancora seppellito sotto una montagna di macerie. Si lavora per portarlo via. Poi vado via anche io, fuggo dall'orrore.
Fuggo dalla mia storia. Fuggo dalla mia vita. Tutto finisce nella notte dell'orrendo scossone. Non sento la radio, non guardo la tv. Poi, qualche sera dopo, incrocio con gli occhi l'immagine della chiesa parrocchiale: lì si sono sposati mia madre e mio padre, lì sono stato battezzato, lì ho pregato con la mia gente la statua della Madonna delle Grazie.
Mi dicono che devono portarla via. Era nella sua nicchia dalla fine del 1400, quando la mano ispirata dell'artista Carlo dell'Aquila l'aveva modellata. Siam peccatori ma figli tuoi, Maria di Grazie prega per noi: il canto è risuonato milioni di volte, almeno venti generazioni di onnesi hanno toccato quella statua, l'hanno baciata e hanno sfiorato quel bambino Gesù che stringe forte forte fra le manine un uccellino. La Madonna se ne va, depositata dentro un container. Terremotata anche lei. Tornerà, sì tornerà, quando le macerie risorgeranno.
Via dei Martiri non c'è più: nel 1944 la mano cattiva dell'uomo l'aveva resa simbolo della sofferenza, dell'uomo che si accanisce sull'uomo. Diciassette onnesi, la mia gente, annientati dalla follia di una guerra senza senso. Quella strage mi ha perseguitato per trenta anni: ho cercato di capire, di spiegare, di dare una ragione a quella violenza tanto assurda. Ho sperato anche di dare uno spunto per cercare giustizia. Oggi via dei Martiri piange altri morti: stavolta l'assurdo è il tremendo scossone. Tanti anni fa scavando nella storia del mio paese mi sono imbattuto nelle carte dell'archivio parrocchiale. Mi colpì una data: 2 febbraio 1703. Il parroco di quel giorno scrisse: ora sesta, orrendo scossone, la chiesa parrocchiale per intercessione di San Piero Apostolo è rimasta in piedi, una sola persona è morta.
Nel 1753 fu costruito il campanile, intorno una scritta a ricordo del parroco che lo aveva fatto realizzare: Benedictus Pezzopan, Unda prepositus.
Due giorni fa i vigili del fuoco hanno preso la campana grande recuperata fra le macerie del campanile. L'hanno fatta suonare nella tendopoli. Sarà rinascita?
Alla mia gente dico andate avanti, io non so se ce la farò, non so nemmeno come sono riuscito e scrivere questi pochi pensieri. Grazie alla mia seconda famiglia: gli amici e colleghi del quotidiano il Centro.
Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato e confortato in questi giorni.
Quanto era bella Onna quella notte prima dello scossone orrendo.
di Giustino Parisse
http://www.comuniclab.it/10080/comera-bella-la-mia-onna
Non sentirò più gli odori: da bambino a ogni passo c'era una stalla. Sotto gli animali, sopra gli uomini. Nei giorni di festa i profumi del pomodoro fresco per fare il sugo rallegrava il palato ancor prima di consumare il pasto. E poi le voci, la colonna sonora di un paese di gente semplice.
Quella notte dopo lo scossone orrendo le voci non c'erano più. La luna rischiarava il silenzio. Il dolore tanto forte da spezzare le corde vocali. Quella notte era una bella notte. Nella mia casa c'erano due angeli, erano nel loro lettino. Riposavano. Attendevo già il rumorio di un mattino normale. Quando si alzavano per contendersi il bagno. La mamma che li chiamava: sbrigatevi, è tardi, la scuola vi attende. L'ultima carezza, l'ultima rassicurazione.
L'orrendo scossone. La corsa verso quelle camerette, il grido spezzato: papà, papà. Domenico arrivo, arrivo. Resisti, resisti. Polvere, sassi, disperazione. Dall'altra parte della casa il grido della mamma: Maria Paola è qui. Lo sento. Un barlume: arrivo ad aiutarti. No, è solo speranza. L'orrendo scossone non perdona. Nella notte, sul tetto che non è più un tetto, l'abbraccio di un padre e una madre. Quella casa che diventa una tomba, la tomba dei sogni, la tomba dei tuoi figli per i quali hai lottato e poi quella notte scopri che li hai solo portati nel baratro. E' la tua storia che finisce, è la tua casa che sparisce, il tuo paese che non c'è più. Poi le luci del giorno beffarde.
