Bocciardata del 9 settembre in Val dei Cantoni

Allora spieghiamo meglio.
Non dico che debba essere segnalato tutto e dappertutto.
Se certe zone restano non segnalate mi va benissimo.
Dico che se proprio si ritiene che sia il caso di segnalare perlomeno che la segnalazione sia discreta.

In ogni caso l'ometto, a mio giudizio, va benissimo ovunque.
E' chiaro che è destinato a scomparire, in molti posti, per via dell'acqua e della neve. Ma anche questo fa parte del gioco. Se ci vai a inizio stagione rischi di non trovarne... meglio quindi che tu sappia come muoverti, in quella zona. E magari se lo sai, mentre vai su li rifai.

Peraltro, trovo che sia bello, muoversi su un terreno sconosciuto, fuori sentiero, cercando di intuire la direzione giusta da prendere in base alla morfologia del terreno, alle pendenze, alle conformazioni rocciose e trovare qui e là quel piccolo mucchio di pietre che ti conferma che le tue intuizioni sono giuste.

Nessuno potrà impedirmi di tirar su un ometto di pietre, se non altro per segnalarmi il ritorno, parco o non parco. E se servirà a qualcun altro ben venga.
Ma è cosa ben diversa da quegli orrori verniciati.

quoto questo intervento di Buzz
nessuno ti può impedire di mettere quattro pietre in croce per segnalarti un percorso

facendo escursioni qui in sardegna, dove sentieri e tracce di passaggio non segnalati sono abbastanza frequenti, mi è capitato più volte di farlo; a volte ho lasciato anche segni più evidenti tipo nastrini di plastica (MAI vernice) preoccupandomi di rimuoverli appena possibile e sostituendoli con qualche ometto

concordo con quello che dici anche se a volte trovare un ometto ti fa dispiacere perchè ti da la "quasi" sicurezza che qualcuno da lì è passato .... però gli ometti vanno anche bene...
il problema è il resto ed il fatto che ognuno si sente giustificato di farli dove e come vuole.

Secondo me nelle occasioni come quella della bocciardata l'ideale è il silenzio .....

le chiacchere vanno bene per far conoscere un pensiero diverso da quello dei verniciatori ma per il resto si va e si fa senza dirlo in giro ....

tummu ha scritto:quoto questo intervento di Buzz
nessuno ti può impedire di mettere quattro pietre in croce per segnalarti un percorso

facendo escursioni qui in sardegna, dove sentieri e tracce di passaggio non segnalati sono abbastanza frequenti, mi è capitato più volte di farlo; a volte ho lasciato anche segni più evidenti tipo nastrini di plastica (MAI vernice) preoccupandomi di rimuoverli appena possibile e sostituendoli con qualche ometto

La prossima volta nastrini di cotone. Nel giro di un paio di stagioni se ne vanno da soli. O al limite di carta se il problema è garantirsi il ritorno

Infatti, secondo me occorre un'opera pressocchè continua di sensibilizzazione contro la verniciatura e questa "campagna" deve essere promossa a livello nazionale, senza riferimenti specifici, né tantomeno personalistici.

Abbiamo la possibilità di produrre un "manifesto" in tal senso, e farlo girare nella rete.
Non è poco. Serve a creare un humus favorevole a iniziative locali come quella della bocciardatura.
Le quali poi diventerebbero il frutto naturale di quell'humus culturale.

Partire dal locale (una specifica valle, una iniziativa di pulitura) per fare un discorso generale, pur giusto, offre il fianco a difese, più o meno in buona fede, che esulano dai concetti generali di salvaguardia della wilderness.

Quella che bisogna promuovere con forza, è l'idea che amare l'ambiente non vuol dire affermare il diritto di tutti di usufruirne in sicurezza, modificandolo a questo scopo. Ma al contrario, fare un passo indietro, se necessario, accettando di adeguarsi ad esso così com'è.

Siamo noi che dobbiamo adattarci all'ambiente, non esso a noi.

L'idea che invece, veicolata dal concetto della sicurezza, riescono a far passare questi personaggi è quella populistica e demagogica, a facile presa, che l'ambente è di tutti e che tutti abbiano diritto di usufruirne. In sicurezza.
E che chiunque la pensi diversamente sia un elitario che vuole tenere la massa fuori.

E' terribile, questa logica. Micidiale.
E' quella che ha provocato la distruzione ambientale, ovunque, a qualsiasi livello.
L'incapacità di fare un passo indietro, di fermarsi, ma anzi l'affermazione del diritto di poter fare quello che si vuole, egoisticamente.
Il che, vale per uno, ma ovviamente per estensione vale per tutti.