C'è il sole, sullo sfondo brilla il Gran Sasso. Gli uccelli cantano la primavera. Tu sei lì, a guardare il vuoto. Arrivano gli amici, i soccorsi. E inizia il rosario della morte: Gabriella, Luana, Berardino, Susanna, Fabio e poi ancora, ancora e ancora: fino a 38. Era quella la mia gente, è quella la mia gente anche nella morte.
I miei bambini estratti dalle macerie. Nemmeno il coraggio di guardarli. La morte non deve avere un volto. La vita deve trionfare: il ricordo è del sorriso, degli occhi pieni di gioia, non del ghigno mortale di una faccia disfatta. Mamma che si salva: il volto insanguinato non lo riconosco. Papà è ancora seppellito sotto una montagna di macerie. Si lavora per portarlo via. Poi vado via anche io, fuggo dall'orrore.
Fuggo dalla mia storia. Fuggo dalla mia vita. Tutto finisce nella notte dell'orrendo scossone. Non sento la radio, non guardo la tv. Poi, qualche sera dopo, incrocio con gli occhi l'immagine della chiesa parrocchiale: lì si sono sposati mia madre e mio padre, lì sono stato battezzato, lì ho pregato con la mia gente la statua della Madonna delle Grazie.
Mi dicono che devono portarla via. Era nella sua nicchia dalla fine del 1400, quando la mano ispirata dell'artista Carlo dell'Aquila l'aveva modellata. Siam peccatori ma figli tuoi, Maria di Grazie prega per noi: il canto è risuonato milioni di volte, almeno venti generazioni di onnesi hanno toccato quella statua, l'hanno baciata e hanno sfiorato quel bambino Gesù che stringe forte forte fra le manine un uccellino. La Madonna se ne va, depositata dentro un container. Terremotata anche lei. Tornerà, sì tornerà, quando le macerie risorgeranno.
Via dei Martiri non c'è più: nel 1944 la mano cattiva dell'uomo l'aveva resa simbolo della sofferenza, dell'uomo che si accanisce sull'uomo. Diciassette onnesi, la mia gente, annientati dalla follia di una guerra senza senso. Quella strage mi ha perseguitato per trenta anni: ho cercato di capire, di spiegare, di dare una ragione a quella violenza tanto assurda. Ho sperato anche di dare uno spunto per cercare giustizia. Oggi via dei Martiri piange altri morti: stavolta l'assurdo è il tremendo scossone. Tanti anni fa scavando nella storia del mio paese mi sono imbattuto nelle carte dell'archivio parrocchiale. Mi colpì una data: 2 febbraio 1703. Il parroco di quel giorno scrisse: ora sesta, orrendo scossone, la chiesa parrocchiale per intercessione di San Piero Apostolo è rimasta in piedi, una sola persona è morta.
Nel 1753 fu costruito il campanile, intorno una scritta a ricordo del parroco che lo aveva fatto realizzare: Benedictus Pezzopan, Unda prepositus.
Due giorni fa i vigili del fuoco hanno preso la campana grande recuperata fra le macerie del campanile. L'hanno fatta suonare nella tendopoli. Sarà rinascita?
Alla mia gente dico andate avanti, io non so se ce la farò, non so nemmeno come sono riuscito e scrivere questi pochi pensieri. Grazie alla mia seconda famiglia: gli amici e colleghi del quotidiano il Centro.
Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato e confortato in questi giorni.
Quanto era bella Onna quella notte prima dello scossone orrendo.
di Giustino Parisse
http://www.comuniclab.it/10080/comera-bella-la-mia-onna
buzz- Messaggi : 7223
Data d'iscrizione : 25.11.11
Re: l'aquila, tre anni dopo...
ascoltavo alla radio lo stato della ricostruzione...quanto sono fermi...
e son passati tre anni...
e son passati tre anni...
Re: l'aquila, tre anni dopo...
Buzz ha scritto:......
I miei bambini estratti dalle macerie. Nemmeno il coraggio di guardarli. La morte non deve avere un volto. La vita deve trionfare: il ricordo è del sorriso, degli occhi pieni di gioia, non del ghigno mortale di una faccia disfatta. Mamma che si salva: il volto insanguinato non lo riconosco. Papà è ancora seppellito sotto una montagna di macerie. Si lavora per portarlo via. Poi vado via anche io, fuggo dall'orrore.
Fuggo dalla mia storia. Fuggo dalla mia vita. Tutto finisce nella notte dell'orrendo scossone.