Sono d'accordo.
Mettiamo giù un testo non troppo lungo, direi al massimo di mezza pagina, completo ed efficace.
Alcuni spunti di Buzz e del presidente del CAI friulano Antonio Zambon vanno già bene. Anche Alessandro Gogna, riguardo alla falsa sicurezza in montagna, ha buone idee. E pure altri di noi, per esempio Fabri, hanno dato qui dei validi suggerimenti.
Per quanto mi riguarda, così come accennato dallo stesso Fabri, vorrei che venisse inserito un riferimento alle "macchie bianche" (gli ultimi territori selvaggi del nostro Paese). Dove poter camminare in libertà.
E poi, una volta formulata la dichiarazione, facciamo partire una campagna nazionale come Verticalmente.net.

Perché il problema è davvero al di là della Val dei Cantoni. E' purtroppo nazionale.
Anche tra gli arrampicatori. Uno degli apritori più prolifici dell'ultimo periodo in Dolomiti bollina con la vernice rossa le sue vie, tiro per tiro, e non solo il percorso di discesa dalle stesse (come invece afferma nelle relazioni spedite alle rubriche "Nuove ascensioni" delle riviste).

E' un andazzo sbagliato, più in generale, da contrastare.

Io c'è.

A proposito di riviste, se lo facciamo abbastanza velocemente vediamo se ci danno un po' di spazio su Le Alpi Venete

Per Le Alpi Venete non c'è problema.
Per quanto riguarda noi, vorrei che fosse un altro a buttare giù la prima bozza del testo.
Io invece mi darò da fare in questi giorni affinché il Parco, il CAI e il Soccorso Alpino locali emettano un comunicato stampa o un incontro con i giornalisti a proposito della Val dei Cantoni nello specifico.

LucaVi ha scritto:Uno degli apritori più prolifici dell'ultimo periodo in Dolomiti bollina con la vernice rossa le sue vie, tiro per tiro, e non solo il percorso di discesa dalle stesse (come invece afferma nelle relazioni spedite alle rubriche "Nuove ascensioni" delle riviste).

E' un andazzo sbagliato, più in generale, da contrastare.

sergio liessi?

buzz ha scritto:Infatti, secondo me occorre un'opera pressocchè continua di sensibilizzazione contro la verniciatura e questa "campagna" deve essere promossa a livello nazionale, senza riferimenti specifici, né tantomeno personalistici.

Abbiamo la possibilità di produrre un "manifesto" in tal senso, e farlo girare nella rete.
Non è poco. Serve a creare un humus favorevole a iniziative locali come quella della bocciardatura.
Le quali poi diventerebbero il frutto naturale di quell'humus culturale.

Partire dal locale (una specifica valle, una iniziativa di pulitura) per fare un discorso generale, pur giusto, offre il fianco a difese, più o meno in buona fede, che esulano dai concetti generali di salvaguardia della wilderness.

Quella che bisogna promuovere con forza, è l'idea che amare l'ambiente non vuol dire affermare il diritto di tutti di usufruirne in sicurezza, modificandolo a questo scopo. Ma al contrario, fare un passo indietro, se necessario, accettando di adeguarsi ad esso così com'è.

Siamo noi che dobbiamo adattarci all'ambiente, non esso a noi.

L'idea che invece, veicolata dal concetto della sicurezza, riescono a far passare questi personaggi è quella populistica e demagogica, a facile presa, che l'ambente è di tutti e che tutti abbiano diritto di usufruirne. In sicurezza.
E che chiunque la pensi diversamente sia un elitario che vuole tenere la massa fuori.

E' terribile, questa logica. Micidiale.
E' quella che ha provocato la distruzione ambientale, ovunque, a qualsiasi livello.
L'incapacità di fare un passo indietro, di fermarsi, ma anzi l'affermazione del diritto di poter fare quello che si vuole, egoisticamente.
Il che, vale per uno, ma ovviamente per estensione vale per tutti.

mi piace l'idea... voglio contribuire per quanto mi sarà possibile...

LucaVi ha scritto:Sono d'accordo.
Mettiamo giù un testo non troppo lungo, direi al massimo di mezza pagina, completo ed efficace.
Alcuni spunti di Buzz e del presidente del CAI friulano Antonio Zambon vanno già bene. Anche Alessandro Gogna, riguardo alla falsa sicurezza in montagna, ha buone idee. E pure altri di noi, per esempio Fabri, hanno dato qui dei validi suggerimenti.
Per quanto mi riguarda, così come accennato dallo stesso Fabri, vorrei che venisse inserito un riferimento alle "macchie bianche" (gli ultimi territori selvaggi del nostro Paese). Dove poter camminare in libertà.
E poi, una volta formulata la dichiarazione, facciamo partire una campagna nazionale come Verticalmente.net.