......
un attimo per morire
un'eternità per ricostruire
virgy- Messaggi : 3250
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: l'aquila, tre anni dopo...
molto triste. 3 anni sono un'enormità per gli interventi di primo livello. d'altronde si capiva bene che aria tirava nella gestione di tutto questo
Re: l'aquila, tre anni dopo...
tre anni non sono niente...
a Nocera Umbra nel 2000 c'era ancora la biancheria stesa (e forse i brandelli ci sono ancora)
niente di nuovo
a Nocera Umbra nel 2000 c'era ancora la biancheria stesa (e forse i brandelli ci sono ancora)
niente di nuovo
elmo- Messaggi : 44
Data d'iscrizione : 16.03.12
Età : 53
Re: l'aquila, tre anni dopo...
sigh...
e io che pensavo di legger qlcs, una recensione, un commento un qlcs sul bell'articolo di Orobie sul ritorno dell'aquila, ben 11 coppie stabili, nel gruppo delle orobie e prealpi.
invece no... ri-sigh... tocca leggere di nuovo queste mazzate sui denti, al cuore di chi ci è stato ed ha visto, vissuto ed amato quei posti magnifici l'Aquila poi, la città... ho un ricordo INDELEBILE del magnifico centro storico, del duomo, i palazzi, i ristorantini nei vicoli
buff... che gente di merda ci ha governato e che ha mangiato sopra pure ai morti ed al dolore
e io che pensavo di legger qlcs, una recensione, un commento un qlcs sul bell'articolo di Orobie sul ritorno dell'aquila, ben 11 coppie stabili, nel gruppo delle orobie e prealpi.
invece no... ri-sigh... tocca leggere di nuovo queste mazzate sui denti, al cuore di chi ci è stato ed ha visto, vissuto ed amato quei posti magnifici l'Aquila poi, la città... ho un ricordo INDELEBILE del magnifico centro storico, del duomo, i palazzi, i ristorantini nei vicoli
buff... che gente di merda ci ha governato e che ha mangiato sopra pure ai morti ed al dolore
Topocane- Messaggi : 6181
Data d'iscrizione : 12.03.12
Re: l'aquila, tre anni dopo...
trek2005 ha scritto:ascoltavo alla radio lo stato della ricostruzione...quanto sono fermi...
e son passati tre anni...
Scusa ma quale ricostruzione? La ricostruzione non è proprio prevista.
L'Aquila è morta tre anni fa e così è rimasta. Il resto sono chiacchiere.
bummi- Messaggi : 219
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Località : Roma, Abruzzo
Re: l'aquila, tre anni dopo...
bummi ha scritto:L'Aquila è morta tre anni fa e così è rimasta. Il resto sono chiacchiere.
- File allegati
biemme- Messaggi : 2252
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Re: l'aquila, tre anni dopo...
.
Ultima modifica di Magus il Mar Apr 22, 2014 11:00 am - modificato 1 volta.
Re: l'aquila, tre anni dopo...
ricordo un report fotografico di batman, molto toccante, dell'anno scorso.
riportava fra l'altro dei messaggi lasciati dalla popolazione sulle recinzioni attorno al centro dell'Aquila.
per chi non l'avesse notato al tempo, eccolo:
http://www.fuorivia.com/forum/viewtopic.php?f=31&t=30157
riportava fra l'altro dei messaggi lasciati dalla popolazione sulle recinzioni attorno al centro dell'Aquila.
per chi non l'avesse notato al tempo, eccolo:
http://www.fuorivia.com/forum/viewtopic.php?f=31&t=30157
Re: l'aquila, tre anni dopo...
batman ha scritto:Non c'ero mai andato, dopo il terremoto.
Poi ci sono passato circa un mese fa, una domenica mattina grigia, con la neve ancora in terra, il freddo che entrava dentro le ossa. Ho girato un'oretta per le poche strade accessibili, in un silenzio ovattato e spettrale. Avrò incontrato sì e no una decina di persone, oltre agli alpini sulle camionette ai posti di blocco, che gentilmente ma fermamente ti bloccano il passaggio, perché "oltre questo punto è zona rossa". Quasi tutto il centro storico dell'Aquila è ancora zona rossa. Quel giorno ero senza macchina fotografica. E non sarei tornato apposta per fotografare, se non avessi poi visto, e letto e riletto, quei brandelli di testi, poesie, composizioni e testimonianze attaccate in una interminabile catena ad una delle innumerevoli transenne che recintano la città. Da allora, ho avuto voglia di tornare, per riprendere e rimettere in circolazione quelle parole minacciate dal maltempo, e dall'assenza di informazione. Senza voler dire nulla, né più né meno di quello che è dato vedere, e ascoltare.
"Fate tutte le foto che volete, ma testimoniate la verità. Date parole a quel poco che hanno potuto vedere i vostri occhi"
Re: l'aquila, tre anni dopo...
giggio ha scritto:batman ha scritto:Non c'ero mai andato, dopo il terremoto.
Poi ci sono passato circa un mese fa, una domenica mattina grigia, con la neve ancora in terra, il freddo che entrava dentro le ossa. Ho girato un'oretta per le poche strade accessibili, in un silenzio ovattato e spettrale. Avrò incontrato sì e no una decina di persone, oltre agli alpini sulle camionette ai posti di blocco, che gentilmente ma fermamente ti bloccano il passaggio, perché "oltre questo punto è zona rossa". Quasi tutto il centro storico dell'Aquila è ancora zona rossa. Quel giorno ero senza macchina fotografica. E non sarei tornato apposta per fotografare, se non avessi poi visto, e letto e riletto, quei brandelli di testi, poesie, composizioni e testimonianze attaccate in una interminabile catena ad una delle innumerevoli transenne che recintano la città. Da allora, ho avuto voglia di tornare, per riprendere e rimettere in circolazione quelle parole minacciate dal maltempo, e dall'assenza di informazione. Senza voler dire nulla, né più né meno di quello che è dato vedere, e ascoltare.
"Fate tutte le foto che volete, ma testimoniate la verità. Date parole a quel poco che hanno potuto vedere i vostri occhi"
ci son passato un pomeriggio nell'agosto del 2010 ... stesse sensazioni di Batman.... stesso silenzio, nessuno in giro...io avevo anche la macchina fotografica ma non mi è venuto nemmeno in mente di tirarla fuori, nessuna voglia di far foto ....
Si rimane senza parole a vedere ed a leggere tutte le testimonianze ...
e da allora non è cambiato assolutamente niente....
fabri- Messaggi : 433
Data d'iscrizione : 12.03.12
Località : 4 mori
Re: l'aquila, tre anni dopo...
ricostruire il centro NON sara' mai possibile...sorge sopra terreno instabile che ciclicamente buttera' giu' tutto...
e non e' il Friuli dicendo chiaramente le cose come stanno!!
ps: ho parenti Aquilani mo non fatemi la paternale ve prego!!
poi dispiace chiaramente.....
mia cognata ha venduto l'appartamento vicino al centro e ha fatto un mutuo per na casa prefabbricata in legno mandata da Merano.
pultroppo le cose non cambieranno mai....
ps: i Friulani dopo il terremoto han lavorato giorno e notte per 2 anni...consapevoli che aspettando gli aiuti dello stato MAI avrebbero ricostruito...
dopo la ricostruzione era + bello di prima
e non e' il Friuli dicendo chiaramente le cose come stanno!!
ps: ho parenti Aquilani mo non fatemi la paternale ve prego!!
poi dispiace chiaramente.....
mia cognata ha venduto l'appartamento vicino al centro e ha fatto un mutuo per na casa prefabbricata in legno mandata da Merano.
pultroppo le cose non cambieranno mai....
ps: i Friulani dopo il terremoto han lavorato giorno e notte per 2 anni...consapevoli che aspettando gli aiuti dello stato MAI avrebbero ricostruito...
dopo la ricostruzione era + bello di prima
Re: l'aquila, tre anni dopo...
io ho parlato svariate volte con gli Aquilani...da dopo il terremoto ci sono tornato almeno 5 volte...e fra 2 mesi torno per un battesimo...
la logica e' spianare tutto....costa meno che puntellare e cercare di sistemare quello che basta poi una scorreggia e cade di nuovo...
ci sono 2 facce della medaglia...chi era in affitto o viveva in una topaia si e' ritrovato un appartamento nuovo e senza piu' pagare ...chi aveva un bell'ufficio di propieta' in centro preme perche' si ricostruisca paripari a prima....fregandosene del pericolo sismico oramai appurato ( se non ricordo male 100 anni fa stessa scossa di terremoto....correggetemi se ricordo male e chiedo venia)....
il cuore direbbe rivorrei l'aquila come prima....ma il cuore pultroppo in sti casi deve andare oltre (pure io ho pianto per l'Aquila e gli Aquilani...ci vado da 18 anni e' come una seconda citta'!!