Perché il problema è davvero al di là della Val dei Cantoni. E' purtroppo nazionale.
Anche tra gli arrampicatori. Uno degli apritori più prolifici dell'ultimo periodo in Dolomiti bollina con la vernice rossa le sue vie, tiro per tiro, e non solo il percorso di discesa dalle stesse (come invece afferma nelle relazioni spedite alle rubriche "Nuove ascensioni" delle riviste).

E' un andazzo sbagliato, più in generale, da contrastare.

Va bene Luca.

Ma anche l' idea che ti proponevo prima al tel. cioè di far mettere al parco un cartello ( sicuramente a pian Fontana ) che il verniciare sentieri all' interno dell' area protetta sarà perseguito con multe e denuncie , qualche effetto lo avrà ,sicuramente contribuirà ad erodere la platea di ammiratori che Beltrame si è creato con le sue teorie balzane e le falsità , in particolare su Fb.

Ad_adri ha scritto:

LucaVi ha scritto:Sono d'accordo.
Mettiamo giù un testo non troppo lungo, direi al massimo di mezza pagina, completo ed efficace.
Alcuni spunti di Buzz e del presidente del CAI friulano Antonio Zambon vanno già bene. Anche Alessandro Gogna, riguardo alla falsa sicurezza in montagna, ha buone idee. E pure altri di noi, per esempio Fabri, hanno dato qui dei validi suggerimenti.
Per quanto mi riguarda, così come accennato dallo stesso Fabri, vorrei che venisse inserito un riferimento alle "macchie bianche" (gli ultimi territori selvaggi del nostro Paese). Dove poter camminare in libertà.
E poi, una volta formulata la dichiarazione, facciamo partire una campagna nazionale come Verticalmente.net.

Perché il problema è davvero al di là della Val dei Cantoni. E' purtroppo nazionale.
Anche tra gli arrampicatori. Uno degli apritori più prolifici dell'ultimo periodo in Dolomiti bollina con la vernice rossa le sue vie, tiro per tiro, e non solo il percorso di discesa dalle stesse (come invece afferma nelle relazioni spedite alle rubriche "Nuove ascensioni" delle riviste).

E' un andazzo sbagliato, più in generale, da contrastare.

Va bene Luca.

Ma anche l' idea che ti proponevo prima al tel. cioè di far mettere al parco un cartello ( sicuramente a pian Fontana ) che il verniciare sentieri all' interno dell' area protetta sarà perseguito con multe e denuncie , qualche effetto lo avrà ,sicuramente contribuirà ad erodere la platea di ammiratori che Beltrame si è creato con le sue teorie balzane e le falsità , in particolare su Fb.

IO C'E' !!
completamente d'accordo con buzz, luca e questi vostri ultimi interventi.
mettete pure la mia firma in anticipo, che mi assento x un po'
ciao
b

AndreaVe ha scritto:Io c'è.

A proposito di riviste, se lo facciamo abbastanza velocemente vediamo se ci danno un po' di spazio su Le Alpi Venete

sono straincasinato
per di più letto 1/3 di quello che avete scritto
però stavo pensando anch'io in 'sta direzione
trovo quasi di sicuro uno spazio su LdB
vi aggiorno

ok anche per me!!!!!!!

Per qualsiasi cosa contate su di me.

aletonella ha scritto:Per qualsiasi cosa contate su di me.

avrei da pitturare un paio di stanze...

Potete contare su di me.

Se vi serve una foto di un ometto..

fate anche la pagina degli sponsor??

serio!

paoloC ha scritto:Potete contare su di me.

Se vi serve una foto di un ometto..

di donnine ne hai?

grip ha scritto:

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te l'ho proprio servita su un piatto d'argento [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

ecco la bocciarda

paoloC ha scritto:

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te l'ho proprio servita su un piatto d'argento [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Ora ho avuto tempo di leggere.

Vorrei andare anche oltre l'idea del manifesto.
Perché il manifesto non venga associato con voluta strumentalizzazione ad un gruppo, ad un'elite, a dei facinorosi, talebani, diversi, ad altri.

Vorrei che alcuni di noi (ma anche altri), chi sa cosa e come scrivere, buttassero giù qualche riga. A mo' di lettera o qualcosa del genere. In modo che al manifesto non restino legati solo "i soliti noti", ma anche nomi e voci diverse. Dobbiamo spezzare questa deformata prospettiva del noi-contro-voi e smascherare la falsa cultura del diritto del tutto facile ad ogni costo.