ma la realta' e' questa!!
dall'altra un governo incapace che era meglio non facesse promesse (me pare che anche volendo neanche monti ha i soldi)...
la logica e' spianare tutto....costa meno che puntellare e cercare di sistemare quello che basta poi una scorreggia e cade di nuovo...
ci sono 2 facce della medaglia...chi era in affitto o viveva in una topaia si e' ritrovato un appartamento nuovo e senza piu' pagare ...chi aveva un bell'ufficio di propieta' in centro preme perche' si ricostruisca paripari a prima....fregandosene del pericolo sismico oramai appurato ( se non ricordo male 100 anni fa stessa scossa di terremoto....correggetemi se ricordo male e chiedo venia)....
il cuore direbbe rivorrei l'aquila come prima....ma il cuore pultroppo in sti casi deve andare oltre (pure io ho pianto per l'Aquila e gli Aquilani...ci vado da 18 anni e' come una seconda citta'!!
ma la realta' e' questa!!
dall'altra un governo incapace che era meglio non facesse promesse (me pare che anche volendo neanche monti ha i soldi)...
Re: l'aquila, tre anni dopo...
Grip...ci sono anche gli interventi conservativi e di restauro...
che restituiscono la città come città ai suoi abitanti...
L'Aquila non ha bisogno di essere riedificata altrove, ha bisogno di tornare dove è sempre stata...
che restituiscono la città come città ai suoi abitanti...
L'Aquila non ha bisogno di essere riedificata altrove, ha bisogno di tornare dove è sempre stata...
Re: l'aquila, tre anni dopo...
trek2005 ha scritto:Grip...ci sono anche gli interventi conservativi e di restauro...
che restituiscono la città come città ai suoi abitanti...
L'Aquila non ha bisogno di essere riedificata altrove, ha bisogno di tornare dove è sempre stata...
si Trek forse...ma se te dicono che ogni tot anni vien giu' tutto perche' LI NON si puo' costruire???
e geologi cosi' han detto!!
su quella collinetta NON SI PUO' COSTRUIRE perche' verra' sempre giu' tutto.
ok tu sei del mestiere e me potrai smentire.....ma intanto in 3 anni un po' di cariole di macerie le si spostava lo stesso...non c'e' la volonta' manco delle amministrazioni locali temo.
Re: l'aquila, tre anni dopo...
grip ha scritto:
la logica e' spianare tutto....costa meno che puntellare e cercare di sistemare quello che basta poi una scorreggia e cade di nuovo...
dipende in friuli si è recuperato tutto con santa calma dopo aver messo la gente in posti decorosi in tempi decenti.
già allora c'era uno che si chiamava zamberletti ......
Re: l'aquila, tre anni dopo...
espo ha scritto:grip ha scritto:
la logica e' spianare tutto....costa meno che puntellare e cercare di sistemare quello che basta poi una scorreggia e cade di nuovo...
dipende in friuli si è recuperato tutto con santa calma dopo aver messo la gente in posti decorosi in tempi decenti.
già allora c'era uno che si chiamava zamberletti ......
si Massimo si e' ricostruito..NON su na montagnetta ma su base abbastanza solida...e chi si e' tirato su le maniche??.... lo stato o i Friulani aiutati dai comuni??
ho ancora le foto di mio nonno muratore che e' stato a Gemona 6 mesi gratis per aiutare...
Re: l'aquila, tre anni dopo...
A L'Aquila in alcune (limitate) zone non si doveva costruire e non si costruirà (spero) più. Alludo a tutta la zona a valle di via XX Settembre e alla Villa Comunale, ovvero all'intero versante sul quale giaceva materiale di risulta del terremoto del 1703...
Ma altrove si può e si deve ricostruire. E lo si deve fare dando alla città e a tutti gli altri comuni del cratere le stesse opportunità date al Friuli, dove ci fu lo stanziamento di fondi pubblici grazie ad una tassa speciale. I friulani non fecero tutto da soli, sicuramente fecero meglio rispetto ad altri casi analoghi, ma per favore smettiamola con questa falsa leggenda che il Friuli è stato ricostruito senza fondi pubblici speciali.
Ma altrove si può e si deve ricostruire. E lo si deve fare dando alla città e a tutti gli altri comuni del cratere le stesse opportunità date al Friuli, dove ci fu lo stanziamento di fondi pubblici grazie ad una tassa speciale. I friulani non fecero tutto da soli, sicuramente fecero meglio rispetto ad altri casi analoghi, ma per favore smettiamola con questa falsa leggenda che il Friuli è stato ricostruito senza fondi pubblici speciali.
bummi- Messaggi : 219
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Re: l'aquila, tre anni dopo...
bummi ha scritto:A L'Aquila in alcune (limitate) zone non si doveva costruire e non si costruirà (spero) più. Alludo a tutta la zona a valle di via XX Settembre e alla Villa Comunale, ovvero all'intero versante sul quale giaceva materiale di risulta del terremoto del 1703...
Ma altrove si può e si deve ricostruire. E lo si deve fare dando alla città e a tutti gli altri comuni del cratere le stesse opportunità date al Friuli, dove ci fu lo stanziamento di fondi pubblici grazie ad una tassa speciale. I friulani non fecero tutto da soli, sicuramente fecero meglio rispetto ad altri casi analoghi, ma per favore smettiamola con questa falsa leggenda che il Friuli è stato ricostruito senza fondi pubblici speciali.
si puo' darsi....lo sai che parte delle alcise del carburante sono ancora per il terremoto dell'Irpinia?? e di governi ne son passati...
cmq ripeto mio nonno ha lavorato da veneto 6 mesi gratis ...
poi sono altri tempi...
le amministrazioni che fanno??
forse non te ricordi un mio post su FV di 2 anni fa su come NON si stava facendo nulla per raccogliere fondi da parte delle amministrazioni locali..
Re: l'aquila, tre anni dopo...
Grip...ti sei dimenticato di una manica di manigoldi che hanno riso al pensiero dei soldi
delle ricostruzioni...
non credo di sbagliare, ma gran parte di quello che non è stato fatto lo si deve haimè
alla necessità del "palco da teatro"...o ti sei dimenticato che dopo aver dilapidato
milioni di euro per la Maddalena, hanno spostato il G8 a l'Aquila...
in mezzo a coglioni della gente devastata dal terremoto...
ti sei dimenticato di quel delinquente che per i suoi cazzi personali e quelli
dei suoi accoliti malavitosi ha blindato per giorni la città, anzi le tendopoli...
Il Friuli...altri tempi ed altri "governi"...
la gente dell'Aquila aveva ben capito che li avrebbero sfruttati a dovere...
e così sta accadendo...con la gente che ancora dope tre anni non può tornare a casa...
ma è un discorso lungo...io ho poco tempo e tanto veleno ancora da smaltire...
scusa...
delle ricostruzioni...
non credo di sbagliare, ma gran parte di quello che non è stato fatto lo si deve haimè
alla necessità del "palco da teatro"...o ti sei dimenticato che dopo aver dilapidato
milioni di euro per la Maddalena, hanno spostato il G8 a l'Aquila...
in mezzo a coglioni della gente devastata dal terremoto...
ti sei dimenticato di quel delinquente che per i suoi cazzi personali e quelli
dei suoi accoliti malavitosi ha blindato per giorni la città, anzi le tendopoli...
Il Friuli...altri tempi ed altri "governi"...
la gente dell'Aquila aveva ben capito che li avrebbero sfruttati a dovere...
e così sta accadendo...con la gente che ancora dope tre anni non può tornare a casa...
ma è un discorso lungo...io ho poco tempo e tanto veleno ancora da smaltire...
scusa...
Re: l'aquila, tre anni dopo...
trek2005 ha scritto:Grip...ti sei dimenticato di una manica di manigoldi che hanno riso al pensiero dei soldi
delle ricostruzioni...
non credo di sbagliare, ma gran parte di quello che non è stato fatto lo si deve haimè
alla necessità del "palco da teatro"...o ti sei dimenticato che dopo aver dilapidato
milioni di euro per la Maddalena, hanno spostato il G8 a l'Aquila...
in mezzo a coglioni della gente devastata dal terremoto...
ti sei dimenticato di quel delinquente che per i suoi cazzi personali e quelli
dei suoi accoliti malavitosi ha blindato per giorni la città, anzi le tendopoli...
Il Friuli...altri tempi ed altri "governi"...
la gente dell'Aquila aveva ben capito che li avrebbero sfruttati a dovere...
e così sta accadendo...con la gente che ancora dope tre anni non può tornare a casa...
ma è un discorso lungo...io ho poco tempo e tanto veleno ancora da smaltire...
scusa...
tranquillo avremmo anni ancora per discuterne........
e credimi sono avvelenato quanto te...sapessi che storie mi vengono alle orecchie mentre imprenditori veneti si suicidano
